Fatta l’Italia, si sono dovuti fare gli italiani. La rivisitazione della celebre frase di Massimo d’Azeglio, primo ministro del Regno di Sardegna, non poteva essere più profetica. Infatti, a partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, 17 marzo 1861, fino al 1865, nelle province meridionali, si assistette, accanto all’entusiastica adesione al movimento risorgimentale, all’esplosione di un vasto e radicato movimento di rivolta.
Nel febbraio del 1861, con la capitolazione di Gaeta, ultima roccaforte borbonica, il Regno delle Due Sicilie cessa, di fatto, di esistere. Francesco II, ultimo Re di Napoli, ripara a Roma, ospite dello Stato Pontificio.
La precarietà dell’esilio, la solidarietà di numerose dinastie europee e le notizie – spesso ingigantite – delle difficoltà che il nuovo stato italiano incontra per radicarsi nel territorio, lo spingono a coltivare la speranza di un sollecito ritorno sul trono………………………………………….
Oltre 300 persone al parco della Grancía, stamattina ad ascoltare Pino Aprile (e gli altri 299), avviando un chiaro progetto politico meridionalista, al fine del raggiungimento dell’equità da Nord a Sud o della Secessione (che saranno loro al Nord ad averla voluta, e non noi). Interventi di tutti i tipi… Oggi forse più che il lancio di un partito, avrebbe potuto sembrare una seduta del Parlamento delle due Sicilie (un insieme di associazioni culturali e politiche che osservano e agiscono di conseguenza, per altro una struttura già esistente), di cui faccio orgogliosamente parte; ma questa è un’altra storia. Serviva che parlassero tutti? Forse si, forse No.
Il
Circolo di San Michele Arcangelo in collaborazione con l’ ”Ass. Id. Alta Terra
di Lavoro” e l’associazione culturale “L’Albero di Holda” organizza presso la sede del Circolo sito a
Gallo, frazione di Roccamonfina, il giorno 30 marzo 2019 alle ore 17:30, la
rappresentazione teatrale, un inedito e per la prima volta in provincia di
Caserta , “Voci, Suoni e Canti di
Briganti in Terra di Lavoro”.
Con l’avvento
dell’illuminismo e del razionalismo l’uomo cerca di spiegare e interpretare la
realtà e se stesso attraverso la ragione e il pensiero con il solo risultato di
aver portato la mente umana in un labirinto senza via d’uscita e con il
decadimento dell’ uomo inversamente proporzionale allo progresso tecnologico e
scientifico, i protagonisti dello spettacolo hanno l’ardire e la presunzione di
cavalcare il tentativo di Ovidio nella “Metamorfosi” di indagare la realtà e di spiegarla
attraverso il mito.
La nostra terra, la Terra di Lavoro che è
la provincia più antica d’Italia e forse d’Europa, che nel Regno di Napoli ha
raggiunto il suo massimo splendore, dove nasce prima il Mito e poi la storia,
che durante la nascita dell’Unità d’Italia e dell’invasione dell’esercito
giacobino Francese nel 1799 ha visto come protagonisti personaggi che la
vulgata dominante ha etichettato, in senso dispregiativo, come Briganti ma che
in realtà sono stati soltanto degli insorgenti che hanno difeso le proprie
radici, la propria identità e la propria storia fino ad arrivare all’estreme
conseguenze.
Verranno narrate le gesta di Fra’ Diavolo,
Berardo Tancredi, Cosimo Giordano, Rosa Antonucci, Michelina Di Cesare e
Domenico Fuoco che a differenza dei personaggi Omerici non sono di fantasia ma
sono realmente esistiti, divenuti eroi per come hanno vissuto e dei Miti per
come sono morti. L’unico personaggio di fantasia è “Marietta” che è comunque
esistita in quegli anni tragici nelle donne del circondario di Sessa e delle
terre molisane che cercavano di salvarsi dalla violenza degli “scauzacani”
piemontesi.
Tra i
protagonisti dello spettacolo ci sarà il gruppo musicale popolare “La Controra”
di Loredana Terrezza e Silvano Boschin
che con un repertorio di più di 500 brani di musica tradizionale calcano le
scene di tutta Italia da più di 20 anni.
La
voce narrante maschile sarà quella di Raimondo Rotondi che reciterà testi
scritti dall’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro e da lui liberamente tradotti in
lingua Laborina, lingua che si parla in Terra di Lavoro. Si ricorda che la
Terra di Lavoro iniziava a Sora e terminava a Nola.
La
voce narrante femminile sarà quella di Loredana Terrezza che reciterà anch’ella
in lingua Laborina testi scritti dall’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro e sempre
liberamente tradotti da Raimondo Rotondi.
Ci saranno come ospiti d’onore alla recitazione, Elena Sorgente da Cellole e Cinzia Zomparelli da Cassino e come musicista Francesco Smirne
Un genocidio che nessuno commemora – 11 Maggio 1860, mille avanzi di galera, comandati da un bandito, sbarcarono a Marsala – 158 anni fa iniziava lo sterminio del popolo Duosiciliano!