Sabato 19 maggio 2018 a 150 anni dall’esecuzione barbara di Michelina Di Cesare per mano della canaglia Piemontese Savaiorda, a Roccasecca s’è tenuto un importante convegno sulle Brigantesse Postunitarie con relatori di altissimo livello. Fernando Riccardi storico Laborino e padrone di casa, Prof. Erminio De Biase studioso Napoletano, uno dei più brillanti ricercatori del mondo identitario napolitano, e per la prima volta, in Alta Terra di Lavoro, il più importante e il più preparato studioso sulle Brigantesse postunitarie, l’accademico Prof. Domenico Scafoglio.
Nonostante la pioggia il convegno ha registrato un pubblico numeroso che è stato anche allietato dai Musicanti Laborini Silvano Boschin e Giuseppe Marro, alias Peppe Ghiacciolo
Di seguito tutti i video del convegno organizzato dall’associazione P.A.M.A. e dall’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro
Il
comune di Roccad’ Arce in collaborazione con l’ ”Ass. Id. Alta Terra di
Lavoro”, e l’associazione culturale “L’Albero di Holda” organizza presso il Teatro “Federico II” di Roccad’ Arce il giorno
venerdi 04 gennaio 2019 alle ore 21:00, la rappresentazione teatrale, un
inedito e per la prima volta in provincia di Frosinone , “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro”.
Con l’avvento
dell’illuminismo e del razionalismo l’uomo cerca di spiegare e interpretare la
realtà e se stesso attraverso la ragione e il pensiero con il solo risultato di
aver portato la mente umana in un labirinto senza via d’uscita e con il
decadimento dell’ uomo inversamente proporzionale allo progresso tecnologico e
scientifico, i protagonisti dello spettacolo vogliono avere l’ardire e la
presunzione di cavalcare il tentativo di Ovidio nella “Metamorfosi” di indagare la realtà e di spiegarla
attraverso il mito.
La nostra terra, la Terra di Lavoro che è
la provincia più antica d’Italia e forse d’Europa, che nel Regno di Napoli ha
raggiunto il suo massimo splendore, dove nasce prima il Mito e poi la storia,
che durante la nascita dell’Unità d’Italia e dell’invasione dell’esercito
giacobino Francese nel 1799 ha visto come protagonisti personaggi che la
vulgata dominante ha etichettato, in senso dispregiativo, come Briganti ma che
sono stati soltanto degli insorgenti che hanno difeso le proprie radici, la
propria identità e la propria storia fino ad arrivare all’estreme conseguenze.
Verranno narrate le gesta di Fra’ Diavolo,
Cosimo Giordano, Rosa Antonucci, Michelina Di Cesare e Domenico Fuoco che a
differenza dei personaggi Omerici non sono di fantasia ma sono realmente
esistiti, divenuti eroi per come hanno vissuto e dei Miti per come sono morti.
Tra i
protagonisti dello spettacolo ci sarà il gruppo musicale popolare “La Controra”
di Loredana Terrezza e Silvano Boschin
che con un repertorio di più di 500 brani di musica tradizionale calcano le
scene di tutta Italia da più di 20 anni.
La
voce narrante sarà quella di Raimondo Rotondi che reciterà testi scritti dall’
Ass. Id. Alta Terra di Lavoro e da lui liberamente tradotti in lingua Laborina,
lingua che si parla in Terra di Lavoro. Si ricorda che la Terra di Lavoro
iniziava a Sora e terminava a Nola.
Ci
saranno come ospiti d’onore alla recitazione, Elena Sorgente da Cellole e
Cinzia Zomparelli.
Il Teatro Federico II di Roccad’Arce è il giusto luogo dove poter rappresentare per la prima volta, in provincia di Frosinone, lo spettacolo non solo per la sua storia che per il prestigio potremo definire universale fin dai tempi antichi e che grazie al Regno di Napoli raggiunge il suo massimo splendore, non solo perché Federico II creò il primo Borgo di impostazione medievale esportato poi in tutta Italia, ma anche perché a Roccad’ Arce riposa Eugenio Maria Beranger a cui si deve il recupero della storia, della cultura e della civiltà dell’ alta Terra di Lavoro I
Il “Premio Hombres Itinerante” , che nel 2018 è giunto alla XIV Edizione, nella “Sezione Speciale Hombres Territorio” ha premiato i Briganti di Cartore per la poesia scritta da Raimondo Rotondi, attore della suddetta compagnia teatrale, “la morte re na bella……….”.
Anche i garibaldini chiedevano assistenza ai piemontesi, alcuni di loro protestarono e furono uccisi dalla polizia, altri passarono ai briganti; a Roma e Marsiglia erano nati comitati borbonici, diretti da ufficiali borbonici anche stranieri, che dirigevano il brigantaggio a mezzo d’ufficiali loro emissari; queste bande arrivarono al numero di 250, alimentavano una guerra civile e sembravano imprendibili, dall’estero arrivarono anche nobili per combattere per i Borbone.
Tra storia, mito e leggenda una epopea che ci appartiene e che arricchisce e connota l…a nostra cultura e riscatta la nostra dignità di popolo oppresso.