La Regia Strada delle Calabrie – Ancora Portici e Granatello
La Regia Strada
delle Calabrie
Ispirata al
VIAGGIO DA NAPOLI A
CASTELLAMMARE. Con 42 vedute incise
all’acqua forte di Achille Gigante. 1845
In un dì di maggio del 1737 navigando sopra regia galea da Castellammare per Napoli una egregia donna di soavi ed ornati costumi in compagnia del suo potente consorte, fu costretta, per la malvagità del tempo, a riparare in questa spiaggia. O fosse il piacer che destavale il vedersi in luogo sicuro, o fosse l’efficacia vera della sensazione ch’ ella in quel punto provava; che incantato luogo è mai questo, ella disse ed oh come volentieri io trarrei qui molti giorni dell’anno! Udiva il suo consorte cosi fatte parole, e quel voto innocente era esaudito, perchè di regina, nell’animo di un sovrano; era questi Carlo di Borbone venuto di fresco fra noi a rifare le sorti di una terra infelice. Pur tuttavia tenero com’egli era della salute della Real Donna, chiedeva a taluno de suoi medici se veramente sano era l’aere di quella contrada come diceasi, ed avutane sicurtà, in quel suo pensiero fermavasi. Se non che un cortigiano fecegli avvertire a qual pericolo andavasi incontro, dimorando in un luogo ch’era stato altra volta inabissato dal Vulcano; ed allora il buon Monarca rispose: ci penserà Iddio, ci penserà Maria Immacolata e S. Gennaro.
E questa è la storia raccontata, il mito che diventa concreta realtà, perché di mito si tratta. Una storia che ha attraversato tutti i testi della storia della Terra Vesuviana. Un racconto che vede protagonisti tre soggetti: un re, una regina ed un luogo incantato.
Antonio Langella
fonte
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