Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Enrico Caruso Di “Umberto Vitiello “Vadìm”

Posted by on Lug 17, 2020

Enrico Caruso Di “Umberto Vitiello “Vadìm”

La sua famiglia, numerosa, non è affatto agiata. Suo padre Marcellino è un operaio metalmeccanico e purtroppo anche un bevitore di vino, per il quale spende non poche lire del suo modesto salario. La madre, Anna Baldini, donna delle pulizie, è quasi sempre incinta e spesso malata. Enrico, secondo il suo biografo Eugenio Gara, è un “ragazzo dagli umori mutevoli, dolce ma pronto allo scatto, puntiglioso ma col rancore scritto sull’acqua”. A dieci anni va a lavorare col padre in fonderia. Sua madre gli fa frequentare una scuola serale, dove ha la possibilità di sviluppare
una vera passione, quella del disegno. Non ha un’infanzia e una adolescenza felici. Presto però comincia anche a frequentare l’oratorio di don Giuseppe Bronzetti, che lo fa entrare nel coro come contraltino e nel 1887, a quattordici anni, ha la sua prima esperienza di canto impegnato, interpretando la parte di “Don Tommaso il bidello” in una festa musicale dell’oratorio. Il 1° giugno 1888, quando ha poco più di quindici anni, gli muore la madre di tubercolosi. E suo padre cinque mesi dopo si risposa con Maria Castaldi di Aversa……………………………..segue in pdf

fonte

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.