Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“Quando il Nord eravamo noi” di C. Lucio Schiano

Posted by on Mar 7, 2021

“Quando il Nord eravamo noi” di C. Lucio Schiano

Per quanto pubblicati nel 2015, gli argomenti trattati sono ancor oggetto di accese discussioni tra storici di regime e storici revisionisti, per cui, essendo essi ancora attuali, li riproponiamo ai nostri lettori, con la speranza di poter suscitare la loro curiosità ed il loro interesse.

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BUROCRAZIA BORBONICA

Posted by on Mar 7, 2021

BUROCRAZIA BORBONICA

Quando in Italia la pubblica amministrazione o la macchina dello stato non va, o se una legge appare ingiusta, meschina, pignola, contro il cittadino, viene fuori il solito luogo comune: «burocrazia e/o leggi borboniche», dal chiaro significato negativo.

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«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XII)

Posted by on Mar 7, 2021

«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XII)

L’Illuminismo napoletano

I venti anni che vanno dal 1769, quando Ferdinando, ormai mag­giorenne, sposato e Re di fatto, pubblicò il suo primo editto in cui tracciava un vasto programma di riforme del Regno, e il 1789, quando venne pubblicato il celebre statuto Origine della popolazio­ne di San Leucio, sono indicati come l'”Età d’oro”. Una definizione che ha trovato fortuna tanto fra i più irriducibili avversari di questo re (quelli, per intenderci, che lo gratificano tutt’oggi dei più fanta­siosi epiteti ingiuriosi) sia quelli che ne cercano una rivalutazione. Fra questi ultimi, c’è chi volle distinguere quello napoletano dal re­sto dell’Illuminismo che caratterizzò l’Europa di quel tempo: «una porcellana di Capodimonte di fronte ad un biscuit di Sèvres, il sor­riso di un’alba rosea a fronte del torbido nembo realizzatore della rivoluzione francese».

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CRONACA DI UN’UNIFICAZIONE

Posted by on Feb 27, 2021

CRONACA DI UN’UNIFICAZIONE

Signore, Signori, Autorità, Amici. Perché abbiamo dedicato una serata ad un argomento che ai più potrebbe sembrare inutile, stantìo, velleitario, senza possibilità di incidere sulla nostra vita? E’ una domanda che mi è già stata rivolta ed alla quale ho risposto e rispondo.

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Per i meridionali il Nord è razzista

Posted by on Feb 9, 2021

Per i meridionali il Nord è razzista

E dagli, è la solita storia del pastore…

Ora ce la si prende coi “tromboni e con le mezze tacche di intellettuali meridionalisti” che accusano, udite, udite, di razzismo il nord.

Credo sia utile riportare alla memoria che il Sud nel 1860 “viveva la sua pacifica esistenza,… non ha altra aspirazione che sottrarsi alle tempeste della politica europea e di vivere nel suo tranquillo isolamento:”

Ma il Sig. Cavour non è d’accordo e con manovre spregiudicate quanto efficaci riesce a creare le condizioni per una colonizzazione proditoria e sanguinosa.

Solo che il Sud, una volta depredato di tutti i suoi averi non ha più attrattive, oltre a tutto resiste ad oltranza e manifesta in tutti i modi il suo lealismo ed attaccamento alla corona borbonica, tanto che Cavour pensa seriamente di abbandonarlo, progetto che non si realizza per la sua prematura morte.

Il Sud diventa allora una riserva di emigrazione (cosa fino ad allora sconosciuta), di carne da cannone (prima guerra mondiale), di coloni per le terre occupate in Africa, di mano d’opera a basso livello per le industrie durante il cosiddetto “miracolo economico”. E mentre nel nord si sviluppa l’industria (anche coi macchinari asportati dalle fabbriche di Pietrarsa, San Leucio, Ferdinandea ecc. ecc.), che dà lavoro ai loro giovani che preferiscono il guadagno immediato allo studio, nel sud si percorre la lunga e faticosa via fatta di studi e concorsi, unica speranza di emendamento da una vita grama, e che porta i giovani lontano da casa, ad occupare quei posti di insegnante, magistrato, impiegato, funzionario o dirigente nei vari campi della pubblica amministrazione.

Ora tutto questo non va più.

Ora nel nord ad alcuni dà fastidio perfino l’accento di questi prefetti, pretori, questori, medici, avvocati, docenti. Mentre certamente risuonava dolce al cafone, in attesa della scarica mortale, l’accento piemontese o lombardo del bersagliere o del carabiniere o dell’ufficiale che lo condannava a morte solo per aver amato la  sua terra ed il suo Re.

Vergogna!

10/11/96[storia del pastore]

Antonio Nicoletta

fonte

http://www.adsic.it/2003/11/13/per-i-meridionali-il-nord-e-razzista/#more-144
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