“In punta di baionetta” ne parliamo con Giuseppe Gangemi autore del libro che sta lasciando il segno
Se ne parla da tempo del libro “In punta di baionetta” scritto dal Prof. Giuseppe Gangemi e questo prima ancora che uscisse, perchè sta mettendo a nudo la pochezza della storiografia istituzionale che incapace di rispondere alle tesi insorgenti del mondo storiografico identitario sulle vicende preunitarie che vanno dal 1799 alla prima guerra mondiale, si affida all’ingenuo Alessandro Barbero, preparatissimo sulla storia medievale, diventato una star televisiva e del web. Dalle premesse che ci ha fatto Pino Aprile nel presentarci al Prof. Gangemi e che ringraziamo per la gentile referenza, venerdi 28 gennaio 2021 alle 21 sapremo come il suddetto “Fedez di Rai Storia” è stato messo all’angolo per la scientifica e innovativa ricerca effettuata dall’autore del libro “In punta di baionetta” che tratta come mai è stato fatto prima ad ora la tragica vicenda dei prigionieri del disciolto esercito napoletano dopo la caduta di Gaeta. Il Prof. Giuseppe Gangemi ha promesso che, altresì, ci darà delle importanti aticipazioni. di seguito il link per vedere la trasmissione con sigla e locandina curata con la solita originalità da Raimondo Rotondi
Fortunatamente, nonostante le difficoltà frapposte alle ricerche del Professor Gangemi da parte del personale dell’Archivio di Stato di Torino, il rigore con cui sono state condotte ha reso possibile conoscere la triste sorte riservata ai soldati dell’esercito borbonico finiti nelle prigioni dei Savoia ed il loro vero numero, confutando in maniera definitiva i vari tentativi portati avanti dalla storiografia di regime per nascondere quest’altra vergogna del Risorgimento che caratterizzò l’invasione e la conquista delle nostre terre. Attendiamo con ansia di conoscere anche il numero e la sorte delle vittime civili causate dall’applicazione del famigerato “domicilio coatto”. Un sentito ringraziamento al Professore Gangemi.
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Castrese Lucio Schiano