Posted by altaterradilavoro on Feb 3, 2023
CAPITOLO QUINTO
I partigiani della demagogia sovversiva
In questo frattempo il protocollo del trattato di Parigi1 dava come una prima soddisfazione all’ambizione piemontese, biasimando i Governi della Penisola che resistevano alla rivoluzionaria politica sarda. È qui che bisogna cominciare a conoscere le risorse misteriose della politica, per capire come si sono potuti biasimare i piccoli stati d’Italia che certo sarebbero stati più rispettati se avessero potuto mettere 300.000 uomini nei rischi della battaglia. Ma si sa già che quelli che più hanno bisogno di consigli sono i primi “a darli ed a criticare gli altri.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Feb 2, 2023
CAPITOLO QUARTO
Lo Stato Pontificio, il nemico
In questo mentre la guerra d’Oriente venne a scoppiare con diverse combinazioni di politica e di battaglia: il Conte Cavour diventato ministro rallentò per un poco di tempo, però senza sospenderlo, il suo lavoro di rivoluzione, e mandò qualche migliaio d’uomini a farsi uccidere in Crimea, nella speranza che gli sarebbe poi stato concesso di far sentire la sua voce in un Congresso di sovrani, a vantaggio dell’Italia oppressa.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Feb 1, 2023
CAPITOLO TERZO
Cavour e le sue trame
Frattanto la rivolta essendo stata ovunque repressa dalle armi francesi ed austriache, ed i sovrani d’Italia essendo già rientrati nei loro Stati, un nuovo regno s’inaugurò in Piemonte; l’abdicazione di Carlo Alberto aveva fatto re Vittorio Emmanuele.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Gen 30, 2023
di Hercule de Sauclieres – Prima versione italiana di Giulio B.G.N.E Venezia: Tip. Emiliana, 1863
CAPITOLO SECONDO
La propaganda e la menzogna dei liberali intriganti
Frattanto il Principe Schwarzenberg avendo formalmen-te ed energicamente dichiarato in nome del Gabinetto Austriaco1 che il Governo di S. M.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Gen 29, 2023
di Hercule de Sauclieres – Prima versione italiana di Giulio B.G.N.E Venezia: Tip. Emiliana, 1863
CAPITOLO PRIMO
La strategia dei settari
Allorché il Piemonte, spinto da un’ambizione eccessiva, strascinato fors’anche dal genio fatale delle sette rivoluzionarie, intraprendeva, or son quindici anni, a ridurre sotto il suo dominio l’Italia intera, l’opera essendo pericolosa ed in pari tempo gigantesca, fece appello ad ogni cattiva passione della terra: gli ambiziosi, gli avidi, gli audaci, gl’intriganti ed i perversi, tutti quelli che avevano una vendetta da soddisfare, un’utopia da svolgere, e tutti pure quei tali per cui la rivoluzione è una speranza, una fortuna[1]; in fine quelli che non saprebbero vivere senza mettere la Società in qualche pericolo.
Read More