Ladislao I di Napoli, noto anche come Ladislao d’Angiò-Durazzo, Ladislao di Durazzo o Ladislao il Magnanimo (Napoli, 15 febbraio 1377 – Napoli, 6 agosto 1414), figlio del re Carlo III d’Angiò-Durazzo e della regina Margherita di Durazzo, fu re di Napoli dal 1386, anno dell’assassinio del padre, al 1414, anno della sua stessa morte. Oltre a essere sovrano del Regno di Napoli fu detentore dei titoli di Re titolare di Gerusalemme e di Sicilia (1386-1414), Re titolare d’Ungheria e di Croazia (1390-1414), Conte titolare di Provenza e di Forcalquier (1386-1414), Conte consorte di Lecce e Principe di Taranto (1406-1414), come secondo marito dell’ereditiera Maria d’Enghien, e Principe titolare d’Acaia. Fu l’ultimo erede maschio legittimo degli Angiò-Durazzo, ramo collaterale della dinastia estintasi nel ramo principale nel 1382 con Giovanna I di Napoli, gli Angioini. Dopo la morte gli succedette la sorella Giovanna II, poi morta anch’ella senza eredi; la corona andò infine a Renato d’Angiò-Valois, ultimo re della dinastia degli Angioini nel Regno di Napoli.
Profilo biografico di G. B. De Filippisa cura di Fernando Sidonio
Come prerannunciato nell’ultimo numero di Studi Cassinati, pubblichiamo la biografia di Gaetano Di Biasio, primo sindaco del dopoguerra di Cassino, redatta dal dott. Giovanni Battista De Filippis, suo discepolo ed amico fraterno. La biografia fu pubblicata il 27 novembre 1979 in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Di Biasio. Il 26 novembre dello stesso anno il Consiglio comunale di Cassino dedicò una seduta alla sua commemorazione con interventi dell’avv. Giuseppe Margiotta, del preside Donato Anatrella, del prof. Francesco De Rosa, dell’avv. Guido Varlese e del dott. Luigi Russo: gli atti sono stati pubblicati dalla Libreria Editrice F. Ciolfi, Cassino, 1982.
Non ebbe purtroppo, nel lontano 1986, la possibilità di conoscere e approfondire meglio le singole storie riferite agli uomini che avevano dato vita al glorioso Corpo delle Guardie dei Dazi Indiretti, operante nel Regno delle Due Sicilie dal 1809 al 1861, ma siamo certi che lo storico Giuliano Oliva, se solo avesse appreso l’importanza dell’opera di Francesco Arancio, Tenente delle stesse Guardie a Palermo, gli avrebbe dedicato un libro a parte, o comunque un apposito capitolo della sua magistrale opera editoriale[1].
L’articolo intende mettere in luce alcuni problemi dovuti al gran numero di terreni paludosi presenti in tutte le province del Regno di Napoli con note su alcune delle carte geografiche e topografiche che illustrano il problema. Nel secondo paragrafo è illustrata la realtà della bonifica dei Regi Lagni, iniziata già in epoca aragonese e portata a compimento dal Vicerè Pedro de Toledo.
Nel 1338 ci fu una controversia tra gli itrani ed i gaetani per un certo tenimento. Ambedue le città rivendicavano il territorio di loro pertinenza, per cui si ricorse alle armi. I gaetani attaccarono per primi e si misero contro la fortezza di Itri.