Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

RI-VISITA LA NAPOLI DELLA TRADIZIONE

Posted by on Mag 5, 2024

RI-VISITA LA NAPOLI DELLA TRADIZIONE

Dedico questo mio “pezzo” alla ND Alessandra Petrucciani, Direttore del Blog “In Tua Justitia” e a Salvatore De Simone, ambedue a Napoli, a nostra insaputa, in pellegrinaggio devoto, per rendere omaggio al Miracolo del Sangue di San Gennaro.

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LE DUE SICILIE – Borbone

Posted by on Apr 19, 2024

LE DUE SICILIE – Borbone

Dinastia sorta ne 1279, dal matrimonio tra Roberto di Clermont, sesto figlio di Luigi IX il santo,
e Beatrice di Borgogna-Dampierre, titolare del feudo di Bourbon-l’Archambault, portato in dote,
che vale al figlio della coppia il titolo ducale concesso da Re Carlo IV nel 1327.
La discendenza da Luigi IX ne determina l’appartenenza all’antica dinastia dei Capetigni.
Erede del trono di Francia, nel 1589, per estinzione degli altri rami.
Diversi rami della famiglia si stabilirono poi sui troni stranieri, a partire dal XVIII secolo.
I Borbone di Napoli – o delle Due Sicilie – è una delle diramazioni italiane della dinastia.

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SIAMO FOTTUTI, REGINA!

Posted by on Apr 3, 2024

SIAMO FOTTUTI, REGINA!

GAETA, 7 settembre 1860 – 13 febbraio 1861

Solo. A prendere decisioni che avrebbero dovuto salvare il trono dove nel 1734 si era seduto, per primo, il suo avo Carlo III. Solo, a 24 anni, a tentare di salvare il regno e il futuro della dinastia“. Così Gigi Di Fiore descrive Francesco II di Borbone, l’ultimo Re di Napoli e delle Due Sicilie, in quell’estate da tregenda del 1860.

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Le poesie “borboniche” di Ferdinando Russo

Posted by on Mar 16, 2024

Le poesie “borboniche” di Ferdinando Russo

Ferdinando Russo (Napoli, 1866-1927) è considerato, assieme a Salvatore Di Giacomo, uno dei più poeti più attenti alla realtà popolare napoletana. Leggendo le sue poesie (ora la Newton Compton ha ripubblicato una raccolta completa in una edizione economica), l’anima popolare traspira ad ogni verso: dai sonetti “scugnizzeschi” alle volgarissime “poesie infernali” (da enfer, nel senso di settore di bibliotecario in cui sono alloggiati i libri sconci) l’autore sembra quasi farsi da parte e lasciar parlare direttamente le umili persone provenienti dagli strati più bassi della popolazione.

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