Posted by altaterradilavoro on Mar 17, 2018
CAPO IV.
SCORRERIA DI PISACANE.
Della scorreria Pisacane è da dire più particolarmente. Capi della spedizione erano Carlo Pisacane, già ufficiale del Genio, fuori del Regno da vari anni, Giovanni Nicotera avvocato, e Giovanni Battista Falcone studente, emigrati, tutti Napoletani e rifuggiti negli Stati sardi. Idearono essi di raccogliere una banda armata, invadere l’Isola di Ponza, e sbarcare quindi nella Provincia di Principato Citeriore. Calcolavano poi (non sappiamo con quanta ragione) che, all’annunzio di tanta impresa, Napoli, Roma, Firenze sarebbero insorte, come un sol uomo, per opera dei comitati rivoluzionari, e proclamerebbero la Repubblica. Con siffatto disegno e siffatte speranze s’imbarcarono circa un 40 cospiratori di varie regioni d’Italia sul Piroscafo Il Cagliari della società Rubattino di negozianti genovesi, destinato a viaggi fra Genova, Cagliari e Tunisi. Tutti eran muniti di regolari carte di polizia con la direzione per Tunisi, e, sotto specie di mercanzie, imbarcarono con esso loro varie casse piene d’armi.
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Posted by altaterradilavoro on Gen 19, 2018
Il 13 gennaio abbiamo organizzato di concerto con la Proloco di Sessa, con la Biblioteca Comunale di Sessa e con il patrocinio del Comune di Sessa, un convegno dove veniva presentato la copia anastatica della marcia dei Sanfedisti del Card. Ruffo. Stando a Sessa non si poteva non parlare dei fatti del 1779 accaduti a Sessa e a questo ci ha pensato Fernando Riccardi che ha regalato all’aristocratica Sessa momenti di altissima cultura degni del blasone che la perla Regnicola ha nel suo Dna.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 10, 2017
Insigne dottor Feltri, nel 1861 ci avete costretto con la forza e la farsa di un plebiscito a far parte dell’Italia Unita, ma chi ve lo aveva chiesto?
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Posted by altaterradilavoro on Lug 22, 2017
Quante manifestazioni anti decreto sui vaccini ci sono state in Italia? Tante, molte, assai e nessuno ne ha parlato; ogni tanto una notizia veloce perché non si dicesse che la TV è asservita ai poteri politici.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 28, 2017
Il 25 luglio 1480 una flotta di 200 navi e 18.000 uomini, comandata dall’ammiraglio Acmet al servizio del re dei Turchi, il sultano Maometto II,1 assediò Otranto con ogni «sorta di armi e macchine da guerra». La flotta era diretta al porto di Brindisi ma una tempesta la costrinse a ripararsi nel porto di Otranto, che sprovvista di artiglieria e di ogni valida difesa fu bombardata e assediata. Tutti gli abitanti dei borghi vicini si erano rifugiati in città.
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