Posted by altaterradilavoro on Set 3, 2017
En 1961, lors du centenaire de cette sacro-sainte unité d’Italie, j’ai gagné une bourse, assez appréciable, allouée aux enfants ayant écrit les cent meilleures dissertations sur le sujet.
Je me souviens encore de l’émotion de ma famille réunie autour d’un repas dominical, tant ma lecture était passionnée, pleine de ferveur. Je n’ai jamais su si leurs larmes étaient de joie ou de tristesse. Il faut dire que le lavage du cerveau avait commencé bien avant ma génération.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 23, 2017
Molti si lamentano, meno rispetto a prima per fortuna, che ci sono troppe associazioni e che creano troppa confusione. Per quanto ci riguarda non sono mai troppe le associazioni identitarie del Regno e quando ne nasce una non può che essere un bene perché vuol dire che c’è fermento e che c’è voglia di recuperare la nostra Storia.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 24, 2017
Riportiamo un ampio stralcio di un articolo pubblicato sulla rivista L’Alfiere, a firma di Ferdinando Corradini, dedicato alla storia di una fiorente industria meridionale, quella della lana. Purtroppo, come per tanti altri casi, l’industria della lana, non riuscì a “sopravvivere” all’Unità d’Italia. Ringraziamo Eduardo Vitale per l’autorizzazione alla pubblicazione.
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Posted by altaterradilavoro on Gen 15, 2017
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Incastrata tra i colli Albani a nord, il fiume Garigliano a sud, i monti Simbruini ed Ernici ad est, il mar Tirreno ad ovest, sta la subregione del Lazio meridionale, un territorio oggi sovraprovinciale che ingloba le province di Frosinone e Latina con il sud di quella di Roma. Trattasi di uno spazio storico che un tempo fu chiamato (in parte) Latium vetus (antico Lazio) o identificato col Latium adjectum (Lazio aggiunto). Piu’ tardi lo chiamarono Campagna di Roma, ed in epoca pontificia fu denominato come provincia di Marittima (la zona costiera) e Campagna (la zona interna). Il termine “Ciociaria” gli fu assegnato solo di recente, e massimamente con riferimento alle valli del Sacco e del Liri. Ne risulta dunque una zona cuscinetto tra Roma e Napoli, dalle culture, tradizioni e costumi per lo piu’ risolvibili ed assimilabili in senso agro-silvo-pastorale, pertanto dai forti connotati contadini da cui Roma trasse, meglio, succhio’ disinvoltamente (ma la storia continua) risorse economiche, artistiche, commerciali, culturali in senso lato, e prima ancora soldati per la guerra, uomini per la politica (di guerra) e la religione, edificandovi strade, citta’, dimore ed insediamenti “ad usum delphini”, secondo i meccanismi del piu’ classico sistema coloniale.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 11, 2016
se nella battaglia del Volturno nasce il Brigantaggio Insorgente a Gaeta nasce il Mito dei ragazzi Alfiere della Nunziatella, dei pescatori di San Lucia, del Soldato delle Due Sicilie, dei giovani Ufficiali come Negri e Bozzelli che con il loro sacrificio ridanno l’onore ad un esercito umiliato dai tradimenti degli alti Ufficiali al comando dimostrando, che se li avessero fatti combattere, le cose sarebbero andate diversamente. Determinanti nel consegnare il Mito all’Olimpo degli Dei sono i giovani sovrani Francesco II e Maria Sofia di Borbone che incuranti delle bombe lanciate dall’esercito savoiardo guidato dall’eroe cialdini, debole con in forti e forte con i deboli, per quattro mesi hanno guidato, assistito e sostenuto quello che rimaneva di un glorioso esercito che a Gaeta recuperava l’onore e la gloria. Anche quest’anno ce lo ricorda L’Alfiere di Edoardo Vitale nei tre giorni di Gaeta, pensata e creata dal ben noto padre Silvio, che per il 24^ anno ci regala un convegno di notevole spessore. di seguito il programma.
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