Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli del 1799 di Vincenzo Cuoco (seconda edizione) XII
Continuazione
La guerra fu risoluta. Si pubblica un proclama, col quale il re di Napoli, con equivoche parole, dichiara che egli voleva conservar l’amicizia che aveva colla repubblica francese, ma che si credeva oltraggiato per l’occupazione di Malta, isola che apparteneva al regno di Sicilia, e non poteva soffrire che fossero invase le terre del papa, che amava come suo antico alleato e rispettava come capo della Chiesa; che avrebbe fatto marciare il suo esercito per restituire il territorio romano al legittimo sovrano (si lascia in dubbio se questo sovrano fosse o no il papa); ed invita qualunque forza armata a ritirarsi dal territorio romano, perché, in altro caso, se le sarebbe dichiarata la guerra. Simile proclama non si era veduto in nessun secolo della diplomazia, a meno che i romani non ne avessero formato uno, allorché ordinarono agli altri greci di non molestar gli acarnanii, perché tra i popoli della Grecia erano stati i soli che non avevano inviate truppe all’assedio di Troia.
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