Non vediamo perchè non avremmo dovuto…
Sporco? pulito? Aggettivi! E quando mai gli aggettivi hanno fatto la storia!?
In questa antologia ci sono soltanto versi. Versi di poeti napoletani, e versi… nostri, e cioè versi per modo di dire : ché tutto potremmo sentirci – giuriamo – fuorché poeti.
Nella primavera del 1799 i rivoluzionari francesi, che avevano instaurato in Napoli la Repubblica Napoletana, erano stati costretti dall’esercito della Santa Fede organizzato dal cardinale Fabrizio Ruffo, e dalla presenza della flotta inglese, ancorata nelle isole di Ischia e Procida, a prendere la via del ritorno, risalendo la penisola per la litoranea, attraverso Gaeta e Terracina.
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«Fu insigne per vasto e vario sapere / fu gloria e vanto delle mediche discipline/ l‘evo lo disse Ippocrate napoletano», si legge sulla lapide ottocentesca che ricorda Michele Sarcone nel suo paese natale, Terlizzi, in provincia di Bari. Un secolo dopo, a rendere un nuovo, doveroso omaggio al grande medico è il Museo delle Arti sanitarie di Napoli, l’istituzione che ha la sua sede negli “Incurabili”, ovvero l’ospedale dove il giovane aspirante dottore venne a studiare, si formò e si fece apprezzare sia come studioso sia come docente del celebre Collegio medico.
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Grazie a Lorenzo Del Boca riusciamo a pubblicare, dopo aver pubblicato la figura del “Marino”, una piccolo elenco dei Poeti Napoletani.
Sappiamo perfettamente che è una piccolissima parte di quanto Napoli conserva ma purtroppo si trovano sempre più persone, italiani nati a Napoli, che pensano solo a divulgare Manzoni, Leopardi ecc ecc dimenticando, o per limiti o per volontà, di far conoscere l’immenso patrimonio immateriale che esiste nella Capitale del Mediterraneo.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di pubblicare quel che troviamo e di seguito troverete un corposo testo che ha la seguente fonte
APPENDICE :
LORENZO DEL BOCA – INDIETRO SAVOIA ! STORIA CONTROCORRENTE DEL
RISORGIMENTO – EDIZIONI PIEMME – 2003
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Giovan Battista Marino nacque a Napoli il 14 ottobre del 1569. Il padre, Giovan Francesco Marino era un giureconsulto, ma aveva sempre dimostrato un grande amore per poesia e teatro: era solito intrattenere a casa sua l’alta nobiltà napoletana recitando egli stesso piccoli componimenti. Ciò nonostante, indirizzò il figlio agli studi di legge e, quando dopo tre anni quest’ultimo decise di abbandonarli in favore della poesia, non esitò a cacciarlo di casa.
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invio in corso...