Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

QUATTRO CHIACCHIERE CON CARLO FAIELLO L’ARISTOCRATICO DELLA MUSICA NAPOLETANA

Posted by on Nov 7, 2022

QUATTRO CHIACCHIERE CON CARLO FAIELLO L’ARISTOCRATICO DELLA MUSICA NAPOLETANA

Di Carlo Faiello abbiamo scritto molto, pubblicato molto e continueremo a farlo ancora perchè un Re deve sempre avere un posto in primo piano ovunque si trova, figuratevi da noi dove occuparsi di Corone Napoletane è alla base della nostra attività identitaria. Per chi ha l’onore e il piacere di frequentare Carlo ne apprezza lo spessore umano e la sensibilità che prepotentemente emergono dalla sua musica unica nel suo genere che in altre occasione ho definito aristocratica, un giudizio che può essere anche condizionato dall’affetto che ho per lui ma quando questo giudizio è diffuso nell’ambiente vuol dire che forse qualcosa di vero in quello che penso c’è. Andando in giro per il Regno tutti gli artisti, con cui mi sono confrontato dai giganti fino a quelli meno famosi, la pensano alla stessa maniera su Carlo Faiello e unanimamente è considerato un grande della musica con cui tutti vorrebbero collaborare e fare qualcosa. Carlo ci darà l’onore di scambiare quattro chiacchiere per la rubrica “Musicanti e Cantori in alta Terra di Lavoro” che andrà in onda martedi 8 novembre alle 21 su i nostri canali che per vedere basterà cliccare di seguito

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Storia del Diritto nel Regno di Napoli di Gaetano Arceri a cura di Gianandrea de Antonellis

Posted by on Nov 3, 2022

Storia del Diritto nel Regno di Napoli di Gaetano Arceri a cura di Gianandrea de Antonellis

Con l’Impero Romano il mondo non è stato più lo stesso e qualsiasi impero, nazione e stato si fonda sul modello dell’antica Roma, dal punto di vista urbanistico, militare, tecnologico e politico ma è soprattutto con il diritto che l’Urbe ha modificato l’impostazione giuridica e legislative di tutte le entità pubbliche e delle società. Anche i famosi barbari che a fine Impero devastarono come le cavallette la penisola italica, per civilizzarsi si convertirono al cristianesimo e usarono il diritto per impostare i nuovi stati partendo da quello Romano che venne modificato ed integrato in funzione delle identità e delle tradizioni dei diversi popoli. I mutamenti che ha subito il suddetto Diritto, pur conservando il suo impianto originario quanto meno nel metodo, sono stati tanti ma chi ha custodito più di tutti l’identità e la forma originaria è stato il Regno di Napoli fino al tramonto della sua lunga vita e capire come è fondamentale il Diritto, sia interno che internazionale, per ogni stato vuol dire capire perchè ci sono stati determinati comportamenti dei protagonisti di ogni evento storico. Nessuno al mondo ha mai messo in dubbio il primato e la centralità del Diritto Napoletano come mai nessuno nel mondo identitario ha pensato ad approfondire l’importanza di questo aspetto che è ben più importante delle vicende dei briganti e dei Re fino a quando il Prof. Gianandrea de Antonellis non ha deciso di colmare questa enorme lacuna curando il testo “Storia del Diritto nel Regno di Napoli di Gaetano Arceri” per conto di “D’Amico Editore”. Nei giorni scorsi ci ha permesso di pubblicare il suo saggio introduttivo e l’introduzione della Prof.ssa Carmela Maria Spadaro ma venerdi 4 novembre alle 21 ci parlerà per la rubrica,”Incontro con l’Autore”, del suo lavoro e per vedere basta cliccare di seguito

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“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

Posted by on Ott 30, 2022

“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

E siamo ad 8, otto rappresentazioni dello spettacolo “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” che l’Ass.Id.Alta Alta Terra di Lavoro è riuscito a mettere in scena nonostante la mancanza di padrini, di protettori e della mancanza di capacità di creare “particolari” relazioni. Venerdì 14 di ottobre ’22 è andato in scena a Scurcola Marsicana per la prima volta abbiamo visto la formazione dei musicanti al gran completo, quattro, e un inedito monologo recitato da un nuovo attore, un’attrice per essere precisi, che porta a 11 il numero dei protagonisti. Lo spettacolo, come già spiegato, è un percorso storico che parte dal 1799 per terminare alle guerre mondiali attraverso l’utilizzo della recitazione e della musica entrambi identitari e gli elementi comuni che lega tutte le rappresentazioni emersi a Scurcola Marsicana sono due: il primo e che tra chi ha visto la rappresentazione nessuno ha mai detto che è uno spettacolo dialettale e il secondo e che è uno spettacolo molto colto che ci conferma sempre più di come abbiamo realizzato un unicum nel panorama artistico che va oltre i confini dell’alta Terra di Lavoro assumendo una dimensione universale.

A Scurcola Marsicana s’è notato come ormai i Musicanti, Silvano, Angelo, Loredana e Marco hanno raggiunto un amalgama e un intesa importante che ha portato delle novità finali come l’inserimento della zampogna nella Tammurriata Nera che è stata una chicca molto apprezzata. Cinzia è diventata cosi padrona della Poesia “Terra di Lavoro” che sembra quasi che Pasolini quando l’ha scritta pensasse a lei come Elena che è così brava a recitare la Poesia su Michelina da portare Raimondo, autore del capolavoro, ad affermare che la recita meglio di lui e che è tutto dire. Loredana ormai vive cosi intensamente le sue recitazioni che da la sensazione di averle vissute in prima persona recitando praticamente se stessa con la ciliegina di Leda che ha portato in scena per la prima volta un monologo, sempre scritto da Raimondo, recitandolo nell’unica maniera possibile rispettando, con i tempi recitativi giusti, lo spirito del testo diversamente dagli altri che sono pieni di patos e tensioni e simile a quello finale su S.A.R. Maria Sofia ultima Regina di Napoli in visita al campo prigionieri italiano Austriaco della Prima Guerra Mondiale, insomma la quiete dopo la tempesta.

Maya Tedesco come responsabile del corpo di ballo è cosi padrona dello spettacolo che riesce in ogni situazione e scegliere gli abiti giusti e appropriati riuscendo a cambiare sempre i tempi d’ingresso a seconda del palcoscenico che lo ospita. Sulla qualità interpretativa dei balli nulla da aggiungere perché le ballatrici essendo figlie della scuola TraDanze sono una garanzia assoluta come un assegno circolare a vita.

Se lo spettacolo esiste perché esiste il genio di Raimondo ma la riuscita la si deve anche perchè si è stati capaci di selezionare i giusti Musicanti e i giusti attori che attraverso i testi hanno incarnato il linguaggio, la mimica e l’interpretazione del proprio territorio che viene traferito al pubblico attraverso se stessi confermando che la lingua Laborina non è un dialetto ma una lingua Madre figlia dei Placiti Cassinesi. Una lingua si definisce Volgare e Madre quando ha sottolingue e nello spettacolo ne ascoltiamo 4, una piccola parte di quelle che esistono partendo da Sora fino alle pendici di Montevergine, che sono Arpinate-Sorano, Sangiorgese, Cassinese e Cellolese.  

Ringraziamo la Città di Scurcola Marsicana, la comunità e il Sindaco De Simone Nicola per l’opportunità che ci è stata riservata. Un ringraziamento all’amico “Peppino” che s’è speso per portare lo spettacolo nella sua Scurcola. Ringraziamo, altresì, l’Ass.Borghi Autentici d’Italia che ha contribuito alla realizzazione e alla organizzazione dello spettacolo e un affettuoso saluto ad Olimpia e Francesco per la loro presenza attenta e molto apprezzata. Lunedì 31 ottobre alle 21 si può vedere lo spettacolo integrale cliccando di seguito

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Tra Medioevo, 1799 E 1860 a Troia in Capitanata ne parliamo con Pino Marino

Posted by on Ott 27, 2022

Tra Medioevo, 1799 E 1860 a Troia in Capitanata ne parliamo con Pino Marino

Continua il nostro viaggio nella penisola italica per parlare della “Vandea Italiana” , non poteva il Prof. Massimo Viglione coniare un termine migliore, e questa volta faremo tappa a Troja in Capitanata per conversare con Pino Marino esponente di spicco dell’Ass. Daunia delle Due Sicilie. Vedendo il titolo del pregramma si noterà che non si parlerà solo delle vicende delle insorgenze del 1799 ma si partirà dal Medioevo parlando di Federico II perchè la storia di Troja non è una storia di secondo piano ma è una storia che risiede nell’Olimpo. Pino ha promesso che ci parlerà anche dell’ultima fatica cinematografica della sua Associazione dal titolo “1860 il Tramonto del Sole” che sta riempiendo le sale cinematografiche in cui viene proiettato. La trasmissione andrà in onda venerdi 28 ottobre alle 21 e per vederla basta cliccare di seguito.

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“La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per la Santificazione d’O RRE

Posted by on Ott 20, 2022

“La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per la Santificazione d’O RRE

I Re Cattolici ce ne sono stati tanti e molti di loro hanno rispettato il mandato divino in maniera impeccabile andando, alcune volte, anche oltre i loro doveri fino al punto di diventare Santi. L’ultimo Re di Napoli è stato S.A.R. Francesco II di Borbone delle Due Sicilie che fa molto parlare di se e lo farà ancora per molto tempo ancora per come ha gestito politicamente la fine del Sacro Regno spaccando in due le opinioni e le tesi di accademici, di storici e semplici attivisti. Su una cosa non c’è nessuna divisione e nessun dubbio e questo quando si parla della sua umanità, della sua cattolicità e del suo stile di vita quasi francescano che ha portato il fu Don Massimo Cuofano a costituire “La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per perorare la causa di beatificazione dell’ultimo Re di Napoli figlio di una Regina Santa Maria Cristina. Come ampiamente previsto anche in questa situazione S.A.R. Francesco II delle Due Sicilie ha spaccato in due l’opinione pubblica tra chi si oppone ferocemente e tra chi invece pensa che sia la cosa più giusta da fare. Come accade da 160 anni la parte che si oppone quando si parla del Regno è sempre una minoranza anche molto rumorosa grazie al potere che gestisce occupando tutti i posti che contano ma con la presente vogliamo soffermarci sulla maggioranza che con entusiasmo e ferrea volontà vuole mettere l’aureola Sacra in capo al nostro amato Sovrano  e venerdì 21 ottobre ’22 alle 21 ne parliamo con Don Luciano Rotolo e Giuseppe Cerchia, clicca di seguito per partecipare.     

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