Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Giovanni Maria d’Alessandro duca di Pescolanciano, un eroe borbonico

Posted by on Giu 2, 2022

Giovanni Maria d’Alessandro duca di Pescolanciano, un eroe borbonico

Essendo deceduto prematuramente in giovanile età, il primogenito Fulco di Nicola II, il fratello Giovanni Maria (1824-1910), nato a Napoli il 19 maggio 1824, successe al genitore con il titolo di XIII barone e VIII duca di Pescolanciano. Sua sorella Maria Giuseppa fu moglie il 21 novembre 1842 di Giovanni Battista de Mari dei principi d’Acquaviva, mentre l’altra sorella M.Carlotta si sposò con Antonio Caropreso di Solignata il 19 novembre 1854

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UN VIAGGIO ATTRAVERSO IL PRIMO  PENSIERO ANTIRIVOLUZIONARIO  NELLA PENISOLA ITALIANA

Posted by on Mag 6, 2022

UN VIAGGIO ATTRAVERSO IL PRIMO  PENSIERO ANTIRIVOLUZIONARIO  NELLA PENISOLA ITALIANA

La penisola italiana aveva subito tutte le influenze della riforma protestante, conobbe il regalismo, il giurisdizionalismo, l’assolutismo, l’illuminismo,  la legislazione venuta con le idee della rivoluzione francese, il liberalismo ed il nazionalismo. Parallelamente, tuttavia, espresse una cospicua legione di pensatori cattolici che si ersero a paladini della cittadella cattolica.

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MEMORIE PER LA STORIA DE’ NOSTRI TEMPI (XV)

Posted by on Apr 26, 2022

MEMORIE PER LA STORIA DE’ NOSTRI TEMPI (XV)

L’ORDINE MORALE RECATO NEGLI STATI DEL PAPA

DESCRITTO DAI VESCOVI DI QUELLE DIOCESI

(Pubblicato il 19 dicembre 1860).

Il nostro ministero ba detto e ridetto che mandava i nostri soldati e i commissari! regi nelle Marche e nell’Umbria per ristabilirvi l’ordine morale; e questi signori commissarii al primo entrare in mezzo a quelle popolazioni proclamarono che il desiderio di ristabilirvi l’ordine morale ve li avea chiamati.

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Le processioni pasquali “commissariate” e quel decreto borbonico del 1779

Posted by on Apr 16, 2022

Le processioni pasquali “commissariate” e quel decreto borbonico del 1779

Si approssima la Pasqua e ritorna, ancora una volta, l’annosa questione delle processioni, degli inchini, delle rappresentazioni, delle norme e dei regolamenti. In un ambito così delicato come quello della ritualità pubblica, nel quale i rapporti di potere esistenti nella società assumono una dimensione tangibile, drammatica, e per ciò stesso refrattaria a qualsiasi ridefinizione non proveniente dalla vera autorità, un veloce sguardo al passato può mostrare quanto vane siano le pretese di legiferare in abstracto.

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