Per gli organizzatori del Premio aver avuto tra le aziende partecipanti una che utilizza il nome “Terra di Lavoro” è stato un onore oltre che un piacere ma. in questa caso, c’è stata anche una forte emozione perché tra i protagonisti della prestigiosa azienda c’è anche la Sig.ra Allegra Selavaggi figlia del sommo Roberto Maria Selvaggi. Di seguito breve scheda dell’azienda con foto a corredo.
Grande Giornata quella del 26 maggio 2019 in quel di Rongolise dove s’è consegnato il Premio Terra Laboris giunto alla quarta edizione e tra le aziende partecipanti c’era anche la prestigiosa Azienda Agricola Biologica Galardi che ha tra i suoi prodotti un’eccellenza assoluta nel mondo dei Vini, il Vino Terra di Lavoro che non è un dei tanti Vini di pregio prodotti in Italia e nel Regno ma è il “Vino”, non fosse per altro perché è custode del più antico Vino del pianeta nato nella Magna Grecia e amato dai Romani, il Falerno.
GALARDI
DESCRIZIONE AZIENDALE
LA STORIA
L’origine
dell’azienda di famiglia risale alla seconda metà dell’800. I terreni di
proprietà, boschi di castagno, impianti di ulivi e vigneti, si estendono sul
versante occidentale del vulcano di Roccamonfina verso il golfo di Gaeta.
Nel
1991 nasce la Galardi per l’avvio del progetto di produzione di olio di oliva e
vino rosso di qualità ad opera di Roberto Selvaggi, Maria Luisa Murena,
Francesco Catello, Dora e Arturo Celentano. Provenienti da ambiti professionali
diversi, iniziarono la Galardi come un gioco, ma ben presto il crescente
successo ed il progredire degli impegni che la vigna richiedeva consolidano nel
tempo questa unione.
Per
il nuovo corso della produzione vitivinicola l’azienda, sin dall’inizio, ha
scelto di affidarsi alla consulenza dell’enologo Riccardo Cotarella. Il primo
intervento ha riguardato il recupero dei vecchi vigneti ed in seguito la
realizzazione dei nuovi impianti. La prima vendemmia del vino Terra di Lavoro è
del 1994.
Dal
1997 l’azienda, favorevolmente inserita in un ecosistema particolarmente
equilibrato, ha scelto di applicare in campo i dettami dell’Agricoltura
Biologica.
La
Galardi ha progressivamente innestato nuovi vigneti e ad oggi la produzione
conta circa 30.000 bottiglie l’anno ed una piccola selezione dedicata a Magnum
e Doppie Magnum.
Il
Terra di Lavoro è realizzato sin dal principio con un blend di uve aglianico e
piedirosso, 80% e 20% rispettivamente, ottenute da una attenta coltivazione dei
vigneti ispirata alla qualità.
IL TERRITORIO
I
vigneti preposti alla produzione del Terra di Lavoro si estendono su 10 ettari
e sono esposti a sud ovest fra i 400 e 500 m s.l.m. immersi tra bosco di
castagno, castagneti e uliveti.
Si inseriscono a metà quota di un vulcano, a diretto contatto con il mare distante una manciata di chilometri e da una vallata particolarmente ventosa (Cassino e la valle del Garigliano).
FILOSOFIA
La Galardi ha deciso di realizzare una sola etichetta conferendo anno dopo anno i massimi livelli di qualità al Terra di Lavoro. Nella filosofia dell’azienda permane l’importanza fondamentale di produrre un vino con uve all’altezza delle aspettative. L’attenzione al territorio e alle caratteristiche del terreno sono gli elementi che guidano le scelte dell’azienda anche in vista di progetti futuri.
SESSA AURUNCA / RONGOLISE (Matilde Crolla) – L’Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro, presieduta da Claudio Saltarelli, l’Associazione Culturale ‘Ro Centimbero’ e il Comitato Luigi Giura hanno consegnato il premio ‘Terra Laboris 2019’, giunto alla quarta edizione, al Maestro Pasticciere Dario Saltarelli e al Professore Antonio De Cristofaro per la sezione tecnico-scientifico “Luigi Giura”. Dario Saltarelli per la sua ricerca costante delle essenze migliori e nascoste dei prodotti della nostra terra, quella che una volta era la Terra di Lavoro del Regno delle Due Sicilie, ha creato dei lievitati utilizzati nella pasticceria secca e in quella fresca di altissimo livello per qualità e originalità. Dario pluripremiato in tutta Europa è diventato anche ambasciatore nel mondo della Reggia di Caserta Il Professore Antonio De Cristofaro docente dell’Università degli Studi del Molise per il lungo, brillante lavoro di studio che ha portato all’identificazione dei segnali chimici utilizzati da insetti di interesse agronomico. Per l’applicazione pratica degli stessi e per la presenza continua e costante sul campo, al fianco di coloro che hanno sete di conoscenza per “non affondare inutilmente l’aratro nel seno di una terra ignota”. I premi sono stati consegnati sabato scorso presso la Chiesa Rupestre Santa Maria in Grotta di Rongolise di Sessa. Presenti all’evento anche i membri l’associazione ‘Ariella’ di Cellole, presieduta da Biagio Palladino. Il sodalizio cellolese ha voluto omaggiare i due vincitori di quest’anno con dei lavori realizzati dal socio, Armando Calenzo (la foto in basso). “Premiare Dario è stato veramente un orgoglio infinito- ha dichiarato a tal proposito Palladino-, a lui che riceve premi e riconoscimenti in tutto il mondo, abbiamo voluto comunicare tutto il nostro affetto e la nostra stima. Abbiamo a lui conferito anche la tessera onoraria della nostra associazione”. Ricordiamo che Dario Saltarelli rappresenta veramente un’eccellenza del territorio. Il maestro pasticcere ha ricevuto due volte le tre stelle oro a Bruxelles, è ambasciatore del panettone campano nel mondo, nel 2019 il suo panettone è stato giudicato il migliore d’Italia.
Il premio Terra Laboris 2019, giunto alla quarta edizione, hanno visto come protagoniste eccellenze importanti del nostro ex amato Regno ma la palma bisogna darla a quelli che sono diventati l’anima del Premio, Aldo Vucai ed Enrico Napolitano. Di seguito in anteprima le foto del premio consegnato da Aldo Vucai a Dario Saltarelli
Giornata speciale in quel di Rongolise, casale del Ducato di Sessa, grazie all’impegno dell’associazione “Ro Centimbero” e di tutta la comunità, noi dell’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro vogliamo ringraziare facendo nostro e vostro “Il Pange Lingue” interpretato magistralmente da Loredana Terrezza nella Chiesa Rupestre di Santa Maria in Grotta
Per il secondo anno consecutivo, il nostro Comitato ha avuto il piacere di consegnare il premio itinerante “Alta Terra di Lavoro” giunto alla 4^ edizione. La cerimonia si è svolta ieri, sabato 25 maggio, a Rongolise di Sessa Aurunca (CE) ed è iniziata con una visita guidata alla Chiesa Rupestre di Santa Maria in Grotta. Situata su un colle, la Chiesa è costituita da due cavità intercomunicanti ricavate in un banco di tufo . Particolarmente interessanti gli affreschi alle pareti del piccolo santuario a testimonianza dell’importanza di questo complesso rupestre e la sua fruizione continua nel tempo. Il programma ha previsto una messa a 160 anni dalla scomparsa di Ferdinando II di Borbone. Il Vice presidente, Luca Salvatore, ha consegnato il Premio Luigi Giura al Prof. Antonio De Cristofaro, Ordinario di Entomologia all’Università degli Studi del Molise. Dopo la cerimonia della premiazione, la serata è proseguita con un gustoso rinfresco e con intermezzi musicali del gruppo musicale “Controra” e dell’Associazione “Ariella”. L’evento è stato interessante e coinvolgente, nonostante una dispettosa pioggerellina. Un sincero grazie a Claudio Saltarelli, Presidente dell’Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro e all’associazione “Ro Centimbero” per la visita guidata e l’ospitalità. Arrivederci al prossimo anno per la 5^ edizione del Premio.