Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La riforma di Bergoglio l’ha già scritta Martin Lutero

Posted by on Mag 12, 2018

La riforma di Bergoglio l’ha già scritta Martin Lutero

Molto si è scritto, per tracciare un bilancio dei primi cinque anni del pontificato di Francesco e della sua vera o immaginaria “rivoluzione”.

Ma raramente, se non mai, con l’acutezza e l’ampiezza di orizzonte dell’analisi pubblicata qui di seguito.

L’autore, Roberto Pertici, 66 anni, è professore di storia contemporanea all’università di Bergamo e ha dedicato i suoi principali studi alla cultura italiana dell’Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione ai rapporti tra Stato e Chiesa.

Questo suo saggio è inedito ed esce per la prima volta su Settimo Cielo

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PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

Posted by on Mar 25, 2018

PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

 

CAPO VI.

MENE MURATTISTE.

A prova maggiore di quanto veniamo affermando, cioè che dall’estero fossero importati nel Reame di Napoli, come in ogni altro Stato italiano, gli eccitamenti sediziosi, affin di giustificare le gratuite affermazioni fatte dai plenipotenziari occidentali al Congresso di Parigi, circa lo stato di agitazione delle Due Sicilie, rechiamo un documento nel suo originale idioma, che, come altri di simil conio, dopo volgarizzati, erano diffusi nel Regno dove peraltro non trovavano né adesione, né ascolto.

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PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

Posted by on Mar 17, 2018

PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

CAPO IV.

SCORRERIA DI PISACANE.

Della scorreria Pisacane è da dire più particolarmente. Capi della spedizione erano Carlo Pisacane, già ufficiale del Genio, fuori del Regno da vari anni, Giovanni Nicotera avvocato, e Giovanni Battista Falcone studente, emigrati, tutti Napoletani e rifuggiti negli Stati sardi. Idearono essi di raccogliere una banda armata, invadere l’Isola di Ponza, e sbarcare quindi nella Provincia di Principato Citeriore. Calcolavano poi (non sappiamo con quanta ragione) che, all’annunzio di tanta impresa, Napoli, Roma, Firenze sarebbero insorte, come un sol uomo, per opera dei comitati rivoluzionari, e proclamerebbero la Repubblica. Con siffatto disegno e siffatte speranze s’imbarcarono circa un 40 cospiratori di varie regioni d’Italia sul Piroscafo Il Cagliari della società Rubattino di negozianti genovesi, destinato a viaggi fra Genova, Cagliari e Tunisi. Tutti eran muniti di regolari carte di polizia con la direzione per Tunisi, e, sotto specie di mercanzie, imbarcarono con esso loro varie casse piene d’armi.

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PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (diciasettesima parte)

Posted by on Feb 26, 2018

PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (diciasettesima parte)

CAPO IX.

BALDANZA DI SETTARI E TIMORI DI GOVERNI.

Mentre però il Governo di Napoleone felicitava del favorevole accoglimento incontrato dalle idee dei Congresso di Parigi nella parte meno lesiva di diritti altrui, i demagogia non ipocriti proclamavano ad alta voce il loro scontento, ed eccitavano i popoli a rigettare le elucubrazioni interessate del medesimo.

Lettera di Vittor Hugo

Basti su di ciò recare una lettera del famoso Vittor Hugo, il quale gridando miserie col ventre pieno, in mezzo a un fiume di vaporose parole, eccitava gl’Italiani alla rivolta; ed ecco questo bizzarro documento.

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