Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CLAUDIO SALTARELLI RINGRAZIA ALESSANDRO PARENTE ATTRAVERSO LE PAROLE DI DANIELE SEPE

Posted by on Giu 20, 2023

CLAUDIO SALTARELLI RINGRAZIA ALESSANDRO PARENTE ATTRAVERSO LE PAROLE DI DANIELE SEPE

Giornata storica quella del 18 giugno per Coreno Ausonio, per l’alta Terra di Lavoro, per la patria napolitana e per il mondo della cultura e della musica grazie ad Alessandro Parente che con il suo scudiero Laerte Scotti e con i suoi ragazzi della “Scatola del Vento” ,ha portato per la prima volta a Napoli, la capitale della musica e della cultura, l’organetto con un splendido e memorabile concerto alla Domus Ars alla corte di Carlo Faiello. Alessandro ha iniziato il concerto ringrando il sottoscritto per l’impegno che ho profuso affinchè si potesse mettere in scena il concerto, nei prossimi giorni pubblicherò la serata integrale con un approfondimento maggiore, e non posso che ringraziarlo per le belle parole che ha avuto nei miei confronti e sono certo di non passare per presuntuoso se mi faccio carico di ringraziarlo anche a nome di tutta l’alta Terra di Lavoro che dopo aver visto tornare a corte “i zampugnari”, questa volta ha visto per la prima volta i suoi organetti arrivare alla stessa corte, quella napoletana, dicendo che Alessandro Parente, Laerte Scorti e La Scatola del Vento “so iut annaz O’RRE”. Lo ringrazio, altresì, per aver iniziato la serata con l’organetto di “Zi Vicienz” che nonostante i suoi 90 anni nelle mani di Alessandro sembrava un dolcissimo giovanetto e per dare il giusto peso e rendere ancora più importanti i ringraziamenti faccio mie la parole di Daniele Sepe che è stata la ciliegina della torta della serata e del concerto come di seguito riporto dopo le parole di Alessandro

Claudio Saltarelli

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“E vide comm’abballa” ballarella delle Toraglie del Ducato di Sessa

Posted by on Mar 27, 2023

“E vide comm’abballa” ballarella delle Toraglie del Ducato di Sessa

Bel pezzo di musica popolare di Sessa, per l’esatteza della località Toraglie, che ancora oggi vieni cantata dei cantori di quello che una volta era Ducato dal titolo “E vide comm’abballa” che le “Ficu Fresche” e Alberto Virgulto hanno ritrovato e rappresentato in forma identitaria mentre Carlo Faiello l’ha trasformata in arte musicale che ripropone spesso nei suoi concerti. Di seguito il testo scritto, fornito da Carlo, e a seguire il video musicale

E viri comm’abballa
e viri comm’abballa
ecco ’sta ninna bella e comme sape abballa’
E guarda comme zompa
e guarda comme zompa
e chesta ninna è tutta bionda

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

Chisto è lu vicinato
chisto è lu vicinato
e, re li bella, dov’è la libertà de fa l’ammore?
Ce stanno doje vagliole
ce stanno doje vagliole
una se chiamma Giglio e n’attra Fiore

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

Se vuoi sapere quale
Se vuoi sapere quale
se vuoi sapere quale è la più bella
porta la nocca rossa
porta la nocca rossa
e porta la nocca rossa a lo capello

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

ce abballa lu palómbo
ce abballa lu palómbo
e la palomba ca abballa dent’o mare nun ce affonda
Comme abballanu belle
comme abballanu belle
ste ddoie figliole pareano tutt’e doie figli’a na mamma

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ALVITO, IL VIDEO DELLO SPETTACOLO “VOCI, CANTI E SUONI DEI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO”

Posted by on Feb 10, 2023

ALVITO, IL VIDEO DELLO SPETTACOLO “VOCI, CANTI E SUONI DEI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO”

Fare l’apologetica narrazione dello spettacolo Voci, canti e suoni dei Briganti in Terra di Lavoro con continuità posso apparire stucchevole e noioso ma come si fa a non esserlo quando i ragazzi-artisti sono stati capaci di sfoderare una prestazione come quella di domenica 8 gennaio al Teatro Comunale di Alvito davanti ad un pubblico numeroso registrando il tutto esaurito. I complimenti all’amministrazione comunale di Alvito e alla sua comunità già li abbiamo fatti ma meritano di essere menzionati ancora perchè sono stati perfetti ad accogliere gli artisti, ad omaggiarli e a ricevere con uno spirito aristocratico le persone che son venute da molto lontano per lo spettacolo e attratti del già Ducato di Alvito. La prestazione globale già l’abbiamo evidenziata ma analizzare i singoli, anche se con poche parole, bisogna farlo a cominciare da Loredana Terrezza che ha ricevuto i complimenti pubblicamente, senza che nessuno ne fosse disturbato, dalla platea e in principal modo dal Sindaco Luciana Martini che entusiasta dello spettacolo e da tutti gli artisti ha speso due parole in più per l’artista laborina. Maya Tedesco ha guidato con ancora più maestria i balli identitari che sono diventati fondamentali al pari delle altre forme d’arte che appaiono nello spettacolo, Silvano Boschin che sempre più attento coordina i tempi in maniera impeccabile con Marco Ciolfi che con i suoi tamburi sembra aver inserito il pilota automatico. Angelo Fusco ha raggiunto dei virtuosismi con la sua zampogna che si possono spiegare solo ascoltandolo nello spettacolo per la gioia di tutti noi, del pubblico e di Carlo Faiello, presente, che tanti meriti ha nella trasformazione de ‘O Zampugnar d’O RRE.
Su Elena Sorgente cosa dire se non che spazia dalla lingua laborina all’italiano con estrema facilità senza smarrire i tempi di recitazione e trasmettendo sempre intensità e passionalità. Raimondo Rotondi ci ha fatto un altro regalo inserendo nell’ultimo monologo dedicato al reduce della “Grande Guerra” un altra sua poesia scritta qualche anno fa che ci ha lasciati senza parole. Da tempo cercavamo un attrice che potesse recitare l’epilogo del film “Li Chiamarono Briganti” recitato dalla grande Lina Sastri e finalmente l’abbiamo trovata con Leda Panaccione che l’ha messo in scena per la prima volta ad Alvito e lo ha fatto in lingua cassinese come meglio non si poteva e non potendo rifugiarsi nell’improvvisazione e con il peso della Sastri è stata “troppo brava!”. Chiudo con Cinzia Zomparelli che ha l’onere di aprire e chiudere lo spettacolo caricandosi un peso sulle spalle non da poco perchè aprire e chiudere la scena in maniera sbagliata può creare molti problemi per la riuscita. Cinzia è l’unica che non recita in lingua laborina ma in italiano e lo fa in una forma identitaria e figlia dei baby boom degli anni sessanta che erano obbligati a parlare italiano dalle mamme per emanciparsi dalla “cafonaggine”, che grave errore, con una dizione tutta sua tipica delle zone di confine infatti non è ne papalina e ne regnicola ma per questo capace di trasferire passione ed intensita figlie della sua essenza sperando che non si faccia incantare dalle sirene che vogliono “perfezionargli” la dizione. Non mi resta altro che invitarvi a vedere lo spettacolo di seguito che andrà in onda martedi 25 gennaio alle 21.

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NOTTE DELLA TAMMORRA A NAPOLI 2022 LE FOTO DEGLI ARTISTI DELL’ALTA TERRA DI LAVORO

Posted by on Dic 14, 2022

NOTTE DELLA TAMMORRA A NAPOLI 2022 LE FOTO DEGLI ARTISTI DELL’ALTA TERRA DI LAVORO

Anche quest’anno alla Notte della Tammorra 2022 Carlo Faiello ha voluto la presenza degli artisti dell’alta Terra di Lavoro che come per la precedente edizione hanno strappato applausi a scena aperta. Per questa edizione si è ritornati nella sua casa naturale, Piazza Mercato a Napoli di fronte al “Carmine” che per secoli è stata la piazza più importante al Mondo e anche per le famose “tre F” che i giacobini mettono sempre in evindenza dimenticando che “Place della Concorde” in pochi anni ha visto giustiziare più cristiani lei che nella storia dell’umanità intera. Dimenticano, altresì, che l’Italia è passata dalle “tre F” alle “tre P” mentre noi passiamo ad invitarvi le foto di seguito

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Festival della Zampogna di Villa Latina foto di Mauro Marini

Posted by on Set 24, 2022

Festival della Zampogna di Villa Latina foto di Mauro Marini

Oggi pubblichiamo le ultime foto di Mauro Marini scattate al Festival della Zampogna di Villa Latina che rigraziamo di cuore per averci dato la possibilità di pubblicarle. Chiudiamo con il gran finale di Carlo Faiello con il suo concerto che ha chiuso la memorabile giornata dedicata alla cultura identitaria e tradizionale che non si sa se verrà ripetuta in questo modo. Alla fine ci sarà anche un breve video con il gigante e il bambino

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