Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

IL CARDINALE RUFFO TRA PROGETTO POLITICO E CONDANNA DELLA MEMORIA

Posted by on Set 3, 2020

IL CARDINALE RUFFO  TRA PROGETTO POLITICO E CONDANNA DELLA MEMORIA

 La condanna morale che da duecento anni grava su Fabrizio Ruffo, condottiero sanfedista, alcuni storici tentarono di cancellarla negli ultimi otto decenni di questo secolo, ma senza risultati apprezzabili.
La condanna fu pronunciata dal contemporanei del cardinale Ruffo ‑ che vissero in un’epoca dominata da forti passioni ‑ i quali espressero giudizi che spesso coinvolsero la morale dell’uomo, del prelato, del politico a quel giudici perfettamente sconosciuto.

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L’ITALIA CONTESA “NAZIONE NAPOLETANA” E “NAZIONE ITALIANA” IN GIACINTO DE SIVO

Posted by on Ago 13, 2020

L’ITALIA CONTESA “NAZIONE NAPOLETANA” E “NAZIONE ITALIANA” IN GIACINTO DE SIVO

1. Un legittimista scomodo

Il 14 febbraio 1860, a bordo del piroscafo francese La Mouette, l’ultimo re delle Due sicilie abbandonava per sempre il territorio del regno per rifugiarsi tra le mura amiche della Roma papalina. Le precarie condizioni dell’Italia unita, travagliata dall’insorgenza legittimista nelle province meridionali e dal grave dissesto finanziario, alimentarono però a lungo le illusorie speranze della corte borbonica in esilio di una repentina restaurazione. In breve spazio di tempo, la capitale papale divenne il punto di aggregazione del variegato legittimismo in esilio costituendo la centrale naturale della propaganda borbonica e clericale contro il neonato Regno d’Italia.

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Incontro e intervista con Maria Grazia

Posted by on Mag 25, 2020

Incontro e intervista con Maria Grazia

MARIA GRAZIA

Ben tosto la mia amabile guida mi fece chiamare per presentarmi il suo antico modello. Io vidi una creatura grande e robusta di cinquanta a sessant’anni, guercia e quasi cieca, ma piena di buon umore e di salute. Essa parlava lestamente, con una voce veramente maschia e in tuono burbero; nonostante mi fece buona accoglienza. L’arrivo del suo benefattore e del suo antico padrone, che aveva forse qualche cosa di più per essa, le cagionò una soddisfazione evidente, ma la sua gioja non aveva nulla di espansivo nè di fragoroso. Si riconosceva nelle sue maniere quell’impassibilità villereccia, che ha la sua sorgente nell’abitudine di lavorare e di soffrire. Il suo costume era affatto moderno e simile a quello delle contadine di Bievre o di Montreuil.

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