Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

LA FALSA STORIA DEI VINCITORI LI HA CANCELLATI DALLA STORIA

Posted by on Ott 18, 2017

LA FALSA STORIA DEI VINCITORI LI HA CANCELLATI DALLA STORIA

 INV.34/Bracci 30 luglio 1861 Pattugliando da 6 ore con un forte caldo arrivammo nei campi di Casalduni e qui scorgendo un cafone nella campagna decisi di far riposo sfruttando quel momento. Afferratolo per il collo gli intimai di dirci chi nel suo paese fosse contrario alla nuova Italia. Guardando fisso nel basso non pronunciava alcunché bensì ansimava. Ed allora gli ordinai di urlare viva Vittorio Emanuele. Ma niente. Poi afferrata la pala gli ordinai di scavarsene la fossa e questi quasi a compiacersene si diede a farlo di gran lena. Finito il lavoro il sergente Bertacchi ridendo di cuore lo fece entrare nello sterrato ed il disgraziato eseguì e prese a pregare come se stesse per finire di li a qualche momento la sua esistenza. Poi fu ricoperto con la terra fino al mento e con sassi e massi intorno e sopra la testa. Solo in quel momento, con poca voce ripeteva quanto prima gli era stato comandato. Allora il sergente gli disse di essere libero e di andarsene ma con le sue forze. Fu un gran ridere per tutti ed il cafone starà ancora là ad invocare il nostro amatissimo sovrano ed a cercare di uscire dalla sua tomba.

INV.45/BRACCI 24 luglio 1861 Mancando il necessario per causa dei ribelli fui incaricato di far del mio meglio al recupero di che mettere nelle caldare. Preso il carro mossi in direzione di Pondelandolfo dove giorni prima ne avevo scorto masserie e depositi appena fuori dalle mura. Circondata una casa ci avvicinammo cauti. Improvvisamente dal piano sovrastante ne apparve un giovinetto che imbracciando un fucile incominciò a far fuoco senza riparasene. Colpiti due bersaglieri ed ucciso il cavallo del traino, rispondemmo al fuoco. Entrammo nella masseria dove trovammo tracce di uomini ormai lontani protetti da volti di donne muti e senza sentimenti. Si prese ogni cosa potesse servir alla truppa ed ai briganti. Poi lasciammo al fuoco il resto mentre le donne cercavan di ricoprirsi dalla violenza della truppa. Rientrando scorgemmo sul monte a ridosso della strada le sagome dei briganti che da lontano avevano assistito alle sorti dei loro rifugi.   Cap. Bracci

101/Mel/Fucilazione All’ora stabilita la 4″ compagnia, comandata dal cap. Cartacci, si trovava schierata nella piazza di Arienzo, a forma di quadrato con un lato aperto ove colla fronte rivolta al muro doveva prender posto il brigante. Molta gente assisteva silenziosa alla tragica funzione; comparve il condannato tra quattro bersaglieri ed un caporale, che dopo avergli bendato gli occhi fece retrocedere di pochi passi i quattro bersaglieri. Sentita la propria fine vicina il brigante prese a maledire la truppa, il Governo ed a invocare la giustizia divina, pregando la Madonna ed i suoi Santi fino a che la scarica dei moschetti interruppe la commedia. Cadde boccone lo sciagurato, e fra gli astanti si udì un rumore crescente, tale che il caporale ordinò la ricarica dei moschetti ed il puntamento verso la folla dei più accesi. Il prete principiando un canto sacro distolse la tensione allontanando la possibilità di uno scontro con la popolazione. Tali esecuzioni se da fare in pubblico occorre essere scortate dall’intera Compagnia per allontanare i pericoli della rivolta dei cafoni.  Cap. Paselli

A Capo d’ Orlando (Messina) il sindaco Enzo Sindoni ha “preso a martellate” la targa della piazza intitolata a Garibaldi, maledicendo l’”eroe dei due mondi” come “feroce assassino al servizio della massoneria e dei servizi inglesi”. Al suo posto ha collocato un’ altra targa intitolata “Piazza IV Luglio” in ricordo di una battaglia navale svoltasi nel mare antistante nel 1299. A Sciacca (Agrigento) il sindaco Mario Turturici ha rimosso la targa di “Piazza Garibaldi” e l’ha sostituita con la “Piazza Ferdinando II, Re delle Due Sicilie”. Il comune di Gaeta (Libero del 25/10/08) ha intenzione di chiedere un risarcimento di 260 milioni di Euro alla famiglia Savoia per i danni causati alla città dai piemontesi invasori centocinquant’ anni fa.

Gli atti coraggiosi di questi Amministratori stanno a indicare che, grazie ai numerosi documenti venuti alla luce, è iniziata una presa di coscienza della vera storia del Risorgimento relativa al Sud. Verità storica che solo in minima parte rende giustizia e onore a tutte le popolazioni meridionali: esse, finalmente, possono rendersi conto dei reali motivi che hanno dato origine alla Questione Meridionale; motivi che hanno determinato anche situazioni per le quali ogni anno il nostro Paese è attanagliato da mille problemi che non hanno mai fine. Ogni periodo storico è sempre la conseguenza di quello che lo ha preceduto e questa nostra Italia è figlia di un’Italia fatta in un modo così violento e ingiusto che peggiore non poteva essere. Ci si augura che le lodevoli iniziative dei Sindaci di Capo d’Orlando, Sciacca e Gaeta possano essere seguite da altri sindaci coraggiosi. Via Vittorio Emanuele e monumenti, Piazza Cavour , Via Lombroso, Via Cialdini, Via Crispi, Via La Marmora, Corso Garibaldi e monumenti, Via Bixio, Via La Masa, Via Menabrea, ecc.. ecc. che senso hanno specialmente nelle città e nei paesi del Sud?

fonte

sudindipendente.it

 

 

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