Alta Terra di Lavoro

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Episodi della vita militare del bersagliere Margolfo Carlo (X)-Mi toccò in sorte il numero 15

Posted by on Gen 12, 2024

Episodi della vita militare del bersagliere Margolfo Carlo (X)-Mi toccò in sorte il numero 15

TERZA SPEDIZIONE CONTRO IL BRIGANTAGGIO

nell’Avellinese

(settembre-ottobre 1861)

Rimasti in Napoli sino al giorno di lunedì 29, partimmo in ferrovia alla volta di S. Sevelino [Mercato S. Severino], indi par- tenza per Avellino; quindi di nuovo partenza per Summonte, partendo pei monti di Campomaggiore. Camminando arrivai al comune di Ospedaletto, di nuovo giunsi in Avellino, senza nes- sun risultato.

Ottobre, giorno 1, mercoledì: di nuovo andai sopra i monti e giunsi a Palma [Palma Campania] dopo 12 ore di marcia, morti  di fame e di sete, rifocillandoci per bene, e poi partenza ancora per la mia bella Napoli.

QUARTA SPEDIZIONE CONTRO IL BRIGANTAGGIO

nella Penisola Sorrentina (giugno 1862)

Correva la festa del Corpus Domini

Tranquilli e beati eravamo ancora a Napoli che correva l’an- no 1862, in giugno, che di nuovo facemmo partenza per  i  briganti.

Partimmo in armi e bagaglio, passando di Portici, Torre del Greco e Torre Annunziata. Giunti in Castellammare [Castel- lammare di Stabia] per ferrovia, passando di sotto (73) la mon- tagna del Vesuvio, riposammo un poco, poi salimmo al monte, trovando questi paesi: Pimonte, S. Germano [Gragnano], Casoli [Casola di Napoli], e faceva un gran calore, e siamo giunti in Lettere dopo un faticoso viaggio.

Di nuovo partenza, e dopo un faticoso viaggio siamo giunti in cima al Monte S. Michele, e passammo una notte infelicissima proprio dentro un mare d’acqua.

Mercoledì giorno 18, salimmo un grandioso monte, con piog- gia e temporale che faceva cadere i rami degli alberi, insomma una tappa delle più faticose, e giunsi in Oriagno [Gragnano?]; dopo un riposo ci siamo messi in cammino di nuovo per Lettere, di notte inoltrata, sdraiandoci in terra nuda, e faceva un freddo terribile.

Precisamente il giorno di giovedì 19, correva la festa del Cor- pus Domini, ed anche noi facemmo la processione sulle monta- gne, con una continua pioggia e tempesta come il giorno passa-  to, dicendo tra noi: «Sta a vedere che mi vogliono ammazzare di tempesta ed affogarmi per l’acqua». [Siamo] giunti dopo 5 ore di discesa in Casola e Gragnano, sempre in mezzo ad un diluvio di acqua, quindi ci siamo asciugati alla bell’è meglio, e dopo par- timmo per la città di Castellammare, e siamo rimasti sino alla domenica, giorno 22, che partimmo di nuovo per la città di Na- poli, dopo questi 8 giorni di grande fatica.

Terza [quarta] mia spedizione al brigantaggio.

QUINTA SPEDIZIONE CONTRO IL BRIGANTAGGIO

nella Penisola Sorrentina

(agosto 1962)

Ci accampavamo sotto le frasche

Mese di agosto. Correva il giorno di venerdì 1: alle ore 4 del mattino partivamo da Napoli per recarci in Castellammare. Do- po giunti, ci avviammo senza zaini sopra un monte chiamato S. Angelo, e ci accampavamo sotto le frasche. Benché era aria fina, per noi non l’abbiamo goduta.

Al mattino partenza per Agerola, e ci comandarono di pattu- glia per un sospetto. Il giorno appresso partimmo sui monti delle Crocelle. Di nuovo perlustrazione sui monti delle Crocelle, quin- di in pattuglia per Bomerano.

Andammo in perlustrazione in Acqua Fredda, ma sempre senza risultato, soltanto fame, sete e calore. Di nuovo pattu- gliando passando di Franche e Pimonte, indi per Castellammare.

Giovedì giorno 7, alle 2 pomeridiane, partenza, passando di Vico Equense, Seiano, Airola, Sorrento, Positano. Dopo una perlustrazione in questi monti rientrammo in Moiano, stanchi ed umidi di sudore, ed alloggiavamo in un corridoio di un palazzo.

Venerdì giorno 8, partimmo in perlustrazione nelle colline di

S. Maria di Castello, dandosi di vedere i briganti: allora a corsa veloce a correre dietro, ma [per] il calore siamo rimasti nel co- mune di Ticciano a riposare. Di nuovo partenza in ordine disteso per quei boschi, e di nuovo li abbiamo ancora veduti, e loro si diedero alla fuga.

Non potendo fare un colpo di carabina, rientrammo tutti sta- chi, umidi del sudore, con una fame indiavolata.

Circa la mezzanotte del giorno 10, partenza per Castellam- mare, rientrando dopo 5 ore di marcia.

Quando sortì il cratere del Vesuvio

Nel medesimo giorno, alle 4 pomeridiane, partimmo, io con 4 miei compagni, a visitare Pompei, città dove i signori romani passavano i suoi giorni felici, quando sortì il cratere del Vesuvio,

la sotterrarono con altre due, Ercolano e Stabia, fatto di 18 se- coli.

Il Governo mise mano ad iscavare (74), difatti ora fu scavato per la grandezza della città di Corno.

Le case sono quasi tutte di un piano solo. I temp[l]i poi sono circondati tutti da colonne: quanti e quanti oggetti scavati si tro- vano nel museo pompeiano di Napoli! Descrivere non si può, bisogna essere presenti per vedere cose incomprensibili.

Torre Annunziata si trova precisamente sul terreno che in quei tempi era mare, il comune di Resina è fabbricato sopra il terreno in cui sotto ci sta il detto Pompei (75). È veramente il paradiso del mondo Napoli e i suoi dintorni.

Ritornammo all’accampamento. Il giorno 13 salimmo i monti di S. Michele, restando accampati sulla costa del monte Failo [Fatto], costruimmo dei casotti di frasche. Siamo andati di perlu- strazione al santuario detto del santo.

Il giorno appresso, di nuovo pattuglia, e sabato giorno 16 siamo andati di pattuglia sulle coste sopra Castellammare. Il 17 sulle coste di Moiano, sempre una vita delle più infelici, senza risultato.

Nel mercoledì giorno 20, si partiva per Castellammare, poscia per Salerno, ed alle ore 5 partimmo passando nel giardino di Villa Reale, riposammo cambiandoci di biancheria e preparando- ci per una partenza.

Un ordine espresso a voce viene da Salerno, di recarsi, il 29° battaglione ed altri, immediatamente diretti in ferrovia per Na- poli.

Si può immaginare quale consolazione, andare in città a ripo- sarci un poco: dico il vero, che [era stata] una spedizione di fatica, di fame e di sete, e di tutto ciò che si poteva fare di cat- tivo.

Giunti a Napoli, si tratta di una dimostrazione (76), quindi la truppa è tutta consegnata in quartiere, quindi anche la mia per- sona ha dovuto subire.

Fine della mia quinta spedizione.

continua…….

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