Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CRONACHE IDENTITARIE     

Posted by on Gen 11, 2024

CRONACHE IDENTITARIE     

Napoli.Lungomare Caracciolo. Rotonda Diaz. Da qui non parte solo la gara di fondo Capri – Napoli (Chissà poi perché è detta così e non, invece, Napoli – Capri, visto che prende avvio proprio da qui), ma da un po’ di tempo lo specchio d’acqua di fronte al quale si erge la statua equestre di Armando Diaz è teatro di una manifestazione, che, prendendo spunto da quella che potrebbe sembrare la bravata goliardica di un gruppo di esibizionisti ha, invece, uno scopo più nobile. Infatti il motivo che, ormai da ben otto anni, spinge il gruppo a tuffarsi, il giorno di Capodanno, in acque che certamente non avranno la temperatura del mese di agosto, come pure l’ambiente esterno, che non offre la benché minima possibilità di riscaldarsi, una volta usciti dall’acqua, è quello di attirare l’attenzione dei numerosi passanti.

Questi, infatti, incuriositi ovviamente dall’insolita visione, si fermano meravigliati ad osservare e a chiedersi in virtù di quali ardori, mentre, nonostante intabarrati in cappotti, cappelli, sciarpe e guanti, essi sentano ancora freddo, uno sparuto gruppo di persone, indossando un semplice costume da bagno, guazzino e brindino, apparentemente insensibili al freddo, in acque gelide. La risposta ai loro dubbi viene automaticamente. Tra le mani dei “delfini”, infatti, si vedono spuntare gagliardetti e vessilli, che non tutti riescono a riconoscere, e che , quindi, fanno aumentare il loro interesse. Strano! Se avessero visto sventolare un gagliardetto, un vessillo, una bandiera con il leone di San Marco o con la rosa camunia, sicuramente non avrebbero avuto difficoltà a riconoscerne le regioni di appartenenza, mentre ignorano che quello che stanno vedendo è il simbolo della loro antica patria, cancellata dalle pagine della storia  e dalla memoria dei suoi figli da una dinastia fedifraga e rapace.

     Chiarito il motivo per cui il gruppo di identitari, con la loro insolita esibizione, cercano di attirare l’attenzione dei passanti, il momento immediatamente successivo a quello dell’uscita dal mare è dedicato a soddisfare le richieste di chi, oltre alla semplice curiosità, è interessato a ricevere maggiori ragguagli sia su quella bandiera che sul significato di “identitario” . Come affermato dall’intrepido e coraggioso “identitario” che mi ha anche autorizzato a riprodurre la sua foto, anche questa che potrebbe sembrare una kermesse di mero folklore, riesce a far aumentare, pur se di poche unità alla volta, il numero di quanti prendono conoscenza per la prima volta del passato e della storia della loro antica patria. Purtroppo le adesioni non sono numerose come ci si aspetterebbe, perché l’evento e il messaggio che esso intende diffondere, tranne le poche righe ad essi dedicato da un mensile dall’ambito molto ristretto, non sono stati pubblicizzati e diffusi da organi d’informazione di più ampio respiro. Onore e gratitudine, quindi, a chi, pur cosciente di essere una vox clamans in deserto, non teme di mettere a repentaglio la propria salute pur di far conoscere che la condizione attuale di arretratezza in ogni settore della vita civile, che ci distingue ormai da circa due secoli, era estranea alla nostra storia ed imputabile esclusivamente a chi, senza esserne richiesto e senza che ne avessimo bisogno, si è inventato l’alibi di venirci a “liberare”.

P. S. = La testata che ha pubblicizzato l’evento è “La voce del Vesuvio”. Questo il link: https://www.lavocedelvesuvio.it/2024/01/04/tuffo-identitario-ecco-dove-si-e-svolta-lottava-edizione/

Castrese Lucio Schiano 05.01.2024

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.