Posted by altaterradilavoro on Ago 1, 2021
3. Da una lettera scritta al viceré conte di Lemos da baroni e comunità nel 1603 per il compimento di una strada da Napoli in Puglia.[1]
“Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore, i sottoscritti Baroni ed Università espongono come si trovino oppressi di continuo al pagamento delle strade che si fanno per il Regno, e come questa tassa fu imposta perché le strade del Regno fossero accomodate in loro parte, dimodoché tutti sentissero il peso ed il beneficio; per cui supplicavano V. E. d degnarsi di fare loro la grazia che anche nei sottoscritti luoghi siano accomodate le strade , perché anch’essi possano nei bisogni venire in Napoli con comodità e vendere le loro robe e comprare.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 25, 2021
PARTE SECONDA
NOTIZIE E DOCUMENTI SU CASI PRATICI
DI CONTRABBANDO
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Posted by altaterradilavoro on Lug 21, 2021
Nel 1851, per screditare e distruggere l’immagine di Ferdinando II di Borbone, un rappresentante dell’Università inglese di Oxford, Lord Gladstone, aveva diffuso in Europa, sotto forma di due lettere, false e calunniose notizie sulla completa assenza di legalità e sulle sofferenze di tanti infelici, rinchiusi nelle carceri del Regno delle Due Sicilie. Fin dalla sua salita al trono, avvenuta nel 1830, già prima che negli altri regni italiani, Ferdinando II aveva provveduto a riformare le prigioni. Le modifiche iniziarono nel 1832, quando furono colmate orribili e crudeli segrete e dettate norme affinché man mano le prigioni fossero condotte ad uno stato migliore sotto il rapporto igienico, religioso, morale, ed economico.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 8, 2021
12. Il procedimento nelle cause di contrabbando.
Nelle cause di contrabbando si distinguevano due procedimenti a seconda se il reo fosse stato o non catturato in flagrante.
Nelle ipotesi in cui questi non fosse stato colto nell’atto di compiere il crimine, il giudice poteva procedere anche d’ufficio, senza che fossero state accuse o querele.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 2, 2021
9. Indulgenza del principe, pene alternative, composizione e transazione, pentimento del reo, nel crimine di contrabbando.
L’indulgenza concessa dal principe in favore del colpevole del delitto di contrabbando non comprendeva i beni sequestrati.
Così sentenziava anche il Consiglio Collaterale, secondo il quale la grazia accordata dal viceré per questo crimine valeva solo per le pene corporali e pecuniarie, mentre erano salvi i diritti del regio fisco e degli arrendatori sulle sequestrate.
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