Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Dio ha voluto nascere là dove non lo aspettavamo

Posted by on Gen 8, 2017

Dio ha voluto nascere là dove non lo aspettavamo

I magi, ha spiegato Papa Francesco durante la propria omelia in occasione della Solennità dell’Epifania del Signore, “esprimono il ritratto dell’uomo credente, dell’uomo che ha nostalgia di Dio; di chi sente la mancanza della propria casa, la patria celeste“. In tal senso, essi, “riflettono l’immagine di tutti gli uomini che nella loro vita non si sono lasciati anestetizzare il cuore“.

Essi sono animati dalla “santa nostalgia di Dio“, che è proprio “l’atteggiamento che rompe i noiosi conformismi e spinge ad impegnarsi per quel cambiamento a cui aneliamo e di cui abbiamo bisogno“, ha aggiunto il Papa e si contrappone all’atteggiamento di Erode “che, invece di essere in ricerca, pure dormiva. Dormiva sotto l’anestesia di una coscienza cauterizzata. E rimase sconcertato. Ebbe paura“.

Tante volte anche noi abbiamo sperimentato questa paura e questo sconcerto: “è lo sconcerto che, davanti alla novità che rivoluziona la storia, si chiude in sé stesso, nei suoi risultati, nelle sue conoscenze, nei suoi successi. Lo sconcerto di chi sta seduto sulla ricchezza senza riuscire a vedere oltre. – ha ulteriormente commentato il Vescovo di Roma – Uno sconcerto che nasce nel cuore di chi vuole controllare tutto e tutti. È lo sconcerto di chi è immerso nella cultura del vincere a tutti i costi; in quella cultura dove c’è spazio solo per i “vincitori” e a qualunque prezzo. Uno sconcerto che nasce dalla paura e dal timore davanti a ciò che ci interroga e mette a rischio le nostre sicurezze e verità, i nostri modi di attaccarci al mondo e alla vita“.

Tuttavia poggiare il nostro sguardo su Gerusalemme ci permette non solo di vedere lo sconcerto di Erode, bensì di osservare anche l’arrivo dei magi, dove questi si recarono per adorare Gesù: “lì essi giunsero con la loro ricerca: era il luogo idoneo, perché è proprio di un Re nascere in un palazzo, e avere la sua corte e i suoi sudditi. È segno di potere, di successo, di vita riuscita. – ha detto Bergoglio – E ci si può attendere che il re sia venerato, temuto e adulato, sì; ma non necessariamente amato. Questi sono gli schemi mondani, i piccoli idoli a cui rendiamo culto: il culto del potere, dell’apparenza e della superiorità. Idoli che promettono solo tristezza, schiavitù, paura“.

Tuttavia a Gerusalemme inizia un nuovo cammino per i magi, un percorso “più difficile e complicato“, che li porta a “scoprire che ciò che cercavano non era nel Palazzo ma si trovava in un altro luogo, non solo geografico ma esistenziale. Lì non vedevano la stella che li conduceva a scoprire un Dio che vuole essere amato, e ciò è possibile solamente sotto il segno della libertà e non della tirannia; scoprire che lo sguardo di questo Re sconosciuto – ma desiderato – non umilia, non schiavizza, non imprigiona“.

Ci farà bene, oggi, riflettere sul fatto che “Dio ha voluto nascere là dove non lo aspettavamo, dove forse non lo vogliamo. O dove tante volte lo neghiamo“: è proprio questo che scoprono i magi nel loro cammino da Gerusalemme da Betlemme “nello sguardo di Dio c’è posto per i feriti, gli affaticati, i maltrattati, gli abbandonati: che la sua forza e il suo potere si chiama misericordia. Com’è lontana, per alcuni, Gerusalemme da Betlemme!

 

fonte  papafrancesco.net

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.