Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Nel 1185, i feudi e le baronie delle nostre terre nel ‘Catalogus Baronum’, al tempo di re Guglielmo II il Buono

Posted by on Mar 5, 2020

Nel 1185, i feudi e le baronie delle nostre terre nel ‘Catalogus Baronum’, al tempo di re Guglielmo II il Buono
(Fig. 1) Carta del ’Principato Citra – Regno di Napoli‘, di probabile epoca Aragonese (…). In questa carta possiamo leggere tutti gli antichi toponimi del basso Cilento (Archivio Storico Attanasio).

Nel XII secolo, le Baronie cresciute dopo la morte di re Guglielmo II il Buono

Amedeo La Greca (…), nel suo ‘Appunti di Storia del Cilento’, a p. 167, sulla scorta di Ebner (…), in proposito scriveva che:

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Pedofilo transgender scagionato e plagi Lgbt sui bimbi

Posted by on Feb 29, 2020

Pedofilo transgender scagionato e plagi Lgbt sui bimbi

Un pedofilo scagionato dopo aver abusato di 12 bambine, perché non aveva ancora “cambiato sesso”; un distretto scolastico fa esperimenti transgender all’insaputa dei genitori: uno psicologo scolastico convince una bimba che è un maschio; Roma sponsorizza spettacoli di “drag queen” per bambine e Siena intrattiene i piccoli con un travestito. Ecco le zone franche del mondo Lgbt, che può tutto mentre i minori subiscono il plagio. Colpa di un mondo che odia la legge naturale. 

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Il governo dei Nobili a Napoli: Autonomismo, decentramento, partecipazione governativa dei Seggi cittadini (VI)

Posted by on Gen 11, 2020

Il governo dei Nobili a Napoli: Autonomismo, decentramento, partecipazione governativa dei Seggi cittadini (VI)

L’EPOCA DEL VICEREGNO SPAGNOLO

Carlo V, diventando re d’Italia nel 1530 sugli stati soggetti a dominazione iberica (Milano, Napoli, Sicilia), giunse a Napoli nel novembre 1535. La città accolse in trionfo l’illustre ospite; si formarono due cortei di accoglienza che andarono incontro all’imperatore ed un’unica cavalcata entrò in città, passando sotto archi di trionfo, con rappresentazioni allegoriche, per il Duomo, i seggi, il tribunale di S. Lorenzo e Castelnuovo. Parteciparono ai festeggiamenti il baronaggio, il clero (con l’arcivescovo Carafa), il governo del municipio (con il sindaco, il principe Ferrante Sanseverino). Gli eletti offrirono all’imperatore le chiavi della città, che restituì a loro dicendo che stavano “in bone mani de vassalli soi fedelissimi”.

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Le disavventure di Antonio Jerocades a Sora

Posted by on Dic 13, 2019

Le disavventure di Antonio Jerocades a Sora

Antonio Jerocades nacque nel 1738 a Parghelia, piccolo centro vicino Tropea, in quella che allora era chiamata Calabria Ulteriore. Il suo processo educativo lo portò quindicenne al Seminario di Tropea dove, sotto la guida di padre Leone Luca Rolli e Giovanni Andrea Serrao, ebbe la possibilità di accostare agli studi di autori antichi, letture su autori moderni d’oltralpe soprattutto D’Alembert, Montesquieu, Voltaire, Rousseau. Sotto l’egida del maestro Francesco Ungaro fece rapidi progressi. Come scrive il Martuscelli: «Ancor giovanetto scrisse varj panegirici, e componimenti in verso latino ed italiano, i quali fecero l’ammirazione di Monsignor lo vescovo; e la fama ne giunse fino in Napoli al chiarissimo abate Genovesi, con cui ebbe letteraria corrispondenza».

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