Dopo aver dato omaggio ad Adriana Gandolfi che da anni è sposata con Pulcinella e che ci ha permesso di pubblicare un documentario, per la prima volta in rete, dal lei girato nel 1990 a Castiglione Messer Marino e dopo aver pubblicato tutte le foto scattate dall’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro il 7 di agosto 2022, martedì 6 settembre alle 21 divulghiamo il documentario sulla esibizione delle maschere di Pulcinella arrivate dal Piemonte fino alla Sicilia, per vederlo basta cliccare di seguito
Per merito dei “Bifolk”, gruppo di musica popolare di Santa Francesca di Veroli che si trova all’altezza del vecchio confine tra Stato Pontificio e il Regno di Napoli, la parola folk assume una forma dignitosa e questo grazie al fondatore e capo musicante Dino Dell’Unto che abbiamo avuto l’onore di ospitare nelle nostre trasmissioni per la rubrica “Musicanti e Cantori in alta Terra di Lavoro”. L’operazione culturale e artistica dei “Bifolk” è molto importante perchè ha costruito un tempio dell’identità recuperando strumenti antichi e musiche e danze popolari del nostro territorio, oggi provincia di Frosinone ma per secoli alta Terra di Lavoro e Campagna e Marittima, che ha messo a disposizione e continua a farlo di tutto il movimento della provincia. I “Bifolk” non creano cultura ma fanno una operazione culturale lodevole e notevole perchè attraverso l’identità permettono che la tradizione della nostra antica terra e anche Sacra, possa continuare. “Non esiste tradizione senza la fiamma dell’identità e sua volta senza il fuoco della tradizione l’identità diventerebbe cenere” quindi l’uno non esisterebbe senza l’esistenza dell’altro. Le loro musiche e ballate sono le ballarelle e saltarelli che rientrano nella nobile famiglie delle tarantelle napolitane che appartengono alla scuola musicale per eccellenza, quella “Napoletana”, e per questo hanno melodie e sinfonie uniche e Santa Francesca, essendo luogo di confine, ha assorbito questa influenza come altri posti di confine come Ceprano e Strangolagalli, se vi spostate già 5 km più a nord questa tradizione non esiste più e bisogna spostarsi negli abruzzi, guarda caso nel Regno, per trovare la nobile musica popolare napolitana. Dino non ha reso i “Bifolk”un monolite che un giorno avrà la sua fine ma ha creato un vero movimento artistico e culturale del suo territorio che identifica e con cui si identifica che è destinato a perdurare nel tempo, per anni se non per secoli. Il 6 agosto 2022 hanno suonato per l’intera giornata a Castelnuovo del Volturno, un altro luogo che oggi molise ma per secoli Terra di Lavoro, dove hanno riproposto lo spettacolo, che di solito si tiene nell’ultima domenica di Carnevale, “Gl’ Cierv” che noi riproponiamo martedi 30 agosto alle 21 come di seguito riportiamo
Dove vai vai nel Regno la Musica Popolare si suona ovunque con gruppi importanti, mediocri e anche ridicoli ma alla fine si suona e si balla ed è cosa molto importante. Questo movimento che è diventato un fenomeno artistico, musicale, culturale ma anche sociologico e antropologico lo si deve a tre figure a cui tutti dovrebbero dire grazie e parlo di Roberto De Simone, gli Nccp ed Eduardo De Filippo. Su Roberto De Simone è stato scritto tanto e quasi tutto, su Eduardo molti penseranno che ho “bevuto” ma grazie a lui la Musica Popolare è andata al festival dei Due Mondi di Spoleto ridandogli la corona che fino all’Unità d’Italia aveva in testa. Ma chi sono i protagonisti materiali di questa rinascita della Musica Popolare, braccio esecutivo degli studi diDe Simone e gli interpreti di Spoleto èLa Nuova Compagnia di Canto Popolare che per molti anni ha regalato pagine di arte, cultura e musica uniche e irrepitibili e chi volesse verificare questo mio giudizio gli consiglio di ascoltare i lavori degli inizi e vedrà come quelle vette interpretative non sono mai state raggiunte. Inutile elencare i componenti della prima formazione che sono diventati dei mostri della musica universale ma è doveroso narrare e divulgare laNCCPdel terzo millennio sotto la guida della Madrina Fausta Vetere ci regala ancora musica che incanta e che ci emoziona come è accaduto alla Festa Popolare della Tammorra al Ducato di Sessa 2022 che potete apprezzare martedi 22 agosto 2022 alle 21 cliccando di seguito
Matteo Salvatore musicante e cantore storico dell’identità di Capitanata che ha lasciato un’impronta profonda nel panorama artistico e culturale del Mediterraneo e del Sud della Penisola Italica, un volta Regno di Napoli, che ha esportato in tutto il mondo. La sua eredità è cosa pesante da raccogliere, ma appunto per questo stimolante, e anche se nessuno potrà raggiungere le sue vette artistiche corre l’obbligo di proseguire a percorrere il solco che ha lasciato come stanno facendo artisti come Peppe Totaro, Luciano Castelluccia, Antonello Iannotta, Claudio Salcuni e Carmela Taronna che attraverso la narrazione e la musica gli rendono omaggio e onore. Martedì 16 agosto alle 21 manderemo in onda il concerto che hanno tenuto il 19 luglio a Macchiagodena in provincia di Isernia, per vederlo basta cliccare di seguito
Nel numeroso gruppo delle band di musica popolare che opera in alta Terra di Lavoro ci sono anche, occupando un posto di rilievo, i Cantori in Terra di Lavoro capitanati dal suo fondatore Fernando Cedrone che da San Donato Val di Comino regalano da anni al territorio e al Regno, musiche e canti recuperando identità perdute che sono di una bellezza unica.
Sabato 9 luglio hanno suonato in quel di Picinisco in occasione della festa della Pastorizia che prepotentemente ha ripreso dopo due anni di sospensione per i motivi che già conosciamo e di seguito il video integrale del concerto condito da balli sia laborini che Regnicoli che andrà in onda martedi 2 agosto alle 21
Importante pagina dedicata all’identità laborina tra terra, campagna e i suoi prodotti e musica popolare a Pontelatone che s’è tenuta per tutto il mese di giugno ad ogni fine settimana. Il motore di questa tradizionale e innovativa manifestazione è statoLuca De Simone che ha perfettamente capito che l’unico modo che ha la nostra terra per guardare al futuro è conoscere bene se stessa, togliendosi il mantello lombrosiano, e far conoscere il passato non come rifugio nostalgico ma come consapevolezza di appartenere ad una civiltà universale da cui il mondo ha attinto e continua a farlo. Di seguito la seconda serata che andrà in onda venerdi 29 luglio sempre alle 21, la prima è andata in onda martedi 26 luglio
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