Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

LA NASCITA DI CERVARO IN ALTA TERRA DI LAVORO

Posted by on Lug 2, 2023

LA NASCITA DI CERVARO IN ALTA TERRA DI LAVORO

L’ATTUALE comune di CERVARO E’ IL RISULTATO DELLA FUSIONE TRA IL CASTELLO DI CERVARO CON L’ANTICA TERRA DI TROCCHIO.

L’attuale comune di Cervaro è il risultato della fusione tra il castello di Cervaro con l’antica terra di Trocchio, dominata dal castello medioevale detto Torroculum, cioè grossa torre. L’unione tra le due entità territoriali avvenne nel 1601, dopo, cioè, che il borgo di Trocchio si era spopolato a causa delle ricorrenti epidemie di peste che afflissero il Regno di Napoli negli anni 1520 – 1529 e nel 1576.

La prima menzione del castello di Trocchio risale alla metà del sec. X: era il tempo in cui i monaci di Montecassino erano rifugiati a Teano a seguito dell’invasione dei saraceni del territorio abbaziale nell’883. Approfittarono dell’assenza dei monaci i conti di Teano, che si appropriarono di gran parte di quella che sarà poi la Terra di S. Benedetto. Nel narrare tali fatti il Chronicon di Montecassino elenca i territori occupati; tra questi figura anche il castello di Trocchio: «… usque ad monticulum monasterio proximum, qui Torocclus
Un altro cenno al castello è nel diploma di Papa Vittore II dell’anno 1057 con il quale si confermavano tutti i beni appartenenti a Montecassino; nel diploma si citano tra gli altri i castelli di «Turucculum» e di «Cervara».
Il nome di Trocchio compare in svariate forme nei documenti cassinesi: Torroclus, Terruculi, Terrucoli, Terrucculi, Terruculo, Torocclu, Toroculi, Toroculo, Teruculum, Torocclum, Torocclus, Toroclum, Torrocolo, Toruculum4; in un disegno di fine Cinquecento è scritto «Turrichiu». Nella forma «Torocclu» è scritto sul terzo pannello della prima valva della Porta Bronzea dell’attuale basilica dell’abbazia cassinese: la porta fu fatta costruire nel 1066 dall’Abate Desiderio a Costantinopoli.
Nell’atto di unione del 1601 fu stabilito che tutti i beni pubblici e privati di Trocchio: terreni, piazze, strade, acque, molini, gabelle, censi, ecc. dovessero stare in comunione con l’università di Cervaro, tutto ciò fu sancito in una pergamena munita di sigillo a ceralacca.

«Nel suo distretto il Monastero possedeva, oltre a terreni di pic­cola superficie, quattro vaste tenute denominate La Foresta, Cam­polungo, Colli e Vallevecchia, sulle quali la popolazione aveva sem­pre esercitato gli usi civici di pascere e legnare, onde al tempo del­la divisione dei demani chiese al commissario ripartitore il com­penso dovuto per detti usi. Questi, con ordinanza 7 novembre 1811, nel definire i confini fra i territori di Cervaro e San Germano nei termini segnati nel Registrum Censuum et confinium del 1278 dell’abate Bernardo, dichiarò che il fondo La Foresta in tenimento di Trocchio della estensione di mille tomoli era di natura burgensatica come risul­tava da uno istrumento d’acquisto da parte del Monastero dell’an­no 1694, e pertanto lo escluse dalla divisione»7.

Il monastero di Montecassino comprò’ “ la Foresta ”da Giuseppe Pagliara di San Germano, che l’aveva ereditata dai suoi genitori .Acquisto, successivamente messo in discussione dai successori del Pagliara Giuseppe che ritennero “la Foresta un bene rivendicabile per motivi di nullità e di lesione. La storia non finisce qua’ e le vicende continuarono anche con liti sulla confinazione di Trocchio – la Foresta con i beni ecclesiastici di S. Germano per l’accorpamento con Cervaro (1601). Ne parleremo piu avanti. (I beni burgensatici erano tassati, si veda ad esempio i catasti onciari, mentre i beni feudali erano soggetti a tasse “una tantum”. A.V.

Aldo Valente

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