Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

SANT’ANTONIO ABATE RITI E TRADIZIONI A CICCIANO NE PARLIAMO CON BARBATO CAVEZZA

Posted by on Gen 19, 2024

SANT’ANTONIO ABATE RITI E TRADIZIONI A CICCIANO NE PARLIAMO CON BARBATO CAVEZZA

Il 21 marzo entra la primavera ma di solito siamo anche a metà del percorso che ci porta alla Pasqua e nelle tradizioni popolari regnicole questo percorso inizia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antuono che è anche il giorno in cui le ore di luce si allungano di 30 minuti e nonostante il modernismo i rituali e le tradizioni resistono ancora con forza e vissute dalla popolazione con intensità. Abbiamo già conosciuto, mettendole a confronto, le tradizioni legate a Sant’Antuono degli abruzzi con quelle di Macerata Campania e Martedi 21 di marzo alle 21 conosceremo quelle molto vive e vissute di Cicciano e ce ne parlera Barbato Cavezza. per vedere basta cliccare di seguito

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“STORIA DEL DIRITTO NEL REGNO DI NAPOLI” A SAN LORENZELLO IL VIDEO INTEGRALE

Posted by on Gen 12, 2024

“STORIA DEL DIRITTO NEL REGNO DI NAPOLI” A SAN LORENZELLO IL VIDEO INTEGRALE

Nessuno al mondo ha mai messo in dubbio il primato e la centralità del Diritto Napoletano come mai nessuno nel mondo identitario ha pensato ad approfondire l’importanza di questo aspetto che è ben più importante delle vicende dei briganti e dei Re. il Prof. Gianandrea de Antonellis ha deciso di colmare questa enorme lacuna curando il testo “Storia del Diritto nel Regno di Napoli di Gaetano Arceri” per conto di “D’Amico Editore”. Il Prof. de Antonellis ci ha permesso di pubblicare il suo saggio introduttivo, l’introduzione della Prof.ssa Carmela Maria Spadaro ed il testo è stato presentato a San Lorenzello al Palazzo Massone che di seguito riproponiamo integralmente dopo aver divulgato la trasmissione dedicato al suddetto testo

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Gonzalo Fernández de Córdoba alias Il Gran Capitano torna al Ducato di Sessa il video del convegno

Posted by on Gen 5, 2024

Gonzalo Fernández de Córdoba alias Il Gran Capitano torna al Ducato di Sessa il video del convegno

“Il Gran Capitano” dopo 500 anni è tornato a Sessa di cui ne acquisì il titolo di Duca diventando anche Vicerè del Regno di Napoli donando e acquisendo prestigio al famoso Ducato. Come condottiero possiamo affiancarlo a personaggi come Annibale, Giulio Cesare e Scipione l’Africano e dopo la battaglia del Garigliano che lo vide vittorioso su i francesi, cambiò le sorti del mondo per i successivi 300 anni fino ad arrivare ai giorni nostri.

Grazie alla Proloco di Sessa Aurunca, di concerto con l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro, è stato presentato, presso la Biblioteca Comunale “Gaius Lucilus” del Palazzo Ducale“Gonsalvia le guerre in Italia del Gran Capitano” scritto da Giovanni Battistia Valentini detto il Cantalicio e curato per D’Amico Editore dal Prof. Gianandrea de Antonellis che cura anche  “Napoli imperiale ispanica” sempre D’Amico Editore.

Abbiamo ospitato il Prof. de Antonellisper la rubrica “incontro con l’autore”, che ha presentato il suddetto testo e averlo fatto in presenza a Sessa Aurunca, già Ducato, dove il Gran Capitano ,a seguito della sua epocale vittoria divenne, come già detto, Duca di Sessa e Re di Napoli è per noi stato un onore e un privilegio. La Biblioteca Comunale “Gaius Lucilus” ha riaperto le sue porte dopo anni per ospitare il convegno e, per ironia della sorte, l’ultima volta è accaduto nel gennaio del 2018 quando si tenne un incontro sul 1799 sempre organizzato dalla Proloco di Sessa Aurunca e l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro. Di seguito la presentazione del suddetto testo in un video integrale che è stato seguito in diretta anche in Spagna

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QUATTRO CHIACCHIERE TRA “ZI CATIELL” E RAFFAELE

Posted by on Dic 12, 2023

QUATTRO CHIACCHIERE TRA “ZI CATIELL” E RAFFAELE

Qualche mese fa il caro amico Raffaele Venosi mi dona un video di una chiacchierata tra lui e “Zi Catiell” da Tramonti che ci autorizza a divulgare. Un video che è un patrimonio immateriale dell’umanità, non quello sbandierata dall’unesco, ma quella dell’identità, della tradizione e della civiltà napolitana e cattolica che testimonia un mondo che non esiste più, un mondo che aveva le sue consuetudini, le sue regole e le sue leggi che non erano figlie della dittatura del pensiero unico e politicamente corretto. Un mondo che aveva una forma di una vita gerarchica accettata da tutti perchè era il perno di un equilibrio che per millenni hanno mandato avanti la società e che oggi è soffocata da un quadro normativo-burocratico che ci sta facendo rivivere l’epoca del “fine Impero”. Nella chiacchierata viene fuori anche la musica popolare che rafforza sempre più la tesi che è l’espressione di quel mondo e che ci fa capire come tanti esponenti, o presunti tali, contemporanei che dicono di essere musicanti e cantori popolari alla fine hanno solo dimostrato di essere dei megafoni di Mario Draghi incollandosi sulle spalle il codice a barre della tessera giacobina, i giacobini francesi furono i primi a lanciare la tessera che serviva per prendere il pane e spostarsi tra un paese e l’altro. Consiglio a tutti i suddetti, che si sono dimostrati solo dei gendarmi del capitalismo e della borghesia facendo venire fuori la loro vera natura, di ascoltare “Zi Catiell” cosi posso veramente comprendere cosa è la civiltà popolare-napolitana e la responsabilità che ha chi vuole suonare la musica popolare, che non è world music e nemmeno una forma comunicativa dei radical chic che giocano a fare i rivoluzionari ma all’atto pratico sono solo figure ben evidenziate dal compianto “Pasolini”. “Zi Catiell” sembra un personaggio uscito dall’Epica che studiavamo a scuola che ha vissuto nel pieno rispetto delle leggi naturali della vita e che quando afferma “facevamo malavita”, intesa come vita dura nel lavoro e non delinquenziale, ma “vedevamo i sordi” ci fa comprendere come fino a pochi anni fa si viveva con lo scopo di progredire e di migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia, anche se arrivavano attraverso il duro lavoro, mentre oggi l’unica ragione di vita è quella di abbandonare i mestieri dei propri padri e accontentarsi di guadagnare il minimo che serve per campare “a rifare i letti delle camere degli alberghi di Majori!!”, faccio mie una illuminante espressione di un caro amico che non voglio nominare per non metterlo in difficoltà. Fantastico Raffaele che ha dialogato nel miglior modo possibile non mettendo le briglie a “Zi Catiell” che era un fiume in piena interronpendolo solo quando bisognava passare da un capitolo all’altro della conversazione e per conprendere la grandezza di questa chiacchierata vi invito a vederla mercoledi 13 dicembre alle 21.

Claudio Saltarelli

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