Alta Terra di Lavoro

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Mons. Helder Câmara e la Massoneria brasiliana del suo tempo

Posted by on Nov 26, 2022

Mons. Helder Câmara e la Massoneria brasiliana del suo tempo

Il Servo di Dio Mons. Hélder Pessoa Câmara (1909-1999), sacerdote dal 1931, Vescovo ausiliare (1952-1955) e Arcivescovo coadiutore di Rio de Janeiro (1955-1964), poi Arcivescovo di Olinda e Recife (1964-1985), tra i fondatori della Conferenza Episcopale Brasiliana e della Conferenza Episcopale Latino-Americana (vedi qui), è stato indubbiamente «un protagonista della Chiesa in America Latina» (qui). 

Mons. Câmara, «precursore della teologia della liberazione» (vedi qui; sulla Teologia della Liberazione rimando a un mio articolo: https://allchristian.it/2017/03/17/teologia-della-liberazione-anno-1971-p-paolo-m-siano-teologia-della-liberazione-anno-1971/), è stato definito dal Sunday Times: «l’uomo più influente dell’America Latina dopo Fidel Castro» (vedi qui). 

Dal 3 maggio 2015 al 19 dicembre 2019 si è svolta la fase diocesana della sua Causa di Beatificazione (qui). Poi dal 2019 è cominciata la “fase romana” della Causa (qui). 

All’inizio del novembre 2022, l’archivio del Servo di Dio è stato dichiarato “patrimonio nazionale” dal Governo dello Stato brasiliano del Pernambuco (qui).

1. Un Vescovo progressista

Per avere un quadro più completo sulla figura del Servo di Dio, è bene rileggere un articolo dello studioso Massimo Introvigne (2008) il quale mostra che Mons. Câmara:

 a)  è stato negli Anni Trenta membro e segretario generale dell’Azione Integralista Brasiliana (AIB) di Plinio Salgado (1895-1975), ovvero «l’equivalente brasiliano del fascismo»;

b) ha svolto «un ruolo fondamentale» durante il Concilio Vaticano II, anche se non prese mai la parola nelle sessioni conciliari. Infatti ha avuto un grande ruolo («magna pars») nell’«Opus Angeli», una sorta di “associazione” molto riservata che cercava di influenzare il Concilio «con metodi alquanto curiosi: riunioni cospiratorie, contatti privilegiati con i media, nomi in codice perché non si può mai sapere chi legge o ascolta al telefono». Il Card. Suenens, «il principale portavoce delle idee di Câmara nei dibattiti conciliari», è indicato quasi sempre come «Padre Miguel». Sembra che a capo dell’Opus Angeli ci fosse il teologo austriaco Ivan Illich (1926-2002) che all’epoca dimorava in Messico, a Cuernavaca, dove il Vescovo era Mons. Sergio Mendez Arceo (1907-1992);

c) è stato a favore della contraccezione e degli anticoncezionali già durante il Concilio.  Mons. Câmara e i suoi amici criticarono duramente il rifiuto di Papa Paolo VI di far pronunciare il Concilio sul tema degli anticoncezionali. Câmara definì quel rifiuto un errore destinato a «torturare le spose, a turbare la pace di tanti focolari», e addirittura «la morte del Concilio»! Poi anche Mons. Câmara, con tanti altri ecclesiastici, dissentì dall’enciclica Humanae vitae promulgata da Paolo VI nel 1968 (qui). 

2. Mons. Câmara difende i Massoni

Ancora per quanto riguarda il discernimento del Servo di Dio, è molto discutibile il suo giudizio, eccessivamente indulgente, verso i suoi familiari membri della Massoneria. È lui stesso a rivelare negli Anni ’70 che suo padre (João) e suo nonno (João Edoardo), entrambi giornalisti, erano anche massoni. João Câmara, massone e cattolico, volle che i figli ricevessero i Sacramenti e partecipassero attivamente alla vita della Chiesa Cattolica in città. Inoltre, per tutto il mese di maggio, João pregava la Madonna e cantava canti religiosi in famiglia (cf. Anselmo Palini, Hélder Câmara, Editrice Ave – Fondazione Apostolicam Actuositatem, Roma 2002, pp. 20-21). 

Vedendo il papà massone e cattolico, Mons. Câmara dichiara (intorno al 1979): «Perciò ho sempre messo in dubbio le gravi accuse contro i frammassoni… È stato lui a insegnarmi che si può essere buoni senza essere religiosi. Più tardi ho compreso da me che è possibile essere cattolici praticanti e insieme egoisti. 

Quando ripenso a mio padre, ho l’impressione che lui, suo padre, i suoi fratelli, tutta la sua famiglia appartenessero alla massoneria per un atteggiamento anticlericale e non per un atteggiamento antireligioso o addirittura anticristiano. Non si trattava affatto di un atteggiamento contro i “veri” preti. Mi sembra, oggi come allora, che si trattasse piuttosto di una reazione contro certi atteggiamenti della Chiesa in questo o in quel campo e forse contro certi preti» (ivi, p. 21, corsivo del testo).

Dunque, secondo il Servo di Dio, poiché suo padre massone era in famiglia buono e devoto, allora le accuse rivolte in genere contro i massoni non sarebbero vere… Si direbbe che alla luce della sua esperienza familiare (nonno, padre e zii, tutti massoni), Mons. Câmara ritenga che farsi iniziare massoni non avrebbe nulla di antireligioso o anticristiano ma sarebbe semplicemente conseguenza o reazione al clericalismo della Chiesa e dei preti…

Mi permetto di dire che questo discernimento del Servo di Dio è confuso ed erroneo. Che un massone mostri in famiglia bontà, rispetto, e benevolenza verso i familiari cattolici, è certamente cosa buona, ma non è sufficiente per scusare o giustificare l’appartenenza di cattolici alla Massoneria. Un conto è il comportamento del singolo massone, un altro conto è la struttura iniziatica e rituale della Massoneria. Ed è di questa che bisogna tener conto per un discernimento autentico sul tema Massoneria.

Perciò, a questo punto, offro qualche dato sulla Massoneria brasiliana del periodo in cui è vissuto il Servo di Dio. Evito di appoggiarmi su pubblicazioni antimassoniche, come ad esempio quella di P. Antonio Miranda, O segrêdo da Maçonaria (Editora “O Lutador”, Manhumirim (Minas) 1947), il quale definisce la Massoneria come un’associazione composta da molte sette segrete, ispirata dal Demonio, che vuol fondare un nuovo ordine e una civiltà anticristiana (cf. p. 17).

Preferisco invece fonti massoniche dalle quali emerge in modo incontrovertibile l’incompatibilità tra Massoneria e Chiesa.

3. La Massoneria brasiliana vista dall’interno

Tra il 1974 e il 1976, l’editrice “Editora Artenova” di Rio de Janeiro (Brasile), pubblica l’opera in 4 volumi, Grande Dicionário Enciclopédico de Maçonaria e Simbologia (GDEMS) del massone Nicolas Aslan (1906-1980). Nato in Grecia nel 1906, di nazionalità italiana, dal 1929 residente in Brasile, dal 1956 Aslan è membro della Massoneria regolare brasiliana, il Grande Oriente do Brasil (GOB). All’epoca del GDEMS, Aslan ha raggiunto il 32° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA). Poi riceverà il 33° ed ultimo grado RSAA.

Sulla rivista dei Gesuiti italiani La Civiltà Cattolica del 21 maggio 1977, il massonologo P. Giovanni Caprile (1917-1993) presenta Nicolas Aslan come «cultore serio ed onesto di storiografia massonica» (Anno 128, Vol. II, Quaderno 3046, p. 411) e questa sua opera come «un utile strumento per la conoscenza più adeguata del fenomeno massonico» (p. 411), ovvero un’opera che contribuisce «alla chiarezza, all’esattezza, al dialogo sereno» (p. 412). Ma, dialogo a parte, proprio dal dizionario enciclopedico massonico di Aslan emerge l’incompatibilità tra la Massoneria e la Fede Cristiana.

Tra gli scrittori massoni citati da Aslan, ci sono esperti di Esoterismo massonico come Albert Gallatin Mackey 33°, Albert Pike 33°, Oswald Wirth 33°… Inoltre troviamo concetti tipici della Cultura Esoterica (Cabala ebraica, Alchimia, Ermetismo…).

Aslan spiega la dottrina cabalista secondo cui la bisessualità o androginia è in Dio e nell’Adamo Primordiale o Adam Kadmon. Inoltre la dottrina cabalista dell’Adam Kadmon e delle Sefirot è presente nel Rito Scozzese Antico e Accettato (cf. GDEMS, vol. I, 1974, p. 47).

L’Alchimia, quale gnosi segreta che interpreta in modo Ermetico (secondo l’Ermetismo) i dogmi del Cristianesimo, influenza gli Alti Gradi Massonici, in particolare il RSAA (cf. GDEMS, I, pp. 74-75).  L’influsso cabalista è nella liturgia massonica (cf. GDEMS, I, p. 84).

Aslan 32° scrive che l’«Anticristo» è il polo negativo necessario a tutta la Manifestazione e al Progresso: «È o polo negativo necessario a toda manifestação e a todo progresso» (GDEMS, I, p. 109).

Aslan spiega che il caprone «Baphomet», simbolo templare o neo-templare, è simbolo di iniziazione (cf. GDEMS, I, p. 164), simbolo Ermetico, alchemico, magico e panteista dell’Assoluto (cf. GDEMS, I, pp. 150-151).

Al Primo Grado di Apprendista Massone c’è il Gabinetto di Riflessione («Câmara das Reflexões»): uno stanzino oscuro, simbolo del centro della terra, con simboli mortuari e alchemici, in cui il candidato alla Massoneria riceve la morte iniziatica che corrisponde alla putrefazione o trasmutazione alchemica. L’uomo profano muore e rinasce massone (cf. GDEMS, I, pp. 198-200). 

La Loggia del Terzo Grado di Maestro Massone è chiamata “Camera di Mezzo” ed è il luogo dove avviene la seconda morte iniziatica, l’eterna ricostruzione (cf. GDEMS, I, p. 200)…

Il Punto nel Cerchio è un simbolo importante nella Massoneria anglosassone: rappresenta Dio al centro del cosmo ma ha anche una «significação fallica», ossia rappresenta «o principio da generação» (cf. GDEMS, I, p. 247).

Aslan sostiene anche la Dualità cosmica (Dio-Diavolo, Lucifero portatore di luce e portatore di tenebre…) e l’unione dei contrari: Tutto viene dall’Uno e Tutto ritorna all’Uno (cf. GDEMS, I, p. 327). La Dualità (es.: Bene-Male, Dio-Satana…) può essere completata da un terzo elemento (cf. GDEMS, I, p. 341)…

Aslan nega la dottrina cattolica sull’eternità dell’«Inferno»: la pena, se c’è, è lunga ma limitata (cf. GDEMS, Vol. II, 1974, p. 505)…

Aslan precisa che la Massoneria ha il suo «Esoterismo», ha la sua «parte esotérica», ha l’«aspecto esoterico e iniciatico», ma non tutti i massoni lo comprendono fermandosi così all’aspetto sociale della Massoneria (cf. GDEMS, II, p. 385).

Già nel 1974 Aslan sa che nel nuovo Codice di Diritto Canonico (in corso di revisione dopo il Concilio Vaticano II) non compariranno più quei canoni (ad es.: can. 2335) che condannavano apertamente la Massoneria (cf. GDEMS, II, pp. 409-410).

Aslan ribadisce la bisessualità della Divinità suprema (cf. GDEMS, II, pp. 525-526), e quindi di «Jehovah» (cf. GDEMS, II, pp. 535-536).

Aslan 32° fa capire che il Principio-Fuoco rinvenibile negli Alti Gradi massonici, ossia il potere universale di rigenerazione, può essere chiamato anche «Lucifer» (cf. GDEMS, II, p. 604)…

Il Maestro Massone raggiunge lo stato di vero iniziato quando prende coscienza di essere una cosa sola con «a Energia de Vida Universal» (cf. GDEMS, Vol. III, 1975, p. 686).

Gli Ufficiali di Loggia possono corrispondere alle 10 Sefirot (emanazioni divine) che formano l’Albero Cabalistico della Vita  (cf. GDEMS, Vol. IV, 1976, pp. 1005-1010).

Aslan fa capire che nel simbolismo massonico c’è anche il Serpente, simbolo dell’energia universale, simbolo dell’armonia dei contrari, il grande agente magico (cf. GDEMS, IV, pp. 1020-1021)… Il Serpente Uroboros degli gnostici e alchimisti è simbolo dell’Unità assoluta e del ritorno di tutto all’Unità (cf. GDEMS, IV, pp. 1144-1145)…

Il «Tao» corrisponde al cabalistico «En-Soph hebraico» e al «Parabrahm hindu» e appare sotto forma di «Yang» e «Yin», «Puro» e «Impuro», maschile e femminile… (cf. GDEMS, IV, p. 1074).

Come negli Anni ’70 anche ai nostri giorni all’interno della Chiesa ci sono chierici e laici molto attivi in un’operazione diuturna tesa a indurre la gerarchia ecclesiastica a dichiarare lecito ciò che invece ha sempre respinto, come ad esempio: la contraccezione e gli anticoncezionali (difesi anche da Mons. Câmara),   la Massoneria (difesa al Concilio Vaticano II da Mons. Sergio Mendez Arceo, amico di Mons. Câmara), l’omosessualità o le teorie del gender e LGBT (difese da clero progressista).  Lo Spirito Santo, per intercessione di Maria Santissima Madre della Chiesa, aiuti i Pastori a resistere a questa operazione diabolica e a custodire e trasmettere fedelmente ciò che San Giovanni Paolo II ha chiamato: «il deposito della fede», «il prezioso deposito della dottrina cristiana» (cf. S.S. Giovanni Paolo II, Costituzione Apostolica Fidei Depositum, 11 ottobre 1992, in https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_19921011_fidei-depositum.html).

fonte

1 Comment

  1. La fantasia dell’uomo e le sue elucubrazioni non finiranno mai, ma in fatto di religione meglio evitarsi la fatica e il diletto e attenersi ai contenuti che una tradizione ormai bimillenaria ci tramanda nei contenuti lasciandoci sbizzarrire coi costumi, apparati, colori che cercano di adeguarsi all’umana/locale interpretazione… caterina

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