Castellammare di Stabia città antica, città imperiale, città reale e città industriale che purtroppo per colpa della perfida italia non lo è più ma per fortuna è anche città che ha dato i natali ad importanti artisti come Annibale Ruccello e al grande Raffaele Viviani che nessun disegno distruttivo ha potuto evitare. Castellammare continua a dare i natali ad importanti artisti e uno di questi è Fiorenza Calogero artista a tutto tondo che da quando ancora giocava con le bambole calca i palcoscenici come cantante, attrice ed ora anche come direttore artistico. Fiorenzaè un vulcano che grazie alla sua energia, passione e indiscutibile bravura, fu scelta giovanissima da Roberto De Simone nella Gatta Cenerentola andata in scena a fine degli anni 90 per più di 400 volte in tutti i teatri del mondo, la scelse ancora negli anni successivi per altri importanti spettacoli. Nonostante aver iniziato partendo dall’Olimpo dell’arte, Fiorenza è sempre rimasta umile rimboccandosi le maniche dando un senso compiuto alla teoria “il passato non è un porto ma un faro” dimostrando che un vero artista si cimenta in tutti i ruoli senza superbia e spocchia. Martedì 2 maggio alle ore 21 Fiorenza Calogero ci farà conoscere meglio il suo aspetto artistico ma soprattutto umano e chi vorrà tenerci compagnia dovrà solo cliccare di seguito
Come è noto non siamo troppo benevoli nei confronti dei Romanzi Storici e alcune volte il nostro atteggiamento è esagerato alimentato da un pregiudizio spesso inutile che per fortuna abbiamo accantonato di fronte al romanzo“Ernesto il disingannato” che abbiamo pubblicato a puntate nelle scorse settimane autorizzati dall’editore Vincenzo D’Amico. Dopo averlo letto ci siamo resi conto che pur essendo un testo che non sarà mai nell’olimpo della letteratura ha delle caratteristiche e delle pecurialità identitarie e storiche che meritano di essere attenzionate come quella che è il primo romanzo storico borbonico e carlista post unitario. Il testo per come descrive alcune episodi e accadimenti fa intuire che l’anonimo autore ha vissuto direttamente o indirettamente alcune vicende di quel drammatico periodo postunitario che lo rende appetibile anche per storici e ricercatori e ne parleremo venerdi 28 aprile alle ore 21 per la rubrica “Incontro con l’Autore” con il Prof. Gianandrea de Antonellische è il curatore del testo
Quante volte avete sentito dire il “Mediterraneo è la culla della civiltà” e pensato che è un’esagerazione ma basta studiare e ricercare un pochino per scoprire che non si esagera e che il mondo occidentale si basa proprio su questa teoria che sta contribuendo anche all’evoluzione di altre civiltà del pianeta. Se la suddetta civiltà occidentale sta vivendo un altro fine impero, questo lo si deve anche perchè stiamo cancellando la nostra storia, la nostra identità, le nostre origini e vogliamo tagliare le nostre radici che affondano nel nostro mare che tanto ha visto e tanto ha da raccontare ma per fortuna esiste qualche speranza che può arrestare questo decadimento. Una di queste speranze porta il nome di Ettore Castagna da Catanzaro che il mondo, diciamo civile, lo definisce antropologo, musicolo, etnomusicologo, musicante, musicista ma da quel poco che ho capito ascoltandolo per telefono, mi da l’impressione di essere un Principe, un Principe del Mediterraneo, un Principe delle Calabrie, un Principe Napolitano che molto ha fatto e molto ancora potrà fare per non far estinguere la nostra civiltà che molti studiosi progressisti credono che si stia solo evolvendo. Mercoledì 26 aprile alle ore 21 cercheremo di conoscere l’uomo che c’è dietro il personaggio e per scoprirlo basta cliccare di seguito
Abbiamo trattato già molte volte il tema dell’emigrazione post-unitaria che se fino alla seconda metà dell’ottocento era un fenomeno tipicamente tosco-padano, da quel momento in poi diventa un fenomeno solamente “meridionale” diventando una piaga che da oltre un secolo affliggono le terre napolitane e che non vede ancora nessuna inversione di tendenza. Abbiamo parlato delle deportazioni come della tratta dei fanciulli e questa volta, altresì, cerchiamo di capire quali sono state le azioni scatenanti di questo tragico evento e di come “la questione meridionale” nasce per far risolvere “la questione settentrionale” e ne parliamo con il caro amicoEnrico Fagnanocon cui chiudiamo il ciclo di trasmissioni dedicate al periodo che va dal 1860 alla prima guerra mondiale. Per ascoltare quello che ci dirà Enrico basta cliccare di seguito
Continua il nostro viaggio nella penisola italica per conoscere le insorgenze scoppiate nel famoso triennio 1796-99 contro l’esercito invasore giacobino francese e giovedi 16 aprile alle 21 conosceremo le famose “Pasque Veronesi” che scoppiarono nella settimana Santa del 1797. Ce ne parlerà Maurizio Ruggiero, forse il più preparato storico e narrattore di quella drammatica, ma al contempo eroica, vicenda che vide come protagonisti gli insorgenti veronesi e veneti, che ci ha promesso anche delle anticipazione inedite che passeremo alla fine della chiacchierata. Per conoscere quelle vicende e le suddette novità basta cliccare di seguito
Continuiamo a navigare sulla navicella della storia, dell’identità e della tradizione per tutto il Regno alla ricerca delle nostre radici che sono l’unica cosa che ci rende veramente liberi e questa volta torniamo “al di la del Faro” e non per parlare di Garibaldi, del 1848 o di Messina come abbiamo fatto conIgnazio Coppola e Alessandro Fumiama per ascoltare dal caro amico Nicola Petrol, alias, Nick per parlare di Carnevale e di una maschera. Grazie a Nick qualche anno fa abbiamo presentato a Roma il libro del Petromasisull’epopea dell’esercito Sanfedista dal Card. Ruffo e questa volta vorrà parlarci del recupero della maschera messinese Tubajana e Carnevale annesso, che conferma come i due nostri Regni, quello napoletano e siciliano, siano non soltanto al centro del mondo ma dell’universo per l’alta concentrazione di storia, arte e cultura estremamente variegata in pochi chilometri quadrati. Nick ci ha promesso che ci farà un accenno su un passaggio storico drammatico e lucubre allo stesso tempo, che riguarda il terremoto di Messina del 1908 e per ascoltarlo vi diamo appuntamento a Martedì 18 aprile alle ore 21 come si evince di seguito
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