Posted by altaterradilavoro on Lug 29, 2022
LA RESA DI LAGONEGRO E IL SACCO DI LAURIA
Il successo degli insorti è, però, di breve durata. Essi non possono più contare sull’aiuto inglese: per la mutata situazione politico-diplomatica, in corso le trattative che il Talleyrand conduce con il Fox per il riconoscimento della conquista francese del Regno di Napoli e la eventuale consegna della Sicilia a Napoleone, gli inglesi abbandonano di fatto gli insorti meridionali mentre la resa di Gaeta del 18 luglio 1806 consente a Giuseppe Bonaparte di inviare in Calabria al comando del maresciallo Andrea Massena le truppe sino ad allora impegnate a Gaeta. Lo stesso sovrano preannunzia il 29 luglio al Pignatelli l’invio di nuove truppe contro gli insorti.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 18, 2022
Questa ricerca si basa su documenti in parte o del tutto inediti e verte su un episodio tra i più tragici che si siano svolti, subito dopo l’unità d’Italia, nel beneventano, ossia l’incendio di Pontelandolfo e Casalduni del 14 agosto 1861. L’episodio, di inaudita barbarie, non fu il solo in questo periodo drammatico e di grande incomprensione (1).
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Posted by altaterradilavoro on Feb 28, 2022
I. LA GALLIA TRA IL MONDO MEDITERRANEO E QUELLO GERMANICO
Alla fine del V secolo, la Gallia presentava singolari contrasti. A parte l’Armorica, dove popolazioni celtiche, venute dal Galles, cominciavano a insediarsi e a dar vita a un paese autonomo, la Gallia settentrionale orientale, fortemente germanizzata, si contrapponeva alle regioni d’oltre Loira, tuttora romanizzate, I franchi, che provenissero dalle zone della Schelda o del Reno, e con essi gli alemanni, si erano stanziati in territori che erano stati romanizzati in misura alquanto superficiale, e che, in seguito alle migrazioni germaniche e all’occupazione del suolo a opera dei nuovi venuti, avevano perduto l’essenza della cultura romana. Le tombe barbariche sono infatti più frequenti a nord e a est dell’attuale frontiera linguistica tra ambiti germanico e romanzo.
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Posted by altaterradilavoro on Feb 27, 2022
Come risultò dalla Esposizione Internazionale di Parigi del 1856, le Due Sicilie erano lo Stato più industrializzato d’Italia ed il terzo in Europa, dopo Inghilterra e Francia. Dal censimento del 1861 si deduce che, al momento dell’Unità, le Due Sicilie impiegavano nell’industria ad una forza-lavoro pari al 51% di quella complessiva italiana (1). I settori principali erano: cantieristica navale, industria siderurgica, tessile, cartiera, estrattiva e chimica, conciaria, del corallo, vetraria, alimentare.
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Posted by altaterradilavoro on Dic 11, 2021
MOLTE collezioni di costumi si pubblicano tuttodì in Napoli, ma non vi è stato ancora alcuno che ne abbia falla un’opera compiuta, (aggiungendo a ciascun costume o scena popolare una corrispon- dente descrizione atta ad illustrarla. G però, volgendo in mente da qualche tempo il pensiero che un’opera di tal genere avesse dovuto riuscir gradita sì a’ napolitani che agli stranieri, mi animai a fare quella che offro al cortese lettore. —Essa contiene tutti quegli usi, costumi o scene popolane che, in Napoli e nei suoi contorni, si ren- dono affatto originali della nostra nazione, lasciando stare qualun- que subbietto potesse avere alcun che di comune co’ costumi degli altri paesi stranieri.
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