Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“Fra’ Diavolo”, un nome evocatore di sinistri ricordi di Alfredo Saccoccio

Posted by on Apr 30, 2024

“Fra’ Diavolo”, un nome evocatore di sinistri ricordi di Alfredo Saccoccio

   Ci sono nomi evocatori di sinistri ricordi. A pronunciare le loro sillabe, si prova un senso di spavento e vi viene un brivido di orrore. Altri, al contrario, non risvegliano che piacevoli reminiscenze. “Fra’ Diavolo” è di quelli. Un soprannome che odora di incenso e di zolfo, di inferno e di sagrestia. Di qui, la grande varietà di leggende sul conto suo: che fosse frate, apostata, chierico, che tenesse commercio col diavolo, per cui le palle nemiche non lo scalfivano neppure e anzi se ne serviva per rilanciarle così roventi contro chi gliele aveva sparate addosso.

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“FRA’ RICCARDO” GUIDA SPECIALE ALL’ABBAZIA DI CASAMARI

Posted by on Apr 16, 2024

“FRA’ RICCARDO” GUIDA SPECIALE ALL’ABBAZIA DI CASAMARI

Siamo vicini al 12 maggio data importante per Isola Liri e per tutta l’alta Terra di Lavoro in cui si commemorerà con una cerimonia solenne, alla Chiesa di San Lorenzo, l’eccidio commesso per volontà dell’invasore Francese Giacobino nel giorno di Pentecoste del 1799 dimezzando la popolazione Isolana trasformando in colore rosso sangue le acque del fiume Liri sul quale poggia il Borgo. Il giorno dopo, 13 maggio, l’esercito transalpino si macchiò di un altro crimine di guerra in quel di Casamari nell’Abbazia Cistercense violando e stuprando la sacralità del luogo e ammazzando 6 monaci che difendevano e si opponevano al saccheggio delle orde giacobine.

Nel 2023 grazie alla volontà di Gennaro Conte Il Liceo Scientifico G. Siani di Aversa, dove insegna, ha partecipato alla commemorazione che s’è tenuta nel pomeriggio dopo aver passato la mattinata all’Abbazia di Casamari per portare un saluto ai martiri, che ricordo sono stati fatti beati, e visitare il Monastero accompagnati da una guida speciale e preparata come quella di Fra’ Riccardo che oggi pubblichiamo in un breve documentario come di seguito potete notare

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“ISOLA LIRI 12 MAGGIO 1799” UN ECCIDIO CHE NON SARA’ MAI PIU’ DIMENTICATO

Posted by on Apr 13, 2024

“ISOLA LIRI 12 MAGGIO 1799” UN ECCIDIO CHE NON SARA’ MAI PIU’ DIMENTICATO

Dal 2015 che ogni anno ricordiamo quel drammatico giorno di pentecoste, 12 maggio 1799, in cui l’esercito francese giacobino intriso di positivismo, razzismo, furore ideologico e odio uccise più di 700 persone nelle strade di Isola Liri di cui più di 500 nella Chiesa di San Lorenzo vicino le cascate.

Nonostante ogni sera la comunità isolana ascolta 33 rintocchi di Campana, “ora e mai più”, in pochi conoscevano la storia di quella immane tragedia o, chi la conosceva, la sapeva in modo confuso ma, con pazienza, con attenzione e con costanza siamo riusciti attraverso la comunicazione e le commemorazioni che non si sono mai interrotte, a portare alla conoscenza di tutti i fatti di quel funesto giorno. Sono stati tanti i motori che hanno permesso questo importante risultato a cominciare da Don Alfredo Di Stefano che messo a conoscenza dei fatti, s’è sentito in dovere da prelato, da uomo di Chiesa e soprattutto da buon Cristiano, di rendere le commemorazioni solenni e partecipative. Un altro motore è Lucio Marziale che fin dal primo anno non ha mai fatto mancare la sua presenza e vicinanza ai suoi sfortunati antenati offrendo sempre un’accoglienza a nome del Comune, della comunità e di se stesso, ai tanti napolitani che ogni anno percorrono tanti km pur di ricordare e commemorare i “Martiri di Isola Liri”. Un altro motore che merita stima e menzione è Gennaro Conte che dal secondo anno, al primo eravamo pochi intimi, non ha fatto mai mancare la sua presenza che è sempre stata molto attiva e appassionata ma quest’anno è andato oltre infatti sta organizzando, partendo da Aversa, una giornata che segnerà indelebilmente anche quelle future. Gennaro è un docente del Liceo Scientifico Statale “Giancarlo Siani” di Aversa e quest’anno ha “voluto” una gita scolastica in alta Terra di Lavoro tra Casamari, Arpino ed Isola Liri dove i suoi studenti potranno apprezzare le ricchezze storiche, culturali, artistiche e naturali che le suddette località offrono e soprattutto parteciperanno alla commemorazione dell’eccidio del 12 maggio del 1799 che sarà come sempre prima religiosa, officiata da Don Alfredo, e poi laica organizzata dal Comune. Il Comune di Isola liri, dietro la spinta e la caparbietà di Lucio Marziale sollecitato da Don Alfredo e dal sottoscritto, ha finalmente deciso di dedicare una strada in onore dei Martiri del ’99 che si intitolerà “Via dei Martiri dell’eccidio del 12 maggio 1799” e che verrà inaugurata alla fine della Messa con conseguente lettura di tutti i nomi dei Martiri da parte dei ragazzi del Liceo di Aversa. Si chiuderà la giornata con la abituale l’offerta dei fiori al Fiume Liri che in quel 12 maggio si tinse di rosso.

Abbiamo comunque l’obbligo, è nostra abitudine non farlo, citare noi stessi, l’Ass.Id. Alta Terra di Lavoro, che dopo anni di pazienza e perserveranza vediamo realizzare il nostro desiderio che è quello che fin dall’inzio ci siamo prefissati, vedere Isola del Liri appoggiare il ricordo di quel 12 maggio 1799 su una Pietra, una Pietra Laica, che affiancherà quella Sacra voluta da Don Alfredo Di Stefano ed entrambe verranno consegnate all’eternità e vederlo realizzato con i giovani come protagonisti ci rende felici ed emozionati.

I giovani in presenza sono di Aversa quindi anche loro vengono dalla Terra di Lavoro e leggeranno, come già detto, i nomi delle vittime che sono stati presi e trascritti dall’archivio Parrocchiale di San Lorenzo da Raimondo Rotondi e dal sottoscritto che fin dal primo momento sono stati resi pubblici dall’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro e che riproponiamo nell’articolo di seguito

Per concludere ricordiamo che il 12 maggio è anche “la giornata della memoria” della patria napolitana e siciliana come si evince di seguito

Claudio Saltarelli

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Maschere Zoomorfe ad Isernia una realtà che può diventare tradizione

Posted by on Apr 2, 2024

Maschere Zoomorfe ad Isernia una realtà che può diventare tradizione

Isernia centro del mondo per mandato divino che la fa essere una sacca della storia dell’uomo, citazione che Pasolini riservò per Napoli e che secondo il mio modesto parere si può utilizzare anche in questo caso, che te ne accorgi andando i giro per la città e dintorni. Isernia la fedelissima del Re di Napoli fin dalla sua nascita quando ancora si chiamava Regno di Sicilia che lo ha dimostrato divenendo martire nel 1799 per contrastare l’invasione francese giacobina e nel 1860 quella savoiarda nonostante ci sia la scientifica e costante operazione di damnatio memoriae operata dalla vulgata dominante e dalle istituzioni nazionali che cercano di cancellare verità storiche che sono scolpite nelle pietre.

Da qualche anno grazie alla volontà e al coraggio di alcuni suoi figli, Isernia si offre al mondo organizzando un Carnevale molto particolare quello delle Maschere Zoomorfe, dove si esibiscono maschere arcaiche che arrivano da tutta Europa, soprattutto dall’area balcanica, che si fondono con quelle autoctone in una forma cosi spontanea e naturale che sembrano figli della stessa mamma, sensazione che ho avuto quest’anno vedendolo per la prima volta. Le maschere che si sono susseguite sembravano emerse tutte insieme dal sottosuolo isernino anche se tra loro erano distanti migliaia di km, ognuno con i propri costumi, con i propri suoni e con le proprie danze davanti ad un pubblico accorso da ogni luogo attento e curioso che ti fa comprendere come l’idea è stata accettata ma che ora ha bisogno di essere sostenuta, non soltanto dalla comunità ma soprattutto dalle istituzioni, economicamente e con le idee che quando l’asticella si alza devono essere innovative e di vero sostegno. Un’idea importante, sempre secondo il mio modesto parere, per il futuro è quello di legare il Carnevale delle Maschere Zooforme al Museo Paleolitico dove ci sono tracce e testimonianze della vita presente in loco gia mezzo milione di anni fa e dove soprattutto c’è il famoso dentino appartenente ad un bambino di 5-6 anni e più antico presente in italia e della cui esistenza pochi conoscono e che grazie al gemellaggio con il suddetto evento potrebbe diventare un Museo tra i più visitati. Allo stesso modo il Museo può dare una mano al Carnevale ad affermarsi sempre di più e far diventare Isernia un laboratorio culturale, antropologico e archeologico e senza spendere tanti soldi. Spero che qualcuno ad Isernia possa, quanto meno ascoltare, questa mia riflessione perchè sono convinto della bontà e della facile applicazione e perchè le due cose sono naturalmente legate, per capire la bellezza dell’evento vi invito di seguito a vedere un breve documentaro sulla giornata di febbraio dopo che abbiamo già trasmesso un breve album fotografico

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LA CIVILTÀ CATTOLICA E O’CLERY

Posted by on Feb 11, 2024

LA CIVILTÀ CATTOLICA E O’CLERY

Ritenere oggettiva la ricostruzione ufficiale delle vicende risorgimentali solo perché scritte dai vincitori o dai loro scherani è ridicolo – ben vengano quindi tutti i tentativi di aggiungere nuovi tasselli a tale ricostruzione. Noi riteniamo che per una vera ricostruzione si dovrebbe procedere alla analisi e alla valutazione unitaria di tutti gli archivi locali. Che questo avvenga, ne dubitiamo fortemente e ci vengono in mente le parole profetiche di O’CLERY: “The history of the “Brigandage” has never been written, and perhaps never will be written.”)

Pubblichiamo la recensione – tratta da “La CIVILTÀ CATTOLICA, volume VIII, 1893” – del testo di Patrick K. O’Clery: The making of Italy. Di O’  Clery

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