Il Piemonte annullò lo stato sociale che i Borbone avevano eletto a patrimonio morale.
Quando si parla d’industria, l’immaginario collettivo pensa al Nord, pensa al triangolo industriale Milano, Genova, Torino, come se il Padreterno avesse eletto i padani a condurre l’economia, come se i meridionali fossero incapaci di produrre beni, ma solo in grado di consumare ricchezza. Leggendo le statistiche del primo censimento dell’unità d’Italia, ci accorgiamo che gli addetti nell’industria erano 1.595.359 nel Regno delle Due Sicilie contro i 376.955 del Regno di Sardegna, i 465.003 della Lombardia, i 66.325 del Ducato di Parma, i 71.759 di Modena, Reggio Emilia e Massa, i 130.062 della Romagna,i 16.344 delle Marche, i 10.955 dell’Umbria, i 33.456 della Toscana.
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