Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

L’ALBA DI UNA DINASTIA

Posted by on Dic 26, 2021

L’ALBA DI UNA DINASTIA

Nei primi giorni di settembre del 1860, il Re Francesco II, lasciando Napoli per la piana del Volturno, ove organizzò l’ultima difesa militare del regno, denunciò l’invasione del regno in pace con tutti, in palese violazione dei trattati che ne avevano legittimata la nascita e l’esistenza. Con il richiamo ai trattati che avevano dato origine alla monarchia di Casa Borbone, Francesco II andò, con la memoria, al tempo di Carlo di Borbone. Il cui regno aveva dato origine alla Dinastia ed alla nascita della Monarchia Nazionale. Essa fu, infatti, il prodotto di successivi trattati fra le maggiori potenze europee del primo Settecento. Per comprendere l’origine del regno di Carlo di Borbone bisogna partire da essi anche se è bene precisare che molti di questi trattati non riguardarono apertamente il regno. Ma andiamo per gradi.

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Esclusiva:l’ultimo sequestro della banda Manzo (IX)

Posted by on Dic 23, 2021

Esclusiva:l’ultimo sequestro della banda Manzo (IX)

Ma occorre andare oltre nell’indagine e precisare che le rivolte agrarie di intere provincie meridionali sorsero, si svilupparono e vissero indipendentemente dai maneggi e della preparazione della Regina Sofia e della Corte Borbonica. I contadini del sud lottarono da soli per quattro anni, ed in alcune zone per circa un decennio, prendendo a prestito dal Borbone il suo bianco vessillo e dalle sue casse i resti dell’oro profuso agli avventurieri. Essi combatterono in maniera propria la propria guerra per le proprie rivendicazioni nelle proprie boscaglie contro i propri padroni ed i suoi alleati “piemontesi”. 
I borboni ben poco avevano fatto per volerla e ancor meno per dirigerla: i loro tentativi si erano fermati poco al di là della frontiera pontificia. I contadini da soli erano insorti, prendendo a prestito il bianco vessillo della restaurazione e della fede, per spezzare l’oppressione dei galantuomini, riprendersi i terreni, uccidere i possidenti, saccheggiare e incendiare i loro palazzi, bruciare le maledette carte della proprietà e della giustizia nemica.  
Renzo Del Carria, Proletari senza rivoluzione
Storia delle classi subalterne italiane dal 1860 al 1950-Vol. I  

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Brigantaggio e unità d’Italia

Posted by on Dic 20, 2021

Brigantaggio e unità d’Italia

La conversazione di stasera riguarda quel fenomeno che è stato indicato ed è passato alla Storia con il termine brigantaggio.
Attraversiamo la soglia del 1860.
Da me, per la mia deformazione professionale, non potete che attendervi una valutazione dei fatti che parta dalla “esperienza” giuridica.

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Il Risorgimento secondo i protagonisti, i simpatizzanti e i sostenitori

Posted by on Dic 17, 2021

Il Risorgimento secondo i protagonisti, i simpatizzanti e i sostenitori

     In queste pagine – un vero e proprio mosaico – il mio contributo è molto relativo, riducendosi, alla fine,  solo ad un’opera di collegamento delle varie tessere (cioè le affermazioni fatte esclusivamente dagli attori principali del cosiddetto Risorgimento, dai comprimari e dai loro amici, e  relative ai vari episodi trattati di volta in volta). Una sola deroga mi sono concessa: l’annotazione di alcuni resoconti riportati dalla rivista “Civiltà Cattolica”.

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Storie del brigantaggio post-unitario nei Picentini

Posted by on Dic 15, 2021

Storie del brigantaggio post-unitario nei Picentini

Esclusiva:l’ultimo sequestro della banda Manzo.

Promemorianews è in grado di proporre un lungo, affascinante viaggio dentro il fenomeno del brigantaggio nell’area del picentino raccontato con documenti mai pubblicati finora da nessuno, corredato di foto di briganti che infestavano i monti e i boschi del picentino. Analisi, citazioni e curiosità sulla “lunga, disperata, nera epopea dei contadini del Sud”,come la chiamò Levi. Il nostro Dossier a puntate inizia con una vera e propria esclusiva, basata su fonti pubbliche e private, che ricostruisce l’ultimo sequestro eseguito dalla banda armata di Gaetano Manzo, prima della sua definitiva distruzione, ai danni del ricco possidente di Giffoni Valle Piana Giuseppe Mancusi.
Buona lettura a tutti.

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