Frà Diavolo sulla spiaggia di Arienzo
Una ricca fonte per la conoscenza di episodi minuti della Storia della Costiera Amalfitana, nel primo ventennio dell’800, è la “Cronaca ”di Antonio Stassano, possidente di Campagna ed Ufficiale delle Guardie civiche, che nelle sue minuziose note militari ci racconta gli ultimi giorni di libertà del brigante insorgente Michele Pezza da Itri, alias Frà Diavolo.
Dalla Cronaca apprendiamo che il Brigante, nel 1806 , braccato dai francesi, con i pochi superstiti della banda, fuggito da Montevergine, raggiunse le falde dei Monti Lattari in attesa di scendere nella baia di Positano nella costa d’ Amalfi per imbarcarsi . Grazie al Positanese Domenico Vitagliano, trovò la barca ed i marinai, ma, al momento di raggiungere la spiaggia di Arienzo, realizzò che le coste erano sorvegliatissime e che l’impresa di raggiungere gli inglesi a Capri, non sarebbe riuscita , raggiunse allora Agerola e, per depistare gli inseguitori , risalì il monte Paipo dove trovò rifugio in un casino di caccia , al mattino comandò il capraio Liborio Ferrara di comperargli del pane per dodici carlini . Ma il capraio non tornava e fu chiaro a tutti il tradimento , allora fuggì con i suoi sulle montagne di Scala , ma la Civica di Agerola, allertata, era oramai sulle sue tracce , su consiglio del suo vice Vito Adelizzi si diresse, attraverso le montagne ,verso Salerno per ritentare un imbarco nella Piana di Eboli ,meno sorvegliata . Adelizzi conosceva bene quei luoghi ,teatro delle sue scorribande, e, purtroppo,era odiato da molti, venne subito riconosciuto, braccato e attirato in un conflitto a fuoco, Frà Diavolo, solo, ferito , stremato dal freddo e dalla fame , tradito dagli ospiti , spogliato di tutti i suoi averi ,per la salvezza offrì una preziosa bottoniera di brillanti ,finì la rocambolesca fuga, il primo novembre 1806, in una Farmacia di Baronissi, dove fu riconosciuto e arrestato .
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