Voglio ricordare che tale documento e stato scritto da un testimone dei fatti,quindi data la preziosa importanza del testo ne consiglio un attenta lettura.
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1 Febbraio 1861
Il 29 gennaio 1861 era una giornata tranquilla e fredda sulla piana delle Cinque Miglia. La neve ricopriva tutto il pianoro a 1250 metri d’altitudine, quasi sembrava di essere in quelle lontane steppe della lontana Russia ove cinquant’anni prima perirono numerosi soldati di Napoleone tra cui, molti, venivano dagli stati italiani. Gli anziani raccontavano ancora quelle vicende. Ora i tempi erano cambiati ma vi era comunque una nuova guerra. Quella per fare l’Italia.
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Spaccato di una periferia napoletana degli anni ’50 e un po’ di storia
In questo quartiere sono nato io, i miei genitori, i nonni, e forse gli altri antenati. Ci sono restato fino al matrimonio (1970), quando andammo ad abitare in una casa comprata al parco D’Alessio di Ercolano.
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Il territorio mottolese rappresentò dopo il 1861 uno dei principali teatri in Puglia della sanguinosa guerriglia anti-piemontese che venne organizzata e diretta dagli sconfitti borbonici, conquistando l’onore delle cronache nei concitati anni dell’unità d’Italia.
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Preceduto dai penetranti contributi di Marcella Marmo e Gigi Di Fiore, e dal meno felice saggio di Francesco Barbagallo1, il volume di Benigno è un libro importante, documentatissimo e coraggioso che fa luce sull’intreccio tra Stato e criminalità organizzata dalla vigilia dell’unificazione al morte del primo Re d’Italia e al primo attentato contro Umberto I.
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CROCCO. Biografia di un brigante (V)
Antisismica, la casa baraccata di epoca borbonica può ancora salvare molte vite
IL NORD SFRUTTA IL SUD DI PINO APRILE
CATECHISMO MORALE, E POLITICO SECONDO LA COSTITUZIONE DI SICILIA DEL 1812
L’invasione francese del regno di Napoli. Una breve riflessione
invio in corso...