Posted by altaterradilavoro on Lug 27, 2021
C
on questo capitolo c’inoltriamo nelle vicende della disastrosa guerra sotto l’imperturbabile pontefice Paolo IV Caraffa, conclusasi con la nota pace firmata a Cave.
Trattandosi di un fatto storico che rese celebre questo Castello, ci si accinge a narrarne le vicende un po’ più ampiamente.
Con la scorta di vari autori, specie il Moroni, il Cardella, il Ratti ed altri, ci proponiamo quindi di espletare, nel miglior modo possibile, il nostro compito.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 8, 2021
Nella primavera del 1806 il cardinale Segretario di Stato Ercole Consalvi, su pressione della Francia1, istituisce una Congregazione particolare con il compito di esaminare i casi di insorgenza e brigantaggio che sempre più si manifestavano nei paesi dello Stato pontificio2. La Congregazione era composta da monsignor Francesco Cavalchini, governatore di Roma, Francesco Riganti, segretario della Sacra Consulta, Vincenzo Bartolucci, avvocato fiscale e dal fiscale generale Giovanni Barberi, giudice relatore era il luogotenente criminale Francesco Maria Rufini.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 28, 2021
La commedia raccontata al popolo del Garibaldi che conquista il Regno delle Due Sicilie contando su mille invincibili eroi è una bufala che non ha fondamento. Sia Vittorio Emanuele che Cavour direttamente o indirettamente lo appoggiarono.Con uomini, soldi e armi. Vittorio Emanuele i milioni li diede al Bertani.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 17, 2021
Testo della relazione di Marco Rossi tenuta il 18 dicembre 1999 a Rimini durante il convegno svoltosi nella Sala degli Archi, nel Palazzo dell’Arengo, sul tema: “Bilancio del bicentenario delle Insorgenze antigiacobine a Rimini e nelle altre città degli antichi Stati Italiani. La vittoria della verità storica sulle mistificazioni della storiografia ufficiale”. È stato conservato lo stile parlato. Il relatore, sulla scia degli studi dello storico Francesco Mario Angoli, ripercorre le tappe salienti delle Insorgenze in Romagna, tracciando una mappa provvisoria.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 8, 2021
CAPITOLO IV
L’ECCLISSE DEL REGNO ILLUMINATO
Per la sedicenne Maria Carolina discendere dall’”Austria felix” alla felicissima Napoli fu come passare da un monastero di clausura ad un ballo mascherato. Come tutto, a cominciare dalla reggia, nel suo paese era sobrio, solenne, misurato, così a Napoli, a cominciare dalla natura, era fastoso, leggiadro, esagerato. Lo sposo, il diciassettenne Ferdinando era tenero e allegro e la corte faceva di tutto per procurare agli sposini ogni letizia. Il rigido “cerimoniale spagnolo” di Schönbrunn, i rigidissimi orari dell’Imperatrice madre, restarono solo un ricordo uggioso da cancellare fra feste, ricevimenti, colazioni sull’erba e giochi con le dame e i cavalieri fra i boschetti e le cascate di Caserta, a Capodimonte, a Portici, nei “siti reali”, nei teatri dove si esibiva la massima fioritura di musicisti e di cantanti d’Europa.
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