….E FU GENOCIDIO, ECCO LE PROVE NE PARLIAMO CON PINO APRILE
Che brutta e lombrosiana la parola “Terrone” che da oltre un secolo viene usata per disprezzare e umiliare le genti meridionali una volta e per svariati secoli, napolitane e siciliane. Anche per la parola “Briganti” si può dire la stessa cosa ma grazie al grande lavoro di tanti studiosi e ricercatori non è più un termine negativo ma un motivo di vanto anche se in alcuni casi usato e abusato in tutte le salse. Da una decina d’anni però, “Terrone” è diventata un’etichetta che si pronuncia ad alta voce e con orgoglio e se c’è stata questa metamorfosi lo dobbiamo a Pino Aprile che in concomitanza con il 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, pubblica il libro “Terroni” . Pino è sempre stato un giornalista importante e direttore con incarichi di rilievo in testate di primo piamo ma sconosciuto ai più, come per me, ma dopo questo successo letterario è diventato una vera e propria “star” che ha fatto arrivare attraverso il suo lavoro, la nostra storia ovunque. Per noi identitari napolitani è stato di fondamentale importanza perchè ha portato fuori dai salotti la “questione napolitana” nata dopo il 1860 che rischiava di diventare un argomento d’elites portandola alla ribalta nazionale. C’era un fiume carsico che da un secolo e mezzo scorreva nelle viscere della terra che in tutti questi anni s’è ingrossato a dismisura e Pino Aprile ha avuto il merito di individuare il punto critico nel terreno e con una sola picconata ha fatto emergere il suddetto fiume inondando tutto il territorio della patria napolitana andando oltre i confini naturali e geografici portando la narrazione storica risorgimentale, occultata per troppi decenni, nelle masse. Come in tutte le inondazioni anche il fiume “carsico identitario” porta con se acqua surgiva e limpida ma al contempo detriti e melma che non ci deve far preoccupare perchè la cosa importante è che questa inondazione non si arresti e sta a noi navigarlo evitando di farsi impigliare nelle secche o dai vari ostacoli che si trovano nelle tumultuose acque. Dopo Terroni Pino ha continuato a studiare e ricercare scrivendo tanti altri libri fino ad arrivare alla sua ultima fatica, “Il Nuovo Terroni” che venerdi 24 febbraio alle ore 21 ce ne parlerà in una chiacchierata che promette di fare scintille come si evince dal titolo della trasmissione e per vederla basta cliccare di seguito
domenico anfora
Parlando con molti meridionali come me, constato che solo pochi conoscono la terribile repressione attuata dal governo di Torino nel territorio dell’ex Regno delle Due Sicilie.
È triste che la maggioranza del popolo meridionale, al di là del giudizio storico sulla dinastia dei Borbone di Napoli, non abbia coscienza né della politica coloniale del governo sabaudo attuata nel sud, né del legame con le nefaste conseguenze socio-economiche che ancora ci affliggono.