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Francia: Paul Françoise Jean Nicolas visconte di Barras

Posted by on Nov 11, 2023

Francia: Paul Françoise Jean Nicolas visconte di Barras

Paul Françoise Jean Nicolas, visconte di Barras, nato a Fox-Amphous (Var) il 30/6/1755 e morto a Chaillot il 29/1/1829: un nobile diventato ricchissimo grazie alla rivoluzione “contro i nobili”.

Entrato a sedici anni nell’esercito, combatte per anni nelle guerre coloniali. Nel 1783 rientra a Parigi ed inizia un periodo di vita brillante e dispendiosa, dilapidando in breve tutto il patrimonio familiare.

Nel 1789 assiste, da spettatore indifferente, alla presa della Bastiglia. Le difficoltà economiche e la continua fuga dai creditori sono le uniche sue preoccupazioni del periodo.

Poco tempo dopo s’iscrive, però, alla Massoneria ed al Club dei Giacobini, forse a seguito di un casuale incontro con Mirabeau.

Si presenta alle elezioni legislative e si ritrova delegato del dipartimento del Var. Non riesce a diventare deputato, ma ottiene la nomina a membro dell’Alta Corte di Orléans.

Nel 1792 viene eletto deputato supplente alla Convenzione Nazionale, dove siede nelle file dei montagnardi e vota a favore della morte di Luigi XVI.

Delegato alla repressione dell’insurrezione di Tolone, Barras incontra il giovane ufficiale d’artiglieria Napoleone Bonaparte.

Riconquistata Tolone vi attua una repressione sanguinosa, che costa la vita a migliaia di persone. Diventa nello stesso periodo ricchissimo, in modo misterioso ed in breve tempo.

Il Comitato di Salute Pubblica e Robespierre lo richiamano a Parigi nell’aprile del 1794. Robespierre vuole la testa di Barras, ma sarà Barras ad avere la testa di Robespierre.

Il 28 luglio 1794 (10 fruttidoro anno II) Barras guida, infatti, le guardie che arrestano Robespierre. Divenuto il principale esponente della corrente termidoriana (dal mese “termidoro” del calendario rivoluzionario, corrispondente al periodo 18 agosto – 16 settembre del calendario gregoriano) viene eletto membro del Direttorio e detiene di fatto il potere sino al novembre del 1799, quando lascia spontaneamente via libera al Consolato ed a Bonaparte. Dopo brevi periodi di “esilio” dorato, a Roma ed in Belgio, si ritira nel suo palazzo di Chaillot dove vive, indisturbato e fra lussi principeschi, gli ultimi ventinove anni della vita.

Raimondo Rotondi

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