Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Lago Patria o Literno di Alfredo Saccoccio

Posted by on Apr 2, 2018

Lago Patria o Literno di Alfredo Saccoccio

   Il 6 gennaio 1804 lo scrittore, politico e diplomatico   francese François-Auguste-René de Chateaubriand (Saint-Malo 1768-Parigi 1848), uscito da Napoli per la grotta di Posillipo, scarrozzò nella campagna. Egli scese dalla vettura per cercare, a piedi, Patria, la vetusta “Liternum”. Riportiamo il brano di “Viaggio in Italia”, in cui il fondatore del Romanticismo letterario transalpino, dalla potente bellezza dello stile, dimostra una straordinaria erudizione: “Ed ecco subito un boschetto di pioppi, poi vigneti, poi campi di grano. La natura era bella, ma triste. A Napoli, come nello Stato Pontificio, i contadini non si occupano della campagna che al tempo delle semine e della mietitura; per il resto dell’anno si ritirano nei villaggi o nei sobborghi della città. Perciò le campagne son prive di casali, di greggi, d’abitanti e non presentano l’affaccendamento rustico della Toscana, del Milanese e delle regioni transalpine. Tuttavia ho veduto nei dintorni di Patria alcune fattorie decentemente costruite; ognuna aveva nel suo cortile un pozzo ornato di fiori con due pilastri cinti da piante di aloe. In questo paese è innato il gusto dell’architettura, che rivela l’antica patria della civiltà e delle arti.

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Secondo il racconto degli storici locali, 1799

Posted by on Mar 27, 2018

Secondo il racconto degli storici locali, 1799

Il 1798-99 nella Marsica è un tema diffusamente trattato da numerosi storici locali, tra i quali dobbiamo ricordare Iatosti, Gattinara, Brogi, Lugini, Bontempi, Pagani, Jetti. Le notizie da loro riportate – e più o meno trasmesse dall’uno all’altro – ci forniscono un profilo storico abbastanza chiaro del periodo in questione, ma anche alcune inesattezze. Il tentativo di correggere queste ultime verrà effettuato nei capitoli successivi.

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Guglielmo D’Alneto (D’Aulnay)

Posted by on Mar 17, 2018

Guglielmo D’Alneto (D’Aulnay)

Come abbiamo visto, alla conquista del Regno di Sicilia, insieme a Carlo I d’ Angiò, arrivarono molti nobili francesi che poi Carlo ricompensò largamente, dando loro incarichi importanti, titoli e feudi, dove poterono vivere con le loro famiglie. Una volta in Italia, i loro cognomi vennero italianizzati e dell’originale francese ne conservavano tuttavia una buona traccia. Tra i tanti nobili venuti in Italia insieme a Carlo erano i quattro fratelli D’Aulnay, il cui cognome divenne poi l’italianizzato D’Alneto:

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Francesco del Balzo, signore di Carinola, beffato dalla badessa di Teano

Posted by on Mar 8, 2018

Francesco del Balzo, signore di Carinola, beffato dalla badessa di Teano

Anche la famiglia De Baux, italianizzata Del Balzo, arrivò in Italia con Carlo I d’Angiò per la conquista del Regno di Sicilia. A seguire Carlo fu Bertrando De Beaux,  nobilissimo signore di Berre, in Provenza, insieme ai suoi due figli Ugone e Bertrando II, da cui ebbe inizio il ramo più importante della casata. A Bertrando De Beaux,  Carlo concesse, senza titolo di conte: AvellinoCalviRiardoTorre di Francolisi (sic) e Padulo in Principato Citra

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Napoletani a Lepanto

Posted by on Feb 26, 2018

Napoletani a Lepanto

Lepanto, gloria italiana» scrisse nel 1931 lo storico militare Alfonso Salimei, in tempi in cui non ci si doveva vergognare di essere Italiani. Ai nostri giorni invece ci si imbarazza per il solo fatto di essere andati a combattere a Lepanto: pensiamo a Paolo VI, che restituì, non richiesto, lo stendardo musulmano catturato durante quella battaglia, creando negli stessi Turchi più fastidio che consenso.

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