Il fine che si propongono le varie aggregazioni “identitarie” è quello di recuperare tutto quanto possa servire affinché chi, per i motivi più diversi, non ha avuto la possibilità di conoscere il proprio passato, fagocitato dagli incalzanti ritmi dei tempi moderni, possa venirne a conoscenza ed eventualmente trovare motivi per amare la terra che gli ha dato i natali, la sua storia, la sua cultura, i suoi usi, i suoi costumi, ecc.
I. LA GALLIA TRA IL MONDO MEDITERRANEO E QUELLO GERMANICO
Alla fine del V secolo, la Gallia presentava singolari contrasti. A parte l’Armorica, dove popolazioni celtiche, venute dal Galles, cominciavano a insediarsi e a dar vita a un paese autonomo, la Gallia settentrionale orientale, fortemente germanizzata, si contrapponeva alle regioni d’oltre Loira, tuttora romanizzate, I franchi, che provenissero dalle zone della Schelda o del Reno, e con essi gli alemanni, si erano stanziati in territori che erano stati romanizzati in misura alquanto superficiale, e che, in seguito alle migrazioni germaniche e all’occupazione del suolo a opera dei nuovi venuti, avevano perduto l’essenza della cultura romana. Le tombe barbariche sono infatti più frequenti a nord e a est dell’attuale frontiera linguistica tra ambiti germanico e romanzo.
«Supra quod Tarracina oppidum, lingua Volscorum Anxur dictum, et ubi fuere Amyclae sive Amynclae, a serpentibus deletae, dein locus Speluncae, lacus Fundanus, Caieta portus, oppidum Formiae, Hormiae dictum, ut existimavere, antiqua Laestrygonum sedes. ultra fuit oppidum Pirae, est colonia Minturnae, Liri amne divisa, Clani olim appellato, Sinuessa, extremum in adiecto Latio, quam quidam Sinopen dixere vocitatam».
Molte volte negli anni della adolescenza io ho copiato questo aforisma nei quaderni di calligrafia. E pure nella preoccupazione del rotondo e del gotico, dei profili e dei chiaroscuri, la mia mente inesperta si chiedeva: e perché dunque l’Italia è la terra degli eroi? La storia che ci è stata insegnata nelle scuole medie, quando non è un’arida successione di nomi e di date, è una successione di matrimoni, di congiure e di morti. Ogni tanto, in questa storia che è d’ordinario molto noiosa, appare l’eroe: l’uomo che personifica tutta un’epoca, l’uomo il quale fa ciò che tutti gli altri uomini dovrebbero fare.
Continua il nostro viaggio nella penisola Italica alla ricerca di fatti, cronache ed eventi che riguardano le insorgenze 1796-1815 quando il 98 per cento del popolo tradizionale, cattolico e italiano si sollevò e reagì all’invasore giacobino francese fiancheggiato dai traditori rappresentati dalla nascente borghesia del bel paese che nel corso degli anni fino ad arrivare ai giorni nostri, ha solo dimostrato di avere un anima provinciale e colonizzata. Ne parliamo con Giuseppe Beppe Conti Direttore del Centro Studi Valceno che dopo averci raccontato la drammatica vicenda dell’Arondora Star ci parlerà dellla rivolta dei Montanari e delle popolazioni del Parmigiano e Piacentino contro l’esercito invasore di Napoleone. La diretta è programmata Venerdi 14 gennaio 2022 alle ore 21:00, di seguito il link per accedere ai nostri canali.