Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Le Due Sicilie e il mare

Posted by on Lug 5, 2019

Le Due Sicilie e il mare

1734: LA RINASCITA

Amico, cominciamo anche noi ad avere una patria, e ad intendere quanto vantaggio sia per una nazione avere un proprio principe. Interessianci (interessiamoci, ndr) all‘onore della nazione. I forestieri conoscono, e il dicono chiaro, quanto potremmo noi fare se avessimo miglior teste. Il nostro augusto sovrano fa quanto può per destarne” (A.Genovesi, Lettera a Gioseppe De Sanctis, 3 agosto 1754). Il Sovrano di cui il Genovesi tesseva l’elogio era nientedimeno colui che aveva restituito la patria ai Duosiciliani nel 1734, il grande, indimenticabile Re Carlo III.

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Terremoto: l’efficiente sistema antisismico borbonico poi abrogato dalle leggi sabaude con l’Unità d’Italia

Posted by on Apr 5, 2019

Terremoto: l’efficiente sistema antisismico borbonico poi abrogato dalle leggi sabaude con l’Unità d’Italia

Per il geologo Antonio Moretti “bisogna preparare gli edifici pubblici” alle future scosse di terremoto che l’Appennino, senza alcun dubbio, subirà nel prossimo futuro Per  Antonio Moretti, geologo specializzato in sismologia, “bisogna preparare gli edifici pubblici” alle future scosse di terremoto che l’Appennino, senza alcun dubbio, subirà nel prossimo futuro. Il recente sisma che colpito il centro Italia accende un faro su un problema che nel nostro Paese, in realtà, è secolare: rendere le case e gli edifici pubblici in grado di non crollare.

Come spiega Moretti a MeteoWeb, “i Borbone, dopo il terremoto del 1783, avevano messo in atto una normativa antisismica perfetta, che ha in parte salvato Reggio Calabria nel 1908: basti pensare che a Reggio vi furono 3mila vittime, mentre a Messina se ne contarono ben 42mila. Questo perché la città calabrese era stata ricostruita secondo rigidi criteri: case non più alte di tre piani, volte non più ampie di un preciso numero di metri, dentro i muri venivano inseriti due travi a croce di Sant’Andrea, ovvero la cosiddetta muratura barricata, la quale, in caso di oscillazione della casa, faceva sì che i muri restassero interi“. Dunque la normativa obbligava a ricostruire gli edifici seguendo diverse direttive che, oltre all’aspetto urbanistico, come distanze, altezze degli edifici e dimensioni delle strade, davano indicazioni in merito al sistema costruttivo da utilizzare.

Come spiega anche Nicola Ruggieri, sul “Bollettino ingegneri” (n.10 del 2013), “Il sistema antisismico borbonico, muratura rinforzata da una rete di elementi lignei, fu sistematizzato in Calabria immediatamente dopo il catastrofico terremoto del 1783. “L’invenzione” è dell’ingegnere La Vega che con abilità di sintesi unisce le più avanzate teorie antisismiche dell’Illuminismo e una diffusa e antica tradizione costruttiva lignea presente in Calabria. Definito nell’Ottocento come casa baraccata, il sistema borbonico si sviluppa durante la ricostruzione in varie versioni caratterizzate dalla presenza di telai di legno diversamente apparecchiati e con differenti dimensioni delle membrature componenti”.

Il merito della messa a punto di questo efficace sistema antisimico è dunque di Francesco La Vega, ingegnere militare del Genio che diresse dal 14 marzo 1780 le attività di recupero e studio di reperti archeologici, attuati agli inizi del XVIII secolo da Carlo di Borbone, per una campagna di scavo ad Ercolano, Pompei e Stabia. Il sud ha sempre avuto i migliori architetti del mondo (basti pensare a Vanvitelli) – spiega ancora Moretti – ma con il Regno Sabaudo tutte le leggi antisismiche furono abrogato, e le zone che i Borbone avevano proibito di urbanizzare sono quelle poi crollate nei terremoti che hanno colpito il meridione dalla fine del 1800“.

Caserma dei carabinieri a pochi metri dalla scuola di Amatrice (struttura del 1930).

In riferimento ai recenti fatti accaduti nel centro Italia, per esempio, e in particolare ad Amatrice, Antonio Moretti spiega come la “caserma dei carabinieri posta a pochi metri dalla scuola crollata, degli stessi anni (1930) e materiali (muratura povera a pietrame e frammenti di laterizio), sia un esempio di giusto intervento, secondo le norme borboniche. La caserma è stata incatenata alla sommità (sono infatti visibili le placche esterne dei tiranti) e consolidata negli spigoli con iniezioni di malta cementizia, in modo da formare una scatola rigida nei bordi, ma deformabile all’interno. Nelle murature si sono formate le tipiche fratture ad X, che hanno mantenuto in piedi l’edificio, salvando la pelle a chi era presente all’interno“.

Per saperne di più: Terremoto, l’esperto: “Edifici distrutti da un fenomeno “nuovo”, bisogna rifare tutti i calcoli o le case continueranno a crollare” [GALLERY]

Fonte

http://www.meteoweb.eu/2016/09/terremoto-lefficinte-sistema-antisismico-borbonico-poi-abrogato-dalle-leggi-sabaude-con-lunita-ditalia/738121/?fbclid=IwAR2kBYI8ihftBklh08ze74m1qm3XAXqA1_gZpD-8zyDuBP5R-XIChUr_IoE 7 \l

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GOETHE SU NAPOLI

Posted by on Giu 27, 2018

GOETHE SU NAPOLI

LA SFIDA
“…..Il mio buon amico Volkmann mi costringe di quando in quando a dissentire dalle sue opinioni. Egli afferma tra l’altro che a Napoli vi siano dai trenta ai quaranta mila oziosi.

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Roberto De Simone al dottor Savoia Caro dottor Savoia

Posted by on Gen 10, 2018

Roberto De Simone al dottor Savoia Caro dottor Savoia

Pubblichiamo la lettera di Roberto De Simone che sta girando per il web che merita attenzione anche se non del tutto condivisibile per quanto riguarda il 1799. Abbiamo deciso di pubblicarla senza nessuna modifica ma questo non ci esime dal considerare che da uno studioso monumentale come Roberto De Simone ci saremo aspettati una conoscenza sul 1799 diversa da quella che i giacobini napoletani portano avanti da tempo che ormai si sta sciogliendo come neve al sole. 

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