Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La repressione sabauda e gli eccidi a sfondo razziale nel meridione

Posted by on Gen 9, 2020

La repressione sabauda e gli eccidi a sfondo razziale nel meridione

Dopo l’unificazione il presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D’Azeglio sosteneva che <fatta l’Italia bisogna fare gli italiani>, mentre forse era vero esattamente il contrario, dato che l’identità italiana esisteva già da secoli, ma la forzatura repubblicana liberal-massonica piemontese, al contrario, ha contribuito a disunire le popolazioni, poiché concepita come una conquista militare, non come un’unificazione e ha finito inevitabilmente per generare problemi congeniti come la questione meridionale. A riprova che lo stesso D’Azeglio non era in buona fede è ciò che scriveva in privato: <unirsi con i napoletani è come giacere con un lebbroso>, chissà come mai frase meno nota della prima.

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1861. Il regno delle Due Sicilie è annesso al Piemonte. Inizia la resistenza (quarta e ultima parte)

Posted by on Set 26, 2019

1861. Il regno delle Due Sicilie è annesso al Piemonte. Inizia la resistenza (quarta e ultima parte)

Settembre II 1 ° vi sono numerose scaramucce fra truppe e insorti tra Airola e Piano Maggiore. Aspri scontri si verificano nel Sannio, sul Matese e nel Beneventano, dove si combatte a Circello, Campochiaro e Roccamandolfi. Pietrelcina, dopo una feroce resistenza, è occupata dal 61° fanteria che massacra 40 abitanti. Il giorno dopo una sommossa di contadini a Forenza, in Basilicata, è repressa dalle guardie nazionali. Il ministro degli Interni Minghetti si dimette e il ministero è assunto ad interim da Ricasoli. Il 3 anche a Milano si hanno violente sommosse.

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Il banditismo sociale nell’ex Reame siculo-partenopeo

Posted by on Ago 31, 2019

Il banditismo sociale nell’ex Reame siculo-partenopeo

“Il governo d’Italia è stato vigliacco, col Mezzogiorno. Sa di poter osare tutto quaggiù; e, nel fatto, può tutto osare, e tutto osa quaggiù. Ormai il governo dispone del Mezzogiorno elettorale. In venti anni lo ha, elettoralmente, demoralizzato. […] Povero Mezzogiorno! È Depretis al Governo? Quaggiù comanda Grimaldi. È Rudinì? Quaggiù imperversa Nicotera. È Giolitti? Quaggiù striscia Lacava. È Sonnino? Quaggiù impera Crispi. È Pelloux? Quaggiù torna a strisciar Lacava. Sempre così,sempre. E sarà sempre così, perché il Settentrione capitalista e militarista fa i suoi affari, restando al timone dello Stato, grazie alla degradazione politica del Mezzogiorno”. [1]

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Il Brigantaggio post unitario IL BRIGANTAGGIO POSTUNITARIO NEL VULTURE-MELFESE

Posted by on Lug 26, 2019

Il Brigantaggio post unitario IL BRIGANTAGGIO POSTUNITARIO NEL VULTURE-MELFESE

Il brigantaggio postunitario fu, assieme alla “Questione Romana” e alla “Questione Veneta”, uno dei principali problemi che il governo di Torino si trovò ad affrontare all’indomani dell’Unità.
I moderati italiani non solo consideravano il brigantaggio un problema secondario, mentre la “Questione Romana” e l’armamento nazionale costituivano i problemi di massima urgenza da risolvere,1 ma avevano di esso una conoscenza approssimativa. Vi furono addirittura ufficiali dell’esercito italiano, inviati nel Mezzogiorno per combattere il brigantaggio, che non conoscevano il territorio su cui agivano, confondendo la Basilicata con l’Irpinia.2

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