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La Cina di Gianni Aniello Morra

Posted by on Feb 13, 2024

La Cina di Gianni Aniello Morra

Quest’antico e vastissimo paese, era governato da imperatori saggi e lungimiranti.  Per la sua importante storia e cultura, in Cina si nutrivano pregiudizi negativi nei confronti degli europei, allora considerati barbari e incivili. Perciò per molto tempo non approfondì relazioni esterne, anche perché era autosufficiente e non aveva bisogno di importare o esportare alcun tipo di mercanzia.

Questo paese, ricco di menti eccezionali, ha prodotto importantissime invenzioni: fabbricazione della carta, la stampa con i caratteri mobili, la bussola, la polvere da sparo. L’opera più importante della Cina antica che si osserva anche dallo spazio, è la grande muraglia, lunga più di 6.000 Km e costruita oltre 2.000 anni fa per proteggersi da invasioni barbariche.

In quei tempi, in Europa non arrivavano molte notizie. Fu Marco Polo, viaggiatore e commerciante veneziano, che incominciò a parlare di quel paese e delle sue esperienze. Per meglio descriverlo scrisse Il Milione. Quest’opera rappresenta una dettagliata narrazione dei suoi viaggi compiuti tra il 1271 e il 1295. Nel libro narrava anche dell’economia nella provincia cinese del Catai, famosa per la produzione di seta, tessuto pregiato che in Europa arrivava dopo un lungo tragitto, che fu chiamato “la via della seta”. Ne1601 vi arrivò il gesuita Matteo Ricci, che pure fece conoscere la cultura cinese in Europa, e la nostra in Cina.

Nell’antica Cina si è sempre consumato l’oppio, prevalentemente tra le classi agiateE a causa della diffusione della tossicodipendenzadovuta allo stupefacente, le autorità ne proibironogià allora sia la venditasia l’uso, salvo per fini terapeutici. Malgrado ciò, verso la fine del XVIII secolo, l’oppio tornò a circolare. Di ciò furono responsabili gli inglesi, che per superare una difficile congiuntura economica, iniziarono a vendere ai cinesi l’oppio indiano con enormi guadagni.

In tempi più recenti vi fu una guerra civile tra nazionalisti e comunisti durata tra alterne fasi dal 1927 al 1950. Alla fine vinsero i comunisti di Mao Tse-tung. Grande condottiero e filosofo.

L’unico territorio che i comunisti non conquistarono fu l’isola di Taiwan, nella quale si ritirò il nazionalista Chang Kai-shek. L’isola fu chiamata Repubblica di Cina.

La divisione tra le “due Cine”, la Repubblica popolare cinese dei comunisti e la Repubblica di Cina di Taiwan – perdura ancora oggi.

Mao conservò il potere fino alla fine, avvenuta nel 1976 ed era quella l’epoca delle Guardie Rosse. Le sue idee filosofiche furono riassunte nel noto “ libretto rosso”.

 In seguito, dopo un periodo di lotte interne, la leadership passò a un veterano della lunga marcia che portò Mao alla vittoria; Deng Xiaoping, che negli anni ’80 avviò una politica di riforme economiche e aprì il Paese all’economia di mercato, ma non promosse riforme altrettanto efficaci in ambito politico: non liberalizzò il sistema e represse duramente il dissenso. Fece scalpore, in particolare, l’uso dei carri armati contro una dimostrazione studentesca in piazza Tienanmen, a Pechino, nel 1989.

Dopo Deng, che restò al potere fino al 1993, l’impostazione non è cambiata: l’economia di mercato si è sviluppata e sul piano politico è stato mantenuto un sistema illiberale. In Cina il sistema comunista non è crollato, come nell’Europa orientale e in Unione sovietica, ma il regime è stato ristrutturato “dall’interno”, cessando, di fatto, di essere un’economia socialista.

 Oggi è Xi Jinping al suo terzo mandato a governare il paese che per la grande stabilità politica, per il sistema di governo, e la laboriosità dei cittadini, ha fatto un balzo tecnologico notevole, superando molti paesi occidentali e addirittura oggi si sta affermando anche come importante potenza spaziale. Nel dicembre del 2020, la Cina al primo tentativo ha raccolto e riportato a Terra circa due chilogrammi di campioni lunari. Nella stessa operazione, i sovietici ebbero sei fallimenti. 

Anche la recente missione su Marte merita una menzione speciale: la Cina è l’unica potenza spaziale a essere riuscita ad ammartare al primo tentativo. Americani e sovietici, decenni fa, hanno inanellato più di un fallimento prima di completare la manovra. Un successo che, purtroppo, sfugge ancora all’Agenzia spaziale europea.

Oggi in un mondo che sta cambiando, in cui tutti i paesi si preoccupano dell’effetto serra con tutte le sue conseguenze, anche la Cina vuole fare la sua parte ed è pronta a diventare leader mondiale nei veicoli a idrogeno, che come si sa sono i più attenti all’ambiente.

Il settore dei veicoli a celle a combustibile a idrogenosta guadagnando in Cina notevole slancio. Le aziende automotive cinesi sono ora in ritardo, ma stanno recuperando terreno. Nei prodotti principali, inclusi i serbatoi di stoccaggio a idrogeno e gli stack di celle a combustibile. Stando alle anticipazioni di China Daily, i primi veicoli dovrebbero arrivare sul mercato nel 2025 e “saranno allo stesso livello di Hyundai e Toyota”.  Si rileva che a oggi la Cina ha attive 275 stazioni d’idrogeno, il più alto numero al mondo, con circa 100 costruite solo nel 2021.

La Cina è ora il più grande produttore d’idrogeno (H2) al mondo, con una produzione annua di circa trentatré milioni di tonnellate. Gli obiettivi per arrivare alla neutralità climatica, prevedono una produzione annuale d’idrogeno verde (ottenutoda rinnovabili) che dovrebbe raggiungere tra le 100.000 e 200.000 tonnellate per diventare una parte importante del nuovo consumo di energia entro il 2025 e consentire così una riduzione delle emissioni di CO2 da uno a due milioni di tonnellate l’anno.

Oggi nelle grandi città, per mancanza di spazi vi è la tendenza a costruire in altezza. Infatti, le grandi città oggi costruiscono grattacieli di centinaia di metri d’altezza. A Dubai (emirati arabi) c’è il più alto del mondo, metri 829. Il secondo è il cinese Shangai Tower alto 630 metri con 128 piani.   È di quest’ultimo che comunicheremo altre notizie per le sue importanti caratteristiche e le scelte fatte a favore dell’ambiente.

La Shangai Tower ha la forma di nove cilindri accatastati uno sopra l’altro per un totale di 128 piani, racchiusi da un doppio strato di vetro che si sviluppa lungo la facciata. Il doppio strato di vetro, messo a distanza di circa 20 metri l’uno dall’altro e progettato per resistere a fortissime spinte di venti e tifoni che flagellano quella zona, ha lo scopo di formare una camera d’aria e pertanto un isolamento termico che riduce fortemente la quantità di energia necessaria al condizionamento. Inoltre quel vetro speciale oltre alle caratteristiche di robustezza, è trasparente e consente una vista sui dintorni eccezionale, contrariamente agli edifici a singola facciata composta di un vetro riflessivo per abbassare gli assorbimenti del calore. La maggior parte dell’energia del grattacielo è fornita da sistemi convenzionali, e sulla parte superiore della Torre sono istallate 270 turbine eoliche ad asse verticale che generano fino a 350.000 kWh per anno di energia elettrica. Nel seminterrato della torre è istallato unimpianto geotermico, un sistema di raccolta e riciclo delle acque piovane, e un impianto combinato di produzione di calore ed energia elettrica da 3 MW.

La torre è dotata di ascensori velocissimi con velocità massima di 20,5 metri per secondo.

Grazie alle scelte sostenibili e all’utilizzo, quando possibile, di materiali di riciclo, la torre ha ottenuto la certificazione China Green Building Three Star e la certificazione LEED® Platinum da parte del Green Building Council degli Stati Uniti.

Questo grande paese è già in grado di essere alla pari con i più importanti che finora hanno influenzato il mondo.

AG Morra    

31/01/2024

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