Alta Terra di Lavoro

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LA CAROVANA DI PULCINELLA VERSO PARIGI FA TAPPA A PONTECORVO

Posted by on Feb 17, 2023

LA CAROVANA DI PULCINELLA VERSO PARIGI  FA TAPPA A PONTECORVO

Come la carovana di Capitan Fracassa, con Pulcinella a bordo, anche il comitato Pro Pulcinella, partito da Napoli piu di due anni fa e guidato dal comandante  Prof. Emerito Domenico Scafoglio, è diretto a Parigi ma non per rappresentare una opera della commedia dell’arte ma per far riconoscere dall’Unesco  la celebre Maschera Napoletana e Napolitana  patrimonio immateriale dell’umanità e sabato 22 febbraio 2020 ha fatto tappa a Pontecorvo presso  la Sala Consiliare in un convegno organizzato dal Comune e inserito nel programma del prestigioso Carnevale Pontecorvese.

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“Ernesto il disingannato” (romanzo del 1874) a cura di Gianandrea de Antonellis (XIX)

Posted by on Gen 25, 2023

“Ernesto il disingannato” (romanzo del 1874) a cura di Gianandrea de Antonellis (XIX)

Seconda Parte

Capitolo XIII. La morte

Fin dal principio della battaglia testé descritta Carlo era rimasto spettatore su di un alto poggiolo e quando vide che i repubblicani da principio avevano la meglio tutto si rallegrò, perché – si diceva – facilmente nella strage che si farà di quegli sciagurati Carlisti, Ernesto, che di già con occhio linceo aveva scorto in mezzo ai suoi, sarà anche lui ucciso o almeno sarà preso prigioniero e quindi fucilato; ma quando poi scorse che le sorti della giornata erano cambiate e che i suoi amici, se amici può avere un uomo del suo carattere e del suo pensare, erano sconfitti ed inseguiti, si diede un colpo colla palma in sulla fronte e bestemmiando come l’Iscariota disse:

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“Ernesto il disingannato” (romanzo del 1874) a cura di Gianandrea de Antonellis (XIII)

Posted by on Gen 11, 2023

“Ernesto il disingannato” (romanzo del 1874) a cura di Gianandrea de Antonellis (XIII)

Parte seconda

Capitolo I. La lettera

lla destra del Largo Antignano[1] si apre una via che conduce, dopo non molto cammino ad un’osteria, indicata dai Napolitani nel loro vernacolo col nome della Pigna, perché nelle sue adiacenze si veggono sparsi molti alberi di pino che ne rendono, se vogliamo, un poco malinconico l’aspetto, ma che le danno tono romantico e celebrità. Ivi c’è uno spiazzale molto largo avanti in dove i popolani nei giorni festivi e specialmente in quelli dei due mesi di villeggiatura, settembre e ottobre, traggono a mangiare, bere e divertirsi.

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