Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Direzione dei dazi indiretti (Regno delle Due Sicilie, domini al di là del Faro), 1819 – 1860

Posted by on Ago 25, 2023

Direzione dei dazi indiretti (Regno delle Due Sicilie, domini al di là del Faro), 1819 – 1860

Nel Regno delle Due Sicilie, nei domini al di là del Faro, il decreto 1° giu. 1819, n. 1605, riorganizzando i servizi per l’esazione dei contributi, istituiva in Palermo, presso il Ministero di Stato della luogotenenza, una Direzione generale dei dazi indiretti, lasciando sussistere a livello periferico la precedente organizzazione, costituita da segreti e prosegreti.


Una prima parziale modifica di tale organizzazione venne introdotta dal decreto 27 mar. 1820, n. 1931, che, in via provvisoria, istituì a Messina un direttore dei dazi indiretti, fissandone le attribuzioni. In tal modo, il regio segreto di Messina veniva privato delle competenze in materia di dazi indiretti, trasferite al predetto direttore, con funzioni circoscritte, però, al solo ambito territoriale di competenza di quel segreto.
Proseguendo nell’intento di migliorare l’organizzazione dei servizi finanziari, venne emanato il decreto 27 gen. 1824, n. 958, con il quale si approvò un regolamento, di pari data, sulle scritture e sui conti nei domini oltre Faro. A tale scopo, gli amministratori delle rendite dell’erario vennero suddivisi in tre classi a seconda delle incombenze ad essi affidate: amministratori locali (prosegreti, segreti, intendente di Palermo, direttore dei dazi di Messina); amministratori distrettuali (segreti e direttore dei dazi di Messina); amministratori generali (direttori generali, conservatore generale, e principali ufficiali che li coadiuvavano). L’organizzazione interna degli uffici finanziari venne poi disciplinata da altro decreto del 27 gen. 1824, n. 962, che, tra l’altro, istituì nelle segrezie la figura del pro-conservatore.

Una organica regolamentazione dell’amministrazione dei dazi indiretti per la Sicilia venne affidata al decreto 19 apr. 1826, n. 653, anche al fine di armonizzarla con le nuove disposizioni recate dalla legge 25 feb. 1826, n. 570, che aveva disciplinato, uniformemente per tutto il Regno delle Due Sicilie, la navigazione di commercio. Così si fecero rientrare nelle competenze dei dazi indiretti: le dogane di Sicilia; il porto franco di Messina (confermato, con alcune modificazioni, quale privilegio accordato alla città di Messina, dalla legge 1° set. 1817, n. 870, e disciplinato dal regolamento 29 set. 1817, n. 914); la navigazione di commercio; il dazio sul bollo delle carte da gioco; i banchi frumentari; la decima sulle prede.
Ferma restando la Direzione generale dei dazi indiretti, sedente a Palermo, si provvide ad istituire sei direzioni con competenza a livello provinciale a Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Girgenti, Trapani. Tuttavia, la Direzione provinciale di Palermo venne affidata al medesimo direttore generale, e ciò sino all’emanazione del decreto 6 ago. 1840, n. 6334, con il quale fu istituito nella città un direttore provinciale dei dazi indiretti.
La legge 20 dic. 1826, n. 1174, aveva assegnato al giudice di circondario del capoluogo di distretto la normale competenza per il contenzioso in materia dei dazi indiretti. Successivamente, il decreto 6 ago. 1840, n. 6335, istituì invece un consiglio di amministrazione nella Direzione generale dei dazi indiretti, le cui funzioni vennero determinate da un regolamento, recante la medesima data.
Il decreto 26 lug. 1842, n. 7676, aggiunse alle competenze delle direzioni provinciali dei dazi indiretti anche quelle derivanti dalla riscossione del dazio sul macinato, poiché l’amministrazione generale del macino venne a far parte della Direzione generale dei dazi indiretti. Faceva eccezione la Direzione provinciale dei dazi indiretti di Palermo, città nella quale venne istituita anche una Direzione provinciale del macino, affidata ad un ispettore generale del macino. Dopo più di un decennio, con il decreto 12 nov. 1855, n. 2677, l’amministrazione del macino fu separata dalla Direzione generale dei dazi indiretti, costituendosi così due distinte direzioni generali – dei dazi indiretti e del dazio sul macino – ambedue direttamente dipendenti dal luogotenente generale in Sicilia. Cessava, quindi, la competenza delle direzioni provinciali dei dazi indiretti in materia di macino, e, contemporaneamente, si sopprimeva pure la Direzione provinciale dei dazi indiretti di Palermo, facendone rientrare le relative competenze direttamente nelle attribuzioni del direttore generale dei dazi indiretti. A seguito del predetto decreto, si provvide, con altri due successivi provvedimenti (decreti 18 mar. 1856, n. 3004, e 28 apr. 1856, n. 3088), a dare un nuovo assetto al personale di tutta l’amministrazione dei dazi indiretti in Sicilia. Con il decreto 18 nov. 1856, n. 3460, infine, anche le direzioni provinciali dei dazi indiretti furono riorganizzate, disponendo, tra l’altro, che i loro direttori appartenessero tutti ad una sola classe e identificando le dogane con le medesime direzioni.

notizie raccolte da

Domenico Anfora

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.