Alta Terra di Lavoro

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Gonzalo Fernández de Córdoba alias Il Gran Capitano torna al Ducato di Sessa il video del convegno

Posted by on Gen 5, 2024

Gonzalo Fernández de Córdoba alias Il Gran Capitano torna al Ducato di Sessa il video del convegno

“Il Gran Capitano” dopo 500 anni è tornato a Sessa di cui ne acquisì il titolo di Duca diventando anche Vicerè del Regno di Napoli donando e acquisendo prestigio al famoso Ducato. Come condottiero possiamo affiancarlo a personaggi come Annibale, Giulio Cesare e Scipione l’Africano e dopo la battaglia del Garigliano che lo vide vittorioso su i francesi, cambiò le sorti del mondo per i successivi 300 anni fino ad arrivare ai giorni nostri.

Grazie alla Proloco di Sessa Aurunca, di concerto con l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro, è stato presentato, presso la Biblioteca Comunale “Gaius Lucilus” del Palazzo Ducale“Gonsalvia le guerre in Italia del Gran Capitano” scritto da Giovanni Battistia Valentini detto il Cantalicio e curato per D’Amico Editore dal Prof. Gianandrea de Antonellis che cura anche  “Napoli imperiale ispanica” sempre D’Amico Editore.

Abbiamo ospitato il Prof. de Antonellisper la rubrica “incontro con l’autore”, che ha presentato il suddetto testo e averlo fatto in presenza a Sessa Aurunca, già Ducato, dove il Gran Capitano ,a seguito della sua epocale vittoria divenne, come già detto, Duca di Sessa e Re di Napoli è per noi stato un onore e un privilegio. La Biblioteca Comunale “Gaius Lucilus” ha riaperto le sue porte dopo anni per ospitare il convegno e, per ironia della sorte, l’ultima volta è accaduto nel gennaio del 2018 quando si tenne un incontro sul 1799 sempre organizzato dalla Proloco di Sessa Aurunca e l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro. Di seguito la presentazione del suddetto testo in un video integrale che è stato seguito in diretta anche in Spagna

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Il lungo 1799-Dalla Riconquista alla resistenza antifrancese del Decennio

Posted by on Set 29, 2023

Il lungo 1799-Dalla Riconquista alla resistenza antifrancese del Decennio

Dopo aver pubblicato il video integrale del Convegno del 10 di giugno 2023 sulle “Tre Giornate di Napoli” e i singoli interventi del Prof. Erminio De Biase, organizzatore del convegno, del Prof. Fernando Di Mieri che ha messo a fuoco il tema teologico e religioso e del Prof Gianandrea de Antonellis che ha presentato l’ultima fatica su Eleonora Pimentel Fonseca  oggi chiudiamo con l’intervento della Prof.ssa Maria Carmela Spadaro che ha parlato del lungo 1799 terminato con l’invasione francese. Dopo la relazione ci sarà il video del suo intervento

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L’idolatria del nuovo nell’estetica contemporanea

Posted by on Lug 28, 2023

L’idolatria del nuovo nell’estetica contemporanea

[…] gli uomini sono desiderosi di cose nuove; in tanto che così disiderano il più delle volte novità quegli che stanno bene, come quegli che stanno male: perché, come altra volta si disse, ed è il vero, gli uomini si stuccono nel bene, e nel male si affliggano.

Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, III, 21

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“LE TRE GIORNATE DI NAPOLI” DEL 1799 ALLE “33”, IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO DEL 10 GIUGNO 2023

Posted by on Giu 25, 2023

“LE TRE GIORNATE DI NAPOLI” DEL 1799 ALLE “33”, IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO DEL 10 GIUGNO 2023

Quando si parla del 1799 a Napoli da palcoscenici diversi da quelli conformisti, istituzionali e convenzionali l’argomento si surriscalda perché viene trasformato da argomento storico provinciale, subalterno ed infantile in fenomeno universale collocandosi, dal punto di vista temporale, in un punto di snodo epocale assumendo i contorni di un vero e proprio scontro di civiltà tra quello della tradizione e quello del modernismo. Per i nipotini dei giacobini napoletani il nervo non soltanto è scoperto ma molto doloroso perché, nonostante schierano un autentica armata pagata e sostenuta dalle istituzioni italiane e patrocinata dalla Repubblica Madre, la Francia, non riescono a cancellare l’onta del tradimento e dell’inutilità della Repubblica Napoletana che infognata di ideologie giacobine piene di odio e liberticide, si macchiarono di crimini contro il popolo Napoletano e Napolitano che era insorto contro l’invasore Francese giacobino. Dalle cronache scritte dagli stessi francesi siamo venuti a conoscenza dell’eroismo degli insorgenti regnicoli che da Teramo a Reggio Calabria hanno scritto una storia unica e irripetibile per come è nata e sviluppata che i giacobini napoletani cercano di cancellare in tutti i modi gettando fumo negli occhi con la solita retorica su i giustiziati di Piazza Mercato cercando di farli passare come martiri, unico caso al mondo perché in altri paesi sarebbero solo dei traditori. Si dimentica, altresì, che chi tra i traditori accettò la capitolazione fu soltanto esiliato, furono circa 8000, per poi rientrare dopo poco tempo e si ignorano i giustiziati di Procida, forse perché lo decisero autonomamente gli inglesi con un loro processo, continuando ad avere i paraocchi senza rendersi conto che i tempi sono radicalmente cambiati o, pur sapendolo, sperano di continuare a lasciare “attappata” la bottiglia della verita. Sabato 10 giugno ’23 al Convento delle “33” questo tappo è stato tolto grazie al convegno sulle “Tre Giornate” di Napoli dove grazie ai relatori e agli argomenti trattati, s’è spostata l’attenzione sulla geopolitica, sulla politica e sulla teologia di quel periodo storico che possiamo definire epocale e sfacciatamente attuale.
Il Prof. Fernando Di Mieri ha parlato degli aspetti religiosi e di come anche la Chiesa era spaccata al suo interno prima, durante e dopo il 1799 e quali sono state le cause, Il Prof. Gianandrea de Antonellis ha invece parlato di Eleonora de Pimentel Fonseca mettendo in evidenza la sua mediocrità dal punto di vista culturale, politico e giornalistico dimostrata con fatti alla mano e documentazione incontestabile. La Prof.ssa Mariolina Spadaro ha messo l’accento sull’Epopea dell’esercito della Santa Fede e di quale spirito ha mosso il popolo tutto per realizzare un’impresa mai vista prima e dopo quel 1799 facendo comprendere, altresì, che quelle vicende sono state propedeutiche per quelle degli anni successivi fino ad arrivare al 1860.
Chiudo dando i giusti onori al Prof. Erminio De Biase che oltre ad organizzare e a volere il convegno nel suo intervento ha “tirato mazzate” a distanza di 224 anni, ai giacobini contemporanei come fecero i lazzari napoletani nel 1799 con i giacobini dell’epoca nel suo stile asciutto e diretto. Il Prof. Erminio De Biase, altresì, ha aperto i lavori narrando i fatti delle “Tre Giornate” con scientificità ed intensità tale che sembrava li avesse vissuti in prima persona. Voglio ricordare, inoltre, che non stati risparmiati rilievi sul comportamento dei Sovrani Napoletani che certifica l’onestà di tutti i relatori e di seguito il 16 giugno alle 21 riproponiamo il convegno integralmente a disposizione di chi voleva esserci ma non ha potuto e di chi ha voglia di conoscere la storia del 1799 in forma diversa.      

Claudio Saltarelli    

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