La mattina del 6 una salva di artiglieria di tutti i forti annunziò alla capitale l’arrivo di Sua Maestà. Alle tre S. E. il signor maresciallo Perignon, tutti i generali ed uffiziali superiori della guarnigione si recarono all’ingresso della Strada Foria, ove, col corpo della città, coll’intendente di Napoli e col Commissario della Polizia attesero S. M. Giunto il Re ivi, alle 5, e smontato dalla sua carrozza da viaggio ricevè il signor maresciallo Perignon che facea corpo insieme con i membri della Municipalità, le chiavi della Città, ce da S.M. furono restituite a S. E. perchè ritornassero in mano de’ rappresentanti della sua buona e fedele città di Napoli.
Le leggi sono le funzioni base di un determinato Stato che hanno lo scopo preciso di garantire stabilità nel campo politico ed economico. Ma come? Puntando a soddisfare gli interessi dei popoli per evitare di far precipitare la loro Nazione nell’anarchia e nella crisi. E se quelle funzioni base non riescono ad adempiere lo stesso obiettivo in che modo può provvedere un governo? Modificandole in base ai tradizionali pensieri giuridici condivisi dal suo popolo per secoli e mai abbandonarle perché i popoli senza tradizione diventano selvaggi, come ebbe a dire il politico spagnolo Juan Donoso Cortés.
Salito al trono diciannovenne, con un limitato bagaglio umanistico alle spalle, e una più robusta formazione religiosa e militare, Ferdinando II (Palermo 1810-Caserta 1859) ha una missione: creare un nuovo consenso intorno al governo dei Borbone, consolidare un sistema monarchico che ha mostrato nel recente passato di vacillare, sotto le minacce dei nemici esterni (francesi) e interni (carbonari, repubblicani).
Ladislao I di Napoli, noto anche come Ladislao d’Angiò-Durazzo, Ladislao di Durazzo o Ladislao il Magnanimo (Napoli, 15 febbraio 1377 – Napoli, 6 agosto 1414), figlio del re Carlo III d’Angiò-Durazzo e della regina Margherita di Durazzo, fu re di Napoli dal 1386, anno dell’assassinio del padre, al 1414, anno della sua stessa morte. Oltre a essere sovrano del Regno di Napoli fu detentore dei titoli di Re titolare di Gerusalemme e di Sicilia (1386-1414), Re titolare d’Ungheria e di Croazia (1390-1414), Conte titolare di Provenza e di Forcalquier (1386-1414), Conte consorte di Lecce e Principe di Taranto (1406-1414), come secondo marito dell’ereditiera Maria d’Enghien, e Principe titolare d’Acaia. Fu l’ultimo erede maschio legittimo degli Angiò-Durazzo, ramo collaterale della dinastia estintasi nel ramo principale nel 1382 con Giovanna I di Napoli, gli Angioini. Dopo la morte gli succedette la sorella Giovanna II, poi morta anch’ella senza eredi; la corona andò infine a Renato d’Angiò-Valois, ultimo re della dinastia degli Angioini nel Regno di Napoli.