Il 14 febbraio 1860, a bordo del piroscafo francese La Mouette, l’ultimo re delle Due sicilie abbandonava per sempre il territorio del regno per rifugiarsi tra le mura amiche della Roma papalina. Le precarie condizioni dell’Italia unita, travagliata dall’insorgenza legittimista nelle province meridionali e dal grave dissesto finanziario, alimentarono però a lungo le illusorie speranze della corte borbonica in esilio di una repentina restaurazione. In breve spazio di tempo, la capitale papale divenne il punto di aggregazione del variegato legittimismo in esilio costituendo la centrale naturale della propaganda borbonica e clericale contro il neonato Regno d’Italia.
A cinquecento anni dalla loro testimonianza. Un episodio unico nella storia della Chiesa. Mentre la Rivoluzione insidia il corpo della Cristianità, un’intera città affronta il martirio per non rinnegare la fede. L’indifferenza e i contrasti tra i principi e i re cristiani favoriscono l’avanzata turca. La risposta eroica di una popolazione vissuta per secoli nutrendosi di civiltà e di cultura cristiane. L’attualità della lezione di Otranto
Forse non tutti sanno che il “Pinocchio” di Collodi è un racconto iniziatico velato sotto forma di favola per bambini. Già il nome Pinocchio è un’allusione alla ghiandola pineale, cioè la manifestazione fisica del “terzo occhio”: pin-occhio (occhio–pineale).
Il 17 gennaio 2015 alla Sala Restagno del Comune di Cassino s’è tenuto un importante convegno sul 1799 organizzato dall’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro che ha avuto un successo di pubblico enorme sia per l’argomento, Cassino l’allora San Germano ha avuto anche quelle drammatiche vicende uno ruolo di protagonista, che per lo spessore dei relatori.
L’ Ass. alla Cultura del Comune di Cassino Danilo Grossi ha fatto gli onori di casa curando impeccabilmente l’accoglienza e successivamente hanno conferito lo storico Laborino Fernando Riccardi che ha parlato dei fatti accaduti in alta Terra di Lavoro, Il Magistrato Edoardo Vitale di Napoli, figlio del grande Silvio ideatore della famosa rivista storica identitaria L’Alfiere agli inizi degli anni 60, che ha parlato del 1799 nel Regno di Napoli ed infine ha conferito il compianto Pietro Golia , grazie alla sua casa editrice Controcorrente ha dato voce a tantissimi storici identitari che hanno sempre avuto le porte sbarrate dalle case editrici salariate nazionali, che ha cercato di creare un ponte tra i fatti del 1799 con quelli di oggi.
A fare da contorno al convegno e renderlo ancora più interessante ci hanno pensato i figuranti in costume d’epoca i “Briganti di Antica di Frontiera” e il gruppo di musica popolare guidato da Fernando Cedrone “Cantori in Terra di Lavoro” accompagnati da Benedetto Vecchio leader del gruppo musicale Mbl.
Di seguito il video integrale di tutta la giornata girato dalla “Gueffus Film”
Luglio S. Vito (Teramo), il 1, insorge contro il nuovo regime. Interviene il 30° reggimento fanteria. I militari rastrellano il paese, fucilano 153 civili e ne deportano 120 in Piemonte. Nei boschi di San Fele avviene uno scontro tra guerriglieri e un forte gruppo di carabinieri e guardie nazionali. 14 sono catturati e fucilati. Nel comune di Isola gli insorti di Chiavone assaltano il posto doganale dello Scaffo S. Domenico e s’impossessano d’armi e munizioni. In Irpinia, il 2, sono in rivolta Chiusano, Sorbo Serpico, Salza, Volturara, Malepassoe Monteforte. Nel beneventano un drappello di soldati è massacrato e i loro cadaveri sono appesi ad un chiodo davanti alle porte delle case che poco prima hanno saccheggiato.