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Lucera, Regno delle Due Sicilie: “il trionfo dei Borbone” (quarta parte)

Posted by on Gen 14, 2023

Lucera, Regno delle Due Sicilie: “il trionfo dei Borbone” (quarta parte)

Istituzione della “Scuola di Agricoltura”
«…in questo medesimo comune trovasi sin dal 1818 installata una carica di agraria».
Nel 1820 viene proposto un «…Rettore per la Scuola di Agricoltura a solo titolo onorifico e per poter incrementare un servizio allo stato nel ramo della Pubblica Istruzione». Con Real Decreto dell’11 settembre 1834 la cattedra viene occupata da Prof. Gennaro Galani «…che trovasi anche munito della licenza nelle scienze fisiche e matematiche» per insegnare agraria e geometria. Nel 1842 viene costruito un “Giardino Botanico” nel «…giardino attiguo al palazzo comunale che debba servire per gli alunni della Cattedra di Agricoltura teorica e pratica sotto la direzione del Prof. Galani».

Istituzione presso la Cattedrale di Lucera di una “Scuola di Canto” e di una “Scuola di musica”

Nel 1826 il Decurionato istituisce presso la Cattedrale di Lucera una “Scuola di Canto” gratuita della durata di 4 anni affidata al “Maestro di cappella” Enrico Pastore con contributo di ducati 140 ed un “Corso di Musica”, anch’esso gratuito, affidato al “Maestro di violino” Rocco Paradies per l’istruzione di 4 strumenti con contributo di ducati 90 (questo tipo di attività rientrava nella “Scuola delle Belle Arti”).

Istituzione (1835) della cattedra di diritto e proceduta penale; nel 1819 era stata istituita quella di diritto e procedura civile

Nel 1835 viene chiesta ed ottenuta l’istituzione della cattedra di diritto e procedura penale; in precedenza, nel 1819, era stata ottenuta quella di diritto e proceduta civile, 17 nov.1835, «…che fra i tratti della Sovrana Clemenza di cui S.M. ha sempre fatto dono alla città non da ultimo nel 1819 viene accordata da S.M. (Ferdinando I) la cattedra di diritto e procedura civile che venne stabilita nel Collegio Reale qui residente col soldo al Prof. di D.150 al mese a carico del comune: che l’esperienza abbia fatto conoscere l’utilità dello stabilimento essendosi offerto il mezzo alla gioventù studiosa di potere utilizzare i propri talenti nel Tempio della Dea Temi. Infatti tutto ha progredito con successo e la ridente gioventù tanto lucerina che della provincia si applica alla studio delle scienze del diritto per ciò che riguarda il ramo della legislazione civile». Con la presente delibera viene chiesto ed ottenuto anche la cattedra di diritto e procedura penale «…perché Lucera ha residenza di corpi giudiziari, si era data opportunità ai giovani studenti di occuparsi di una parte della legislazione, bisognava altresì implorare dal Re (Ferdinando II) onde si degnasse di accordare al comune la cattedra di diritto e procedura penale…». Nel 1853 Ferdinando II pone sotto la protezione di S. Ignazio Loyola il “Real Collegio”.
Nel 1832 Presso i PP. Osservanti così detti della Pietà vengono istituite le cattedre relative allo «…studio di Filosofia e di Teologia con due lettori corrispondenti».
Il 1° marzo 1836 vengono celebrati «…con ogni pompa e decenza i funerali in suffragio dell’estinta ben amata nostra Regina Cristina di Savoia».
Nel 1838, esattamente il 21 maggio, la città contava 12.000 abitanti e possedeva 9 botteghini (la legge ne prevedeva 6) per lo «…spaccio di generi di privativa».

Progetto generale dei basolati interni

Nel 1838 viene presentato il progetto – con annessa indicazione – relativo alla costruzione di tutte le strade di Lucera.
L’11 maggio 1838: «Il Decurionato attesochè l’interno della città è sprovveduto di strade basolate, meno di quelle poche fatte e che la costruzione delle altre principali sia tanto necessario, quanto con giusto possa l’amministrazione comunale corrispondere all’adempimento dei Sovrani ordini, ed al volere del Re N.S.…».
Il lavoro viene appaltato dal capo muratore Pasquale Colasanto secondo i “Basolati vulcanici” della Direzione Gen. dei Ponti e strade del 14/4/1833.
«Le strade da costruirsi con basole vulcaniche e calcare sono le seguenti…»: …segue l’elenco delle strade da costruirsi, praticamente tutte. L’11 gennaio del 1852 dato che «…si mancò di costruire Largo Zingari e vicoli contigui ed avendo questo Largo destinato a piazza per la vendita di carne e pesce… si è di avviso costruirsi il Largo Zingari ed i suoi vicoli con basole calcaree nel modo dettagliato nello stato estimato dal Sig. Gifuni e poichè nel progetto generale è compreso la confezione del basolato di “Vicolo Rossina” che immette nel Largo Zingari, questo lavoro di questo vicolo viene costruito dall’appaltatore Sig. Celentani». Le strade – come risulta ad esempio nel 1859 – sono oggetto anche di cura e conservazione: «Il Sig. Sindaco presidente ha proposto trovandosi col Real Rescritto del 27 nov.1852 sovranamente risoluto avere in ogni comune provvedere alla reintegra e conservazione di tutte le strade comunali per non essere soggette in avvenire a deperimento e distruzione così ci scrissi nel lodato rescritto e della circ. a stampa del sig. intendente della provincia del 7 dicembre di detto anno n. 82 se all’uopo tanto praticasi per questo Comune di Lucera».
1859: strade da basolarsi nel corrente esercizio finanziario.
«È desiderio di tutta la popolazione di veder basolate le strade dette di San Domenico e S.M. delle Grazie poste fra il Largo Tribunali e quello del Real Liceo, e nelle quali venendo dall’alto del Real Duomo si accede alle due caserme di gendarmeria e riserva, nella camera notarile, all’ospedale civile della chiesa di San Domenico, S. Maria delle Grazie e alla casa dei EE. PP. del SS. Sacramento maestri della scuola primaria di questa città. Considerando che la strada non è coverta da alcuna pietra, essendo un terrapieno tutto ingombrato che fosse da conservarsi cereali, quali nei mesi di inverno si rende difficile l’accesso sia di essa per il gran fango, che ivi si forma, tanto che nel passato inverno vi fu reclamo incessante per parte dei comandanti le due caserme. Considerando, che la cifra di risorse tali da potersi ottenere la costruzione di dette strade, che in perizia montava a D.8126 e che ove per altresì si oviasse la cennata somma non vi farà più speranza di richiederle per l’oggetto. Ad unanimemente avvisandosi delibera che nel 1859 sia basolato in preferenza e con la moziona sollecitudine la strada che dal Largo Tribunali meno all’altro del R. Liceo, e che viene denominato Largo di S.M. delle Grazie, Largo San Domenico e terza strada tribunali».

Istituzione di una banda musicale con strumenti a fiato e corde
Nel 1842 viene costituita una banda musicale con «…strumenti a fiato e corde per le funzioni sacre, per le feste civili e popolazione e per uso del teatro».

Conservazione del castello

1.10.1852: «Attesoché l’Augusto nostro Monarca onorava nell’anno 1841 di sua Real presenza questa città, fra le altre cose che vi ammirò fu il Real Castello opera di origine romana, ristabilita dai svevi e diventata il loro baluardo, infine dopo annosi assedi gloriosamente espugnato dagli angioini col discacciamento dei saraceni, che qui vi avevano stanza, […] di alto interesse nella nostra storia patria, e ricorda fatti per quali un tale monumento si rende a noi di tanto importanza le sue torri, la sue altissime mura sfidano tuttora i secoli e quanto le a rispettato il telpo, la barbera mano dell’uomo rapacemente distrugge. Per presente sordito interesse di meschinissimo guadagno vi si dolgono pietre si portano via i mattoni, ed altri materiali; e fino a procurare la ruina di questa vetustissima Nova, che invece dovrebbe essere diligentemente conservata, e prolungata la sua esistenza il più che sia possibile. Fu per arginare tanto vandalica distruzione che allora la Maestà del Re N.S. compiaceva esternare il Suo Reale pensiero, cioè che fosse ceduto al comune, che […] al certo con ogni sforzo impedito tanto ruina. Si benignò tanto anche il sindaco di quel tempo D. Giambattista d’Amely, ed il sig. tesoriere monsignore Lombardi coneché ed poi il suolo del Real Castello, con i terreni adiacenti si appartiene al Real Orfanotrofio militare così la lodata M. S. credi poter conciliare i rispettosi interessi progettando darsi a uso del comune con pagare un modico canone ordinò […] A S.E. il Principe di Satriano che lo seguiva, che fino a quando tanto non si fosse affittato nelle locazioni che vi appresso avrebbe fatto si fosse poste per precipua condizione del Reale Orfanotrofio mantenersi, dal […] le mura del castello, tuttavia […] avesse dovuto comportare una diminuzione di estaglio».

Aperture di farmacie
Pietro Galiani chiede di aprire una farmacia nel Largo degli Zingari, precisamente nella casa di Alessandro Tamerano, a 60 passi grammatici dalla farmacia Galiani nel Largo Mercato e passi 61 dalla farmacia Iliceto nel Largo Cattedrale, che sono le più vicine.
Nel 1858 Beniamino intende riaprire la sua farmacia nel luogo detto Real Liceo propriamente nel sottano di proprietà dei PP. Scolari. Il Galiani esercitava già tale professione nel 1833; Francesco Paolo di Muro possiede una farmacia sotto la casa di Iliceto. Pasquale Guarelli ha proposto di aprire una novella farmacia nel Largo Lecce sotto la casa di proprietà di Giuseppe de Siena, vicino a detta farmacia erano quelle di Vincenzo Pellegrino e Luigi Monaco.
Nel 1851 il farmacista Domenico Pellegrino per il bisogno della popolazione e dei forastieri che transitano e dimorano per essere la sede del tribunali della provincia apre una farmacia alla strada S. Caterina e propriamente sotto il palazzo di Raffaele Pitta.
Nel 1853 D. Antonio Ciabattone apre una farmacia nella «…strada del corso e propriamente sotto il Palazzo di D. Giuseppe Lombardi per la necessità della popolazione e del commercio attivo dei forestieri».
Nel 1854 esistevano a Lucera 12 farmacie. Nello stesso anno il Sig. Raffaele Nansollini chiede di aprire una in contrada San Giacomo sotto il palazzo dei Sig.ri Curato. Il Comune, considerando che la zona richiesta era sprovvista di farmacia ne autorizza l’apertura. (Nota: nell’Archivio di Torino è stata recentemente scoperta la “Farmacia omeopatica”. Introdotta per la prima volta nel Regno delle Due Sicilie da Francesco I e Ferdinando II di Borbone, vollero rispettivamente che fosse praticata nel 1828 nell’Ospedale militare della Trinità di Palermo e nel 1837 nella cura dell’epidemia del “morbo asiatico”).
continua…

fonte

https://www.adsic.it/2009/02/15/lucera-regno-delle-due-sicilie-%e2%80%9cil-trionfo-dei-borbone%e2%80%9d-quarta-parte/#more-1950

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